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Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano”
PIER LUIGI BOSCHI FLAVIO CARBONI
E se il fascicolo penale 4398 del 2015 aperto dalla procura di Arezzo nei confronti del bancarottiere Flavio Carboni, del suo socio Valeriano Mureddu e di almeno altre quattro persone fosse un cavallo di Troia per addentrarsi nel mondo di mezzo del faccendiere sardo?
Ufficialmente al centro dell' indagine c' è la Geovision srl di Civitella di Chiana, di cui Mureddu è stato manager, ma l' inchiesta potrebbe puntare ai possibili incroci di Carboni & C. con gli ex vertici della Banca popolare dell' Etruria. Compresi quelli con Pierluigi Boschi, padre del ministro delle Riforme Maria Elena.
Gli indizi non mancano. In primis la riservatezza con cui sono stati organizzati dal Nucleo di polizia tributaria perquisizioni e sequestri nei confronti di una ventina di persone. Ogni decreto era ad personam e non vi era indicato il nome degli altri indagati.
In secondo luogo a firmare i provvedimenti è stato l' intero pool che si sta occupando di Etruria, il procuratore Roberto Rossi e i sostituti Andrea Claudiani, Julia Maggiore e Angela Masiello. Ma che c' entra la frode fiscale di una società di import-export nel settore imballaggi come la Geovision con le disavventure della banca?
Ieri il procuratore ha provato a minimizzare spiegando che il pool si occuperà anche di altri reati finanziari. Ma Rossi è lo stesso che a gennaio aveva dichiarato ai giornalisti di non aver mai sentito nominare Mureddu.
Un legame tra quest' ultimo e Etruria c' è ed è quello che Libero ha svelato due mesi fa, quando ha raccontato gli incontri del giugno-luglio 2014 nell' ufficio romano di Carboni, in via Ludovisi. Là l' ottantaquattrenne imputato per la P3 e condannato per il crac del Banco ambrosiano ha incontrato Boschi e l' allora presidente di Etruria Lorenzo Rosi. E sempre là sono avvenute le presentazioni con due candidati alla poltrona di direttore generale della banca, Gaetano Sannolo e Fabio Arpe, e i due banchieri. In via Ludovisi è entrato pure Lorenzo Di Martino, tributarista di Acerra, per proporre l' ingresso nel capitale dell' istituto di un fantomatico fondo arabo. Progetto che naufragò anche per l' intervento di Bankitalia.
L' altro ieri i finanzieri sono entrati nell' ufficio romano di Carboni (oltre che nella sua abitazione di Cagliari e in quella capitolina) e hanno portato via tutto. Ma hanno bussato pure alla porta dell' abitazione-studio di Di Martino ad Acerra.
Che stavano cercando? Solo le prove del presunto riciclaggio coordinato dalla Geovision che nel frattempo ha praticamente chiuso i battenti e messo in affitto la sede? O altro? In fondo l' azienda e l' abitazione di Mureddu erano già state setacciate nel 2014 dagli investigatori inviati dalla procura di Perugia a caccia di prove su una presunta evasione milionaria dell' Iva, indagine da cui è nata per gemmazione quella aretina.
Non si può escludere che i magistrati del pool abbiano deciso gli ultimi sequestri per esplorare i rapporti tra Carboni, Mureddu e i vertici di Etruria nell' estate 2014 e nei mesi successivi.
Vedremo se nei computer sequestrati troveranno risposte. Comunque nei decreti di perquisizione vengono contestati reati già accertati: la frode fiscale mediante l' emissione e l' utilizzo di fatture «per operazioni oggettivamente inesistenti» quantificabili in 25 milioni per il 2013-2014; «la compravendita di titoli obbligazionari e banconote in valuta estera verosimilmente false o comunque fuori corso legale»; il riutilizzo di capitali provenienti dalle società coinvolte nella truffa oltre al vero e proprio riciclaggio, ossia il «reimpiego e la sostituzione di proventi della frode fiscale, mediante dirottamento su conti correnti nella disponibilità degli indagati».
Nella nota del 2 marzo gli investigatori della Tributaria hanno specificato che i fondi neri costituiti dal gruppo erano destinati all' acquisizione di imprese in difficoltà, rami d' azienda e immobili oppure «per sostenere i costi d' impianto per nuove attività imprenditoriali». Il materiale sequestrato forse ci dirà quali fossero i veri progetti di questa associazione così vicina ai nuovi potenti.
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