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Nelle mani di Renzie. La poltrona in Alitalia-Etihad per Luca Cordero di Montezemolo, e il suo spasmodico bisogno di restare in qualche modo parte dell’establishment italiano e internazionale, sono affidate ai capricci di Pittibimbo. Che potrebbe confermare ai soci arabi il suo via libera alla nomina di Montezuma, oppure potrebbe portare a termine una vendetta trasversale nei confronti dell’arcinemico Diego Della Valle, compagno di giochi e socio di affari dell’ex presidente Ferrari.
Di sicuro c’è che nel frattempo Luchino di Monteprezzemolo si agita moltissimo. Anche nel finesettimana ha fatto scrivere sui giornali amici che lui sta per incassare una presidenza con ricche deleghe, come il marketing e la comunicazione. Ma James Hogan, il patron di Etihad, non si fa impressionare dal battage (auto)promozionale e continua a ragionare su una presidenza senza deleghe.
renzi in bici con maglietta radio deejay
L’asso nella manica del manager di Etihad si chiama Benetton. Il rapporto con la famiglia di Ponzano Veneto, che ha in mano il 7,4% di Alitalia e controlla gli Aeroporti di Roma, è strettissimo e Hogan è convinto che basterà per comandare in Alitalia, senza che ci sia bisogno di altri capi. A cominciare da un Montezemolo “very powerfull president”.
Tuttavia la tranquillità di Hogan sull’asse con Benetton non basta a scalfire la prudenza dello sceicco Khaloon al Mubarak, patron del Manchester City e a capo del fondo Mubadala del quale fa parte Etihad. Lo sceicco, che ha incontrato Renzi nei suoi primissimi giorni di governo, sa perfettamente che Etihad ha “solo” il 49% di Alitalia e che non si possono certo tirare fuori e sventolare eventuali patti con Benetton. “Siamo in un paese straniero e se il premier vuole mettere Montezemolo – anche con deleghe – ci conviene accettare”. Questo il ragionamento di Al Mubarak.
Il pallino sta dunque in mano al nostro premier, che se vuole può portare a casa la presidenza di Alitalia per Bellicapelli. Ma per farlo dovrà chiudere gli occhi, e dimenticare che Luchino è compagno di svaghi e socio in affari (in Ntv-Italo) di colui che sta girando per le televisioni a dire che Renzi è il nemico pubblico numero uno.
Quel Diego Della Valle con il quale, non a caso, dicono che Montezemolo sia furioso proprio per i continui attacchi al presidente del Consiglio. Della Valle, per inciso, che è talmente accecato dal risentimento nei confronti di Renzie da aver chiamato lui Giovanni Floris per andare su La7.
Se Renzie passerà sopra i rapporti Montezemolo-Della Valle, per la presidenza di Alitalia non ci saranno problemi. Se invece dovesse incarognirsi sullo scontro con lo Scarparo, potrebbe farne le spese l’innocente Monteprezzemolo, unicamente bisognoso di presiedere qualcosa.
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