DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
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Imbarazzo e incredulità si respirano a pieni polmoni nel palazzone di via XX Settembre, sede del Tesoro, dove da pochi giorni si è insediato il nuovo ministro Fabrizio Saccomanni.
Da giorni, infatti, circola la voce - registrata puntualmente da "la Notizia.it" e mai smentita -, che nel ruolo di portavoce del successore di Vittorio Grilli potrebbe arrivare Giovanni Maria Fenu.
Un giornalista molto chiacchierato che da poco è stato allontanato da Finmeccanica dopo lo scandalo sulle presunte tangenti in India, che ha portato il suo capo, Giuseppe Orsi, in galera.
Anche se lui, in una lettera inviata al mensile "Prima comunicazione" per difendersi dal ruolo avuto nella vicenda ("ammorbidire" i media nei confronti dell'ad di Finmeccanica), si firma ancora, e pomposamente, Senior vice president Media Relations Finmeccanica.
A giudizio dei magistrati del tribunale di Busto Arsizio, titolari dell'inchiesta, e sulla base di alcune intercettazioni telefoniche Giuseppe Orsi avrebbe concordato con Carlo Maria Fenu "di montare una campagna di stampa retribuita e compiacente" per creare uno "schermo di solidarietà " al numero uno di Finmeccanica.
Nel corso delle conversazioni tra i due, messe sotto ascolto dagli inquirenti, si parla anche di contattare un bel numero di giornalisti ("30..40 quanti ne servono...", viene specificato) per quello che in gergo si chiama ungere le ruote.
Toccherà alla magistratura verificare la liceità di certi comportamenti che per ora considerano una sorta di colpevole "depistaggio".
Certo è che nel novembre del 2012 il portavoce di Orsi, Carlo Maria Fenu, firmava con la società di comunicazione, Barabino&Partners, un contratto dal costo di 40 mila euro al mese (spese escluse) della durata di sette mesi (scadenza 31 maggio 2013) proprio per venire incontro alle necessità dell'azienda come si concordava nelle telefonate intercettate. E alla Barabino&Partners sarebbe stato riconosciuto pure un premio finale di 60 mila euro.
Tant'è che il nuovo amministratore di Finmeccanica subentrato a Orsi, Alessandro Pansa, sin dall'inizio contrario all'operazione "salviamo il soldato Orsi", è stato costretto a rinegoziare il contratto con gli uomini della Barabino&Partners.
Di qui lo sconcerto al ministero del Tesoro per il possibile "ingaggio" di Fenu quale addetto stampa dell'ex direttore di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni.
Un ritorno il suo in XX Settembre, avendo Fenu svolto già le stesse funzioni con lo scomparso Tomaso Padoa Schioppa ai tempi del governo Prodi. E a quanto si mormora nelle stanze del Tesoro, a sponsorizzare Fenopus con il nuovo titolare del dicastero non sarebbe il solito banchiere di Dio, Ettore Gotti-Tedeschi, o l'Opus Dei, bensì l'editorialista de "la Repubblica", Barbara Spinelli. Una delle firme di punta del quotidiano direttore da Ezio ed ex compagna di Padoa Schioppa.
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