SDE-RENATA, DOVE HAI MESSO I SOLDI? - DA DUE ANNI LE IMPRESE CREDITRICI DELLA REGIONE LAZIO NON VEDONO UN EURO: LA PRESIDENTA POLVERINI HA BLOCCATO TUTTI I PAGAMENTI DECISI IN EPOCA M’ARRAZZO. MA SPESSO SI TRATTA DI SOLDI GIÀ STANZIATI A BILANCIO! I DECRETI INGIUNTIVI SI SPRECANO E L’ERARIO PAGA - L’ACCUSA DELL’AGIS: “DECIDONO TUTTO LA POLVERINI E LA SUA CUPOLA DI POTERE” - TEATRI E SALE CINEMA RISCHIANO IL FALLIMENTO - PER MAGGIORI INFORMAZIONI SUL METODO POLVERINI (“TOGLI I SOLDI DAL BILANCIO E SCAPPA”) CHIEDERE AI FORNITORI DELLA DEFUNTA FONDAZIONE ROSSELLINI, ANCORA A BOCCA ASCIUTTA DOPO ANNI…

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Mauro Favale per "La Repubblica - Roma"

"Non avevo mai vissuto un periodo così oscuro. Una cosa è certa: altri tre anni così non li reggiamo". Pietro Longhi è sconsolato. Da presidente regionale dell'Agis, l'associazione generale italiana dello spettacolo, cura gli interessi degli imprenditori di cinema e teatro "massacrati dal non riuscire a sopportare i costi di gestione". Il motivo? Vantano crediti dalla Regione da almeno 3 anni. E ora Longhi annuncia che, "per la prima volta da 14 anni, quest'anno non ci saranno le manifestazioni promozionali sugli ingressi ai cinema e spariranno le agevolazioni per gli universitari".

Quanti soldi aspettate dalla Regione?
"Nei nostri confronti la Regione ha un debito di 800 mila euro, per attività finanziate nel 2009, 2010 e 2011. Poi ci sono i soldi che devono avere le 37 strutture coinvolte in un bando per la ristrutturazione e messa in sicurezza dei teatri: altri 5,5 milioni, tutti anticipati da teatri e sale cinematografiche sparsi per il Lazio".

E' noto che gli enti pubblici pagano in ritardo e per il settore della cultura i tagli sono stati profondi in tutte le regioni.
"E' vero, ma altrove non si è mai visto un ritardo simile. Il Lazio è l'unica Regione che aspetta oltre tre anni per saldare i debiti con le aziende. E proprio qui, dove le produzioni teatrali e cinematografiche sono un'industria con un volume d'affari che nel 2010 ha sfiorato i 140 milioni di euro. La verità è un'altra".

Quale?
"Che non esiste programmazione, non c'è un'idea di cosa fare di questo settore. In Regione decide tutto la presidente Polverini. L'assessore Santini non ha alcuna autonomia. Tutto è centralizzato in una cupola di potere".

Sono accuse gravi.
"Ma giustificate da una situazione devastante: se non si affronta il problema entro il prossimo mese, il 30% delle aziende del settore sarà costretto a tagli di organico. Ci aspetteremmo maggiore sensibilità da chi è stata per anni una sindacalista".

Avete incontrato la Polverini?
"Sì, in campagna elettorale: lei e la Santini sembravano molto interessate. Poi niente più. L'ultimo contatto telefonico l'abbiamo avuto prima di Natale, per l'iniziativa del ‘Cinema negli ospedali?. Dopo 2 mesi, non abbiamo ancora ricevuto la lettera di affidamento. Funziona tutto così".

Nessuna nota positiva?
"Giusto la scorsa settimana, Sviluppo Lazio ha sbloccato il pagamento di 1 milione e mezzo di euro per un bando di tre anni fa per l'adeguamento al digitale delle sale cinematografiche regionali. I soldi erano stati tutti anticipati. I cinema sono costantemente in affanno a causa delle infinite e inutili dilazioni nei pagamenti. Orta, finalmente, almeno questi soldi sono arrivati".

Cosa avete intenzione di fare?
"Siamo tentati di non accettare più iniziative che arrivano dalla Polverini. Anche perché, se vai in banca e chiedi un anticipo su affidamenti regionali, nessuno ti finanzia: la Regione è considerata un cattivo pagatore. Chiediamo una cosa alla governatrice: si fermi per 6 mesi o un anno. Nessuna iniziativa, ma almeno onori i pagamenti. Così potremo salvare un settore".

 

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