DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Un PdC che non conosce neanche il numero di decessi dovrebbe dimettersi istantaneamente#Conte: 135mila decessi
??? pic.twitter.com/T2qPdzgRLt
— Adriana Spappa (@AdrianaSpappa) September 5, 2020
Il presidente del Consiglio italiano non sa il numero dei morti di Covid in Italia.
E, dopo la giusta correzione, insiste nel dire 135-134mila morti.
A quel punto la cosa scivola via così, alla Festa del Fatto, come se fosse vera.pic.twitter.com/kGjeUIC2TC
— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) September 5, 2020
Dal profilo facebook di Antonino Monteleone
La pandemia è una cosa seria e i negazionisti sono da biasimare: cialtroni senza possibilità di recupero.
Ma se ai negazionisti rispondiamo con i numeri, Presidente Conte, citiamo i numeri corretti.
Al 4 settembre 2020 in Italia abbiamo 275mila contagiati e - in TOTALE- dall’inizio della pandemia 35.518 morti, «punto».
Antonio Padellaro ci ha provato, ma è troppo un «bel Presidente» per poterlo contraddire.
CONTE
Da Berlusconi alla zona rossa, Giuseppe Conte torna a parlare. «Silvio Berlusconi l'ho chiamato io la sera in cui ho saputo che aveva contratto il virus. È stata una breve telefonata. Gli ho presentato i migliori auspici di pronta guarigione», ha spiegato il premier alla festa del Fatto. «Quanto una persona è ricoverata ci si astiene da considerazioni personali».
Sul virus «abbiamo un sistema di monitoraggio elevato e possiamo affrontare l'autunno con fiducia, senza un nuovo lockdown. Siamo nelle condizioni di attuare, se ce ne sarà bisogno, chiusure mirate e circostanziate». Il governo «non ha mai aperto alle discoteche, contrariamente a quanto s'è detto. Poi le regioni le hanno riaperte. Nello stadio l'assembramento è inevitabile, dentro, come entrando e in uscita: l'apertura la trovo inopportuna».
Sulla zona rossa, «non ho mai rivisto le mie dichiarazioni: ho parlato del verbale del 3 marzo. Il 4 marzo il ministro Speranza incontra Fontana e Gallera a Milano, il 5 parliamo al Consiglio dei ministri e parliamo del contenuto e nasce l'esigenza di un supplemento di approfondimento. Brusaferro dà un parere la notte stessa del 5. Quando io vado la mattina del 6 abbiamo già predisposto lo strumento normativo per Alzano», spiega Conte.
«La mattina del 6 arrivano i dati del 5, fatti nuovi, e nel confronto gli esperti stessi maturano la decisione della zona rossa in tutta la Lombardia e per altre province». Poi, la politica: «Quando si parla di opposizione si parla di tre partiti di centrodestra con esponenti dai temperamenti diversi. Con Fi il dialogo è costante e molto istituzionale e rispetto dei ruoli, con Meloni anche. Con Salvini invece quando lascio un messaggio non vengo richiamato...».
«Quando si è lavorato per nuova una commissione Ue fu proposto innanzitutto Timmermans ma alla fine non andò a buon fine - ha poi detto Conte -. Subito dopo io stesso cercai di creare consenso per Draghi, lo avrei visto bene come presidente della Commissione Ue. Lo ho incontrato perché non volevo spendere il suo nome invano ma lui mi disse che non si sentiva disponibile perchè era stanco della sua esperienza europea. Non è un rivale, è un'eccellenza».
giuseppe conte mejo di andrea damante by eman rusconteconte mattarellaconte mattarellaMARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE
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