DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Marco Antonellis per Dagospia
Il disgelo a sinistra è appena cominciato. Dopo molti tentativi andati a vuoto finalmente qualcosa comincia a muoversi: Romano Prodi scende in campo! Sarà lui il vero mediatore, è lui l'uomo al quale nessuno nel centrosinistra può dire di no. Anche Matteo Renzi sembra essere d'accordo e disponibile a fare di necessità virtù. I sondaggi per il Pd sono pessimi e nuovi insidiosi rivali (Pietro Grasso) si stagliano all'orizzonte.
Meglio dunque disinnescare eventuali nuovi problemi sul nascere. Ma forse ha fatto i conti senza l'oste. Perché se sono 'innocue' le aperture sullo Ius Soli e sul biotestamento non lo saranno altrettanto quelle circa la creazione di un garante della coalizione: sarà una figura al di sopra delle parti e quindi anche a Matteo Renzi.
Il Professore vuole una lista forte che parta da Emma Bonino e arrivi fino a Giuliano Pisapia passando per Mdp di D'Alema e Bersani. Ma se il bolognese riuscisse nell'impresa, Matteo Renzi potrebbe dire addio ai sogni di gloria, si ritroverebbe con le spalle al muro. Ecco cosa raccontano autorevoli esponenti di centrosinistra che preferiscono l'anonimato:
"La manovra prevede l'utilizzo del padre dell'Ulivo come garante in modo da poter sin da subito mettere dei paletti alla leadership renziana. Insomma, sarebbe una sorta di 'commissario' per mettere, poco a poco, Matteo Renzi nella condizione di farsi da parte per fare posto a Paolo Gentiloni candidato premier oppure ad indire le primarie di coalizione dove però il segretario dem non partirebbe più da favorito poiché si troverebbe contro uno schieramento che andrebbe da Orlando a Pisapia".
L'utilizzo della figura del 'garante' in questa fase è emblematica: "Meglio evitare lo sconto frontale con Matteo Renzi. Già in passato così non si è ottenuto nulla. Stavolta per convincerlo a farsi da parte si cercherà di aggirare l'ostacolo utilizzando i modi sornioni e felpati del professore bolognese" spiegano le stesse fonti.
Resta solo un problema: la volpe Renzi cadrà in trappola?
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