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“È GIUSTO CHE CI SIA LA NORMA SULLA PRESCRIZIONE” - GIUSEPPE CONTE PER UNA VOLTA SI ALLINEA AL MOVIMENTO 5 STELLE, CHE VUOLE FORZARE LA MANO SULLA RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE A FIRMA BONAFEDE, CHE INVECE FA VENIRE L’ORTICARIA A PD E RENZIANI – IL PROBLEMA È CHE SI RISCHIA CHE DAL PRIMO GENNAIO I PROCESSI DIVENTINO SENZA FINE…
Liana Milella per www.repubblica.it
giuseppe conte luigi di maio alfonso bonafede
M5S in pressing sulla prescrizione. Di Maio, Conte, Bonafede, e poi ancora Conte. In 48 ore, ampiamente supportati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i 5stelle stanno forzando la mano sulla giustizia contro i tentativi del Pd di fermarli, anche ricorrendo alla minaccia di votare la proposta del forzista Enrico Costa.
Dice Conte: "La norma sulla prescrizione è giusto che ci sia, anche perché gli effetti verrebbero a prodursi negli anni a venire. Questo non significa che non c'è necessità di garantire un sistema di garanzie adeguato per assicurare il vincolo costituzionale della durata ragionevole dei processi. Sono convinto che con l'accordo di tutte le forze politiche troveremo una soluzione".
Dall'ex Guardasigilli e oggi vice segretario del Pd Andrea Orlando una risposta sibillina: "Sono assolutamente d'accordo con Conte, ma il problema è trovare un bilanciamento nell'ambito del processo. Al momento, però, le soluzioni prospettate non sono adeguate". Più tranchant Andrea Marcucci, presidente dei senatori dem: "Di Maio si tolga dalla testa l'idea che sia il M5s a dettare l'agenda dei provvedimenti del governo. Sulla prescrizione è fondamentale garantire tempi certi e brevi per la durata dei processi". E il vicecapogruppo dem alla Camera, Michele Bordo chiede apertamente un rinvio: "Le garanzie proposte da Bonafede per assicurare processi rapidi e con tempi certi non sono soddisfacenti. Ribadiamo quindi l'invito a rinviare l'entrata in vigore della nuova prescrizione".
Da settimane l'attuale ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sostiene la stessa tesi che Conte ha ribadito ieri e oggi, cioè che se anche la prescrizione entra in vigore il primo di gennaio, comunque riguarderà soltanto i reati commessi dopo il suo ingresso nel codice, quindi gli effetti materiali si vedranno come minimo tra tre anni, ma probabilmente anche più avanti. Quindi ci sarà tutto il tempo per fare una legge che acceleri l'iter del processo penale.
La linea di Bonafede è chiara: "Io ho fatto due proposte, anche per andare incontro alle esigenze delle altre forze politiche e adesso credo che ci saranno altri incontri della maggioranza. Se si arriva al primo grado di giudizio, alla sentenza di primo grado, non è più possibile che quel processo finisca nel nulla. Lo Stato si deve sentire obbligato a dare una risposta di verità e di giustizia e non mi sembra di dire una cosa troppo complicata. A chi mi dice dobbiamo velocizzare i processi, io rispondo che sono perfettamente d'accordo. Concentriamoci sulla riforma del processo penale. Questo è il punto più importante".
ALFONSO BONAFEDE NEGLI ANNI '90 QUANDO FACEVA IL DJ ALL'EXTASY
Giusto 24 ore prima Luigi Di Maio, il capo politico di M5S, poi seguito da Conte, aveva aperto le ostilità sulla prescrizione, ricordando come sono nati i contrasti proprio su questa norma nel precedente governo: "A battersi contro questa legge di assoluto buon senso c'è la Lega che, dopo averla approvata, ha cominciato a dire "no", "aspettate un attimo", "vediamo". Salvini si è messo di traverso e accanto a lui è ovviamente comparso tutto il carrozzone di centrodestra, con in capo Berlusconi che, proprio grazie alla prescrizione, l'ha fatta franca innumerevoli volte. Ora, noi con questa gente e con questo modo di prendere in giro gli italiani per difendere i propri interessi, non vogliamo avere niente a che fare".
alfonso bonafede, luigi di maio e giuseppe conte
Dice ancora Di Maio: "Mi aspetto che la musica sia cambiata. Il Pd ai tempi di Berlusconi al governo, ma anche all'inizio della scorsa legislatura, diceva di voler interrompere la prescrizione ancor prima della sentenza di primo grado, già al rinvio a giudizio. Possiamo fare questo passo importante insieme. Questo governo può davvero cambiare le cose. Ma le parole non bastano, servono i fatti. Noi ci siamo, come sempre".
ALFONSO BONAFEDE POLIZIA PENITENZIARIA
Un pressing inequivocabile che mira a un risultato, far entrare in vigore la norma così com'è, garantendo anche il voto su una seria riforma del processo penale. Ma è nel concreto delle proposte che M5S e Pd non si mettono d'accordo, perché il Pd pretende lo slittamento della legge Bonafede se - solo contestualmente - non viene approvata anche la riforma del processo penale. L'ex Guardasigilli Orlando a Repubblica venerdì scorso aveva detto che lavora alla trattativa, ma non per votare la proposta del responsabile Giustizia di Forza Italia Enrico Costa che ha provocatoriamente presentato una leggina alla Camera per far slittare l'entrata in vigore della legge Bonafede.
La sua proposta è attualmente in commissione Giustizia e la maggioranza, secondo lui, "procede a rilento con due audizioni a settimana". Domani tocca alle Camere Penali che la prossima settimana faranno cinque giorni di sciopero con tanto di manifestazioni in piazza ogni giorno.
La proposta Costa andrà in aula comunque il 23 dicembre e la commissione dovrà quindi esprimersi prima di quella data. Dice Costa: "Per serrare i tempi abbiamo chiesto la procedura d'urgenza; dopodomani la capigruppo d'aula esaminerà la richiesta, che passerà solo se c'è unanimità. Siccome non ci sarà unanimità, la prossima settimana sarà l'aula ad esprimersi sull'urgenza, così vedremo finalmente se il Pd, oltre a predicare bene, vota anche bene".
Ed è evidente, anche per il lavorio politico dell'ex ministro Costa, che in fase di voto potrebbero esserci delle sorprese. A questo punto non resta che attendere il prossimo vertice dei partiti di governo, tenendo conto che M5S è isolato sulla prescrizione in quanto Pd, Italia viva e Leu sono tutti favorevoli a uno slittamento.
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