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DAMMI IL CINQUE! – AL POSTO DI GIUSEPPE DEL DEO, COME VICE DIRETTORE DEL DIS, SARÀ NOMINATO MARIO CINQUE, GENERALE DEI CARABINIERI ASSAI STIMATO DA ALFREDO MANTOVANO – PER PENSIONARE DEL DEO A SOLI 51 ANNI È SERVITO UN DPCM AD HOC CHE EQUIPARA I VERTICI DEI SERVIZI A QUELLI DELL’ESERCITO: ORA PER L’EX AGENTE SI APRONO LE PORTE DEL PRIVATO. SERVIREBBERO TRE ANNI DI “RIPOSO”, MA LA NORMA AD HOC GLIELO PERMETTE, PREVIO VIA LIBERA DEL GOVERNO…

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Del Deo lascia il Dis arriva il generale Cinque

Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2025/04/08/news/giuseppe_del_deo_dis_pensione_caso_paragon-424113560/

 

GIUSEPPE DEL DEO

Giuseppe Del Deo non è più il vice direttore del Dis, il servizio segreto interno. A soli 51 anni è in pensione grazie a una norma ad hoc voluta dal governo Meloni.

 

Al suo posto sarà nominato Mario Cinque, generale dei carabinieri assai stimato, in particolare dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che aveva pensato a lui come comandante generale dei carabinieri.

 

L’avvicendamento non è da leggersi soltanto come un normale spoils system. Dopo l’addio di Elisabetta Belloni il Dis ha perso i suoi due vertici in pochi mesi. Non è un caso […], è la prova che il governo vuole solo persone fidatissime al vertice dell’intelligence.

 

Come aveva raccontato il Domani , per pensionare Del Deo è stato necessario approvare un dpcm ad hoc. Che di fatto equipara i vertici dei servizi con quelli dell’esercito, consente uno scivolo a coloro che hanno ricoperto un ruolo di vertice. Insomma, al dpcm mancava soltanto il nome di Del Deo.

 

mario cinque

Dopo una carriera lampo, era diventato ingombrante per alcuni pezzi della politica. Mai troppo simpatico alla Lega di Salvini (per via dell’affaire Metropol), Del Deo ha costruito parte della sua potenza come capo dell’intelligence finanziaria del servizio prima e poi al fianco di Mario Parente.

 

Con l’arrivo del governo Meloni, i primi problemi: la storia della macchina di Giambruno sotto casa Meloni (che l’Aisi ha sempre giurato non fosse altro che una storia di ricettatori e che invece a Chigi leggono come un complotto). Le indagini sul capo di gabinetto della premier, Caputi.

 

E ancora i veleni delle inchieste su Equalize e Squadra Fiore. La pensione a 51 anni è un percorso concordato. «Scelta condivisa » dice lui. «Ringrazio il mio vertice, tecnico e politico. Pronto a nuove esperienze». Possibile un ruolo nel privato, anche all’estero. Ma la norma ad hoc (prima era necessario un periodo di stallo di tre anni) impone un via libera preventivo del governo.

giorgia meloni alfredo mantovano

GIUSEPPE DEL DEO