giuseppe de rita

“LA MANIFESTAZIONE PER GAZA? UN CORTEO DI PRETI” – IL PRESIDENTE DEL CENSIS, GIUSEPPE DE RITA: “NEL ‘68 GLI UNIVERSITARI SI SENTIVANO ARRABBIATI. COME RIFERIMENTO AVEVANO ADORNO O MARCUSE. ORA CHI SONO I LORO RIFERIMENTI? GRETA O FRANCESCA ALBANESE? OGGI I GIOVANI NON MI SEMBRANO IN GRADO DI PENSARSI VIOLENTI. NON HANNO PIÙ IL CONFLITTO NELLA PELLE - LANDINI HA SCELTO DI ANDARE VERSO LA RIVOLTA SOCIALE METTENDO DA PARTE I PROBLEMI DEL PRECARIATO. ORA SI RITROVA A GUIDARE UNA RIVOLTA NON SUA: QUELLI CHE ERANO IN PIAZZA NON LI HA PORTATI LUI E NON SA DA CHI VERRANNO USATI - GRAN PARTE DI CHI ERA AL CORTEO PROBABILMENTE NON VA NEMMENO A VOTARE. E I PARTITI DI OPPOSIZIONE SONO ANCORA IMMERSI IN UNA CULTURA MOVIMENTISTA. NON SONO STATI IN GRADO DI DARE UNA STRUTTURA POLITICA ALLE EMOZIONI CHE LI HANNO MOSSI, NÉ SONO IN GRADO DI FARLO CON L'ONDA CREATA DA GAZA”

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Estratto dell’articolo di Flavia Amabile per “la Stampa”

 

giuseppe de rita

«La manifestazione di sabato? Un corteo di preti», provoca Giuseppe De Rita, 93 anni, sociologo, fondatore e presidente del Censis.

 

[…] sabato a Roma c'era un milione di persone in piazza per Gaza. Più di venti anni fa Sergio Cofferati, all'epoca segretario generale della Cgil, di persone ne radunò tre milioni ma per l'articolo 18. Ora, invece, gli italiani si mobilitano per Gaza, che cosa sta accadendo?

«[…] ci sono milioni di persone in piazza ma non si capisce perché. Dichiarano di manifestare per Gaza ma che cos'è Gaza? È un sentimento collettivo? Un'indignazione collettiva? Una paura collettiva? Un conflitto collettivo?».

 

scontri alla manifestazione nazionale pro palestina di roma 5

C'è la rabbia provocata da un'ingiustizia, c'è il dolore per un popolo che viene cacciato via dalla propria terra, che muore di fame, che non ha diritto nemmeno a ricevere aiuti, cure.

«I tre milioni di persone scesi in piazza all'epoca di Cofferati erano lì per una battaglia sindacale, per un conflitto di classe, per i precari. C'erano degli interessi precisi.

Il conflitto deve basarsi su degli interessi non su logiche di sentimento. Nel caso di Gaza non mi sembra che ci siano interessi a parte quelli di alcuni opinionisti che cavalcano l'onda dell'opinione e. È un punto critico, un vuoto che non si sa come verrà riempito».

incappucciati al corteo pro pal a roma

 

Non sarebbe compito della politica cavalcare quest'onda?

«Giorgia Meloni infatti è una specialista, per anni ha surfato sull'onda delle opinioni ma oggi ha un ruolo diverso, è presidente del Consiglio. Su Gaza ci troviamo in una situazione strana. L'incertezza non è capire chi siano le persone scese in piazza ma chi potrà gestire quest'onda di sentimenti per portarla non si sa bene dove. L'unica possibilità che vedo è fragile».

incappucciati e insanguinati alla manifestazione nazionale pro palestina a roma

 

Sarebbe?

«Che un sentire di rabbia, di paura, di pena per i bambini di Gaza possa creare una contrapposizione politica. Ma mi sembra che la capacità di cavalcare quest'onda da parte di alcuni porti solo a un contrasto con il governo, a una battaglia contro Giorgia Meloni».

 

Infatti, l'opposizione sta provando a usare Gaza ma con scarsi risultati. La sconfitta nelle Marche ne è una conferma. Piazze piene, urne vuote era scritto su un cartello presente alla manifestazione.

7 OTTOBRE ATTO DI RESISTENZA - STRISCIONE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PRO PALESTINA DI ROMA

«Gran parte di chi era al corteo probabilmente non va nemmeno a votare. E i partiti di opposizione sono ancora immersi in una cultura movimentista. Non sono stati in grado di dare una struttura politica alle emozioni che li hanno mossi, né sono in grado di farlo con l'onda creata da Gaza».

 

[…] «Landini ha scelto mesi fa di andare verso la rivolta sociale mettendo da parte i problemi dei contratti del precariato, dell'articolazione territoriale e di tutte le sfide professionali di un sindacato. Ora che la rivolta è arrivata, […] si ritrova a guidare una rivolta non sua perché quello di sabato non era un corteo di operai, di precari, di lavoratori. Landini deve fare un esame di coscienza: quelli che erano in piazza non li ha portati lui e non sa da chi verranno usati».

manifestazione nazionale a sostegno della popolazione di gaza a roma foto lapresse 9

 

Molti erano giovani. In questa generazione c'è più rabbia che in quelle che l'hanno preceduta?

«Nel Sessantotto e negli anni seguenti chi ha fatto la guerra civile erano universitari che si sentivano incompiuti, arrabbiati. Come riferimento avevano leader internazionali del calibro di Adorno o di Marcuse. Ora chi sono i loro riferimenti? Greta o Francesca Albanese? Oggi i giovani non si sentono incompiuti e non mi sembrano arrabbiati, non mi sembrano proprio in grado di pensarsi violenti.

 

Anzi, i violenti li mandano via dalla loro piazza. I giovani non hanno più il conflitto nella pelle. Possono creare un bel manifesto, portare una bella bandiera e cantare Bella Ciao, in nome di un rimpianto per una resistenza di 80 anni fa. Dentro di loro non c'è alcuna rabbia profonda solo un grande sentimento di pace di bontà per chi soffre. Sinceramente la loro mi sembra una manifestazione di preti più che una manifestazione di conflitto».

manifestazione nazionale a sostegno della popolazione di gaza a roma foto lapresse 8

 

In questi giorni si è paragonata l'atmosfera che si è creata alla protesta contro la guerra in Vietnam. Come le sembra questo paragone?

«Assolutamente falso. Questi non sono figli del Vietnam né di Genova né di altro. Ogni generazione ha il suo destino e questo è ancora tutto da scrivere». […]

manifestazione nazionale a sostegno della popolazione di gaza a roma foto lapresse 11manifestazione nazionale a sostegno della popolazione di gaza a roma foto lapresse 10