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Quindi il "grande annuncio" del Berlusca era il presidenzialismo? Una proposta che rimbalza da 30 anni, da destra a sinistra. E che serve solo ad avvalorare la tesi che Silvio ha rinunciato senza problemi a ricandidarsi da presidente del Consiglio perché in realtà già puntava al Quirinale. Altra notizia vecchia... E all'unica vera domanda, posta da una giornalista del "Sole 24 Ore" sull'argomento, Alfano fa il vago e il futuro presidente della Repubblica (o che almeno già si sente tale) chiude in fretta e furia la conferenza stampa..
LA CONFERENZA STAMPA DI BERLUSCONI
Da "Corriere.it"
Elezione diretta del presidente della Repubblica. Questa la carta che Silvio Berlusconi ha estratto dal cilindro nel corso della conferenza stampa nella sala Koch del Senato, indetta dal segretario del Pdl Angelino Alfano e dal leader del partito, per annunciare la «grande novità politica» promessa nelle scorse settimane. «Questa possibilità - ha detto Berlusconi - è stata oggetto di molte discussioni e incontri».
PRESIDENZIALISMO - «Siano i cittadini stessi a decidere con il loro voto il presidente della Repubblica», ha proposto Berlusconi. «Vogliamo continuare a essere nella situazione di Atene, un Paese ingovernabile, o di Parigi in cui in pochi giorni i cittadini hanno visto formarsi un governo, andare il Presidente a rappresentare con Francia e Germania, e poi al G8 con Obama?». «La risposta è ovvia - ha detto - perché non profittare della prossimità della fine legislatura; della scadenza di un eccellente presidente repubblica; e terzo della riforma della Costituzione dalla prossima settimana in Senato. Ci sono i tempi, noi presenteremo l'articolato all'aula del Senato come emendamento».
LAPSUS - La parola è poi passata al segretario del Pdl, Angelino Alfano, che ha spiegato nei dettagli «il desiderio di approfondire quello che da 30 anni si è portato sui tavoli della riforma costituzionale e cioè la possibilità che i cittadini a decidere il presidente della Repubblica». Una novità in grado, da sola, di traghettare il Paese nella Terza Repubblica. La novità , che prenderà la forma di un emendamento del Pdl al testo per le riforme istituzionali, dovrebbe approdare la prossima settimana in Senato. E nella foga dell'annuncio di quella che ha definito «la più grande modernizzazione del sistema italiano» (aggiungendo «che ci muoviamo nella logica dell'ora o mai più»), Alfano è incappato in un lapsus»: «Come dice il presidente Repubblica, volevo dire il presidente Berlusconi...», ha detto il segretario.
CANDIDATO - Alla domanda di un giornalista sulla sua candidatura al Quirinale, Berlusconi ha risposto: «Farò quello che mi chiederà il Popolo delle Libertà ». «Non è una mia ambizione personale ma ci sono delle responsabilità che non si possono ignorare», ha aggiunto l'ex premier. Che ha confermato invece di non volersi candidare a presidente del Consiglio.
PRIMARIE - Alfano ha specificato che la proposta elaborata dal Pdl prevede le primarie per i candidati a Presidente della Repubblica. E ha sottolineato che «la proposta rimette al centro i cittadini e intende dare loro la possibilità di decidere direttamente il candidato Presidente e di portare fuori il nostro Paese dalle secche dell'impossibilità di governare». La riforma in senso presidenzialista, secondo Alfano, è fattibile entro la fine della legislatura. Poi l'invito a tutte le parti politiche: «Chiediamo un'alleanza per uscire dalla crisi». «Proponiamo primarie aperte per scegliere una candidatura a premier e il programma da attuare. Non chiediamo una risposta oggi, non vogliamo tirare per la giacca nessuno, chiediamo di dare una risposta».
LEGGE ELETTORALE - Siamo disponibili a ragionare con chi «voglia far fare un passo in avanti alla Repubblica italiana», ha poi detto Alfano. Che ha precisato: «Il presidenzialismo è il chiodo cui appendere la riorganizzazione dello Stato e a quello vogliamo che sia appeso il cammino successivo, compresa la riforma elettorale: siamo così convinti della bontà del percorso, che siamo pronti a discutere con le altre forze anche delle loro proposte di riforma della legge elettorale».
PARTITO SALDO E COMPATTO - A domande sulla salute del partito, Berlusconi ha risposto: «Il Pdl non si scioglie né si divide. à saldo e compatto e io resterò in campo come presidente del Pdl. L'ultimo sondaggio ci indica al 23,6%». «à mia responsabilità - ha detto ancora - restare ancora in un partito saldo, compatto, che non si scioglie e non si divide e resterò in campo come presidente del Popolo della libertà ». E ancora: «Nessuna preclusione a liste civiche nell'ambito del centrodestra».
«CON GRILLO ALL'OPPOSTO» - Silvio Berlusconi non accetta paragoni con Beppe Grillo. «Siamo all'opposto», ha risposto l'ex premier ai giornalisti che, a margine della lunga conferenza stampa in Senato, gli hanno chiesto se stia imitando il leader del Movimento 5 Stelle. Stesso ragionamento vale al contrario: «Grillo simile a me? Non mi sembra si possa dire così», ha spiegato. E poi ha subito aggiunto: «Non voglio rispondere a domande su Parma».
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