RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022
«L'Italia deve essere rispettata», dice Manfred Weber rilanciando l'appello del presidente Sergio Mattarella. Lo fa dopo l'ultimo Consiglio europeo, durante il quale «non c'è stata un'atmosfera positiva» nei confronti di Giorgia Meloni, leader di un governo che, a suo dire, «ai tavoli europei si è sempre comportato in modo costruttivo».
[…] il presidente dei popolari spiega […] le sue condizioni per un eventuale coinvolgimento dei Verdi, invita i socialisti e i liberali ad avere un atteggiamento più dialogante nei confronti dei partiti che sono fuori dalla coalizione europeista e sottolinea «le due facce» del gruppo dei Conservatori. […]
Quali sono le priorità nel programma di lavoro?
antonio tajani ursula von der leyen manfred weber donald tusk
«Ci sono tre punti principali. Primo: dobbiamo implementare il Patto migrazione e asilo per fermare l'immigrazione illegale. Secondo: avere cura della nostra economia, in particolare delle piccole e medie imprese, visto che su scala globale perdiamo terreno. Terzo: su sicurezza e Difesa dobbiamo fare di più. E poi anche la Salute, un campo in cui l'azione comune può portare enormi benefici».
Il Green Deal, dunque, non è più una priorità?
«Il Ppe è il partito del Green Deal, è stato lanciato da Ursula von der Leyen e noi vogliamo mostrare la nostra leadership. Era tra le priorità nel 2019. Il cambiamento climatico è una grande sfida della nostra generazione. Ora l'obiettivo è convincere il resto del mondo a seguirci su questa strada. Senza Cina e Stati Uniti al nostro fianco, non raggiungeremmo gli obiettivi e non sopravviveremmo economicamente».
MANFRED WEBER A PALAZZO CHIGI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI
È sicuro che socialisti e liberali accetteranno il vostro programma?
«Noi abbiamo vinto le elezioni e dunque il nostro manifesto è una base per il programma dei prossimi cinque anni. Ora ci sederemo al tavolo con gli altri gruppi per trovare un punto comune. […]».
I Verdi entreranno a far parte in modo strutturale di questa coalizione?
«Prima di parlare dei Verdi, è importante che la piattaforma centrista si dimostri stabile. Socialisti e liberali dovranno confermare il loro impegno. I socialisti sottolineano l'importanza della democrazia e quindi vorrei che fossero chiari sul sostegno a von der Leyen, specialmente il Pd italiano: Schlein ancora non si è espressa in modo inequivocabile. I Verdi sono democratici, sono europeisti e in molti casi c'è stata una cooperazione con loro, ma negli ultimi decenni non hanno mai votato il presidente della Commissione e si sono sempre presentati come un partito d'opposizione di sinistra».
Lunedì von der Leyen li ha incontrati: quali sono le vostre condizioni per un dialogo?
«Devono fare chiarezza, non basta dire: voglio sedermi al tavolo. Loro hanno votato contro il Patto migrazione, rischiando di farlo saltare. […] Devono dire chiaramente sì all'accordo con la Tunisia e anche a ulteriori accordi commerciali, come il Mercosur, […]».
Con i Verdi c'è un dialogo a livello di gruppo: sarà lo stesso con i Conservatori oppure li approccerete a livello di singole delegazioni nazionali?
«I nostri criteri sono chiari: essere europeisti, pro-Ucraina e pro-Stato di diritto. Il partito di Le Pen, per esempio, non risponde a questo identikit».
MANFRED WEBER URSULA VON DER LEYEN DONALD TUSK
Fratelli d'Italia risponde ai criteri?
«Un esempio: hanno votato a favore del Patto migrazione, una misura fondamentale. Meloni, insieme a Tajani, è un partner ragionevole a livello europeo. Il governo italiano difende gli interessi italiani, ma lavora in modo costruttivo ai tavoli europei. Due anni fa sono stato tra i primi politici europei ad andare a Roma per incontrare Meloni e dopo due anni il governo si sta dimostrando responsabile e rispettato».
All'ultimo Consiglio europeo, però, Meloni ha denunciato una mancanza di rispetto...
«Il presidente Sergio Mattarella ha ragione quando dice che l'Italia deve essere rispettata.
È il terzo Paese Ue più grande, membro del G7, fondatore dell'Ue. L'Europa è impensabile senza l'Italia».
ursula von der leyen manfred weber
La decisione di astenersi su von der Leyen e votare contro Costa e Kallas è giustificata?
«Questa è una decisione che spettava al governo italiano, che a livello europeo si è sempre dimostrato costruttivo. C'è però un altro fronte che riguarda il partito dei conservatori europei. È chiaro che Ecr ha due facce: una è quella costruttiva, della quale fa parte, per esempio, anche il premier ceco Petr Fiala, e poi c'è quella del PiS. E questa probabilmente è ancora una sfida per Fratelli d'Italia. Io posso solo dire che a livello di governo apprezzo molto ciò che il governo italiano sta facendo. Anche grazie a Tajani, che è uno dei guardiani di questo atteggiamento europeista».
Come pensa di convincere liberali e socialisti circa la necessità di non chiudere il dialogo con questi partiti, visto che per loro c'è una linea rossa?
«[…] Servono dialogo e comprensione reciproci, ovviamente sulla base dei nostri valori. Io sono sempre stato un costruttore di ponti e credo che sia necessario. […] I leader devono rispettarsi tra di loro e rispettare l'esito delle elezioni, in Italia per esempio. […]».
Come vede i movimenti tra i gruppi alla destra del Ppe guidati da Orban?
«Non sono preoccupato perché non influenzeranno le nostre scelte. Orban non è stato in grado di entrare né in Ecr né in Id. I nazionalisti non avranno mai un progetto europeo comune. Sanno contro cosa battersi, ma non cosa vogliono ottenere».
Che impatto potrà avere una possibile ascesa di Le Pen al governo in Francia?
«[…] Macron ha giocato con il fuoco, ha creato un'incertezza che non era necessaria e infatti ha perso il sostegno dei cittadini. A livello europeo, dovremmo lavorare con chiunque andrà al governo per cercare soluzioni». […]
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