PRONTO? TELECOM TI ASCOLTA! - TAVAROLI, CAPO DELLA SICUREZZA CHE HA PATTEGGIATO 4 ANNI PER I DOSSIER ILLEGALI, RACCONTA CHE FU L’EX AMMINISTRATORE DELEGATO CARLO BUORA A CHIEDERGLI DI SPIARE MUCCHETTI, VICE-DIRETTORE DEL “CORRIERE”: “FECERO ANCHE UN’INCURSIONE NEI COMPUTER RCS. FU UNA STUPIDAGGINE ENORME E NON RICHIESTA” - “DA TRONCHETTI MAI L’ORDINE DI SPIARE I PARTITI” - PROSSIMI TESTIMONI: SPOSETTI, PAOLO MIELI, PIERGAETANO MARCHETTI…

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1 - DOSSIER ILLEGALI: TAVAROLI, INCURSIONE RCS UNA STUPIDAGGINE
(ANSA) - L'incursione nei computer di Rcs, fu "una stupidaggine sesquipedale di cui mi prendo la responsabilità per difetto di controllo. Nessuno del management ha ordinato mai a Ghioni di fare un attività così intrusiva. Purtroppo è successo, ma i dati che vennero prelevati non furono mai divulgati a nessuno". Lo ha affermato l'ex capo della security di Telecom, Giuliano Tavaroli, che per la vicenda ha patteggiato 4 anni, sentito da stamane nell'aula-bunker di San Vittore al processo sui dossier illegali, come testimone imputato di procedimento connesso.

L'ex ad di Telecom Carlo Buora e l'allora direttore amministrativo Claudio De Conto, ha detto oggi Tavaroli, chiesero di indagare sulla fuga di notizie interne all'azienda e poi pubblicate sulla stampa. E' in sostanza la genesi dello spionaggio ai danni del giornalista del Corriere della Sera Massimo Mucchetti e dell'ex sindaco di Telecom Rosalba Casiraghi.

2 - DOSSIER ILLECITI: TAVAROLI, BUORA MI CHIESE DI SPIARE MUCCHETTI
(AGI) - L'ex ad di Telecom Carlo Buora fu tra coloro i quali commissionarono lo spionaggio ai danni del vicedirettore del Corriere della Sera, Massimo Mucchetti. Ad affermarlo e' l'ex capo della security di Telecom, Giuliano Tavaroli, che viene sentito da stamane nell'aula bunker di San Vittore come testimone-imputato di procedimento connesso nel processo sui dossier illegali di Telecom. Gli avvocati di Massimo Mucchetti hanno chiesto a Tavaroli di spiegare la genesi del dossier sul giornalista.

"Un venerdi' sera sono stato convocato in via Negri (uffici della presidenza di Telecom) dove mi fecero vedere un articolo del Mondo che ipotizzava la cessione del gruppo Pirelli Cavi - sostiene Tavaroli - questo anticipava decisioni che erano in corso, estremamente riservate, di cui i manager potevano essere chiamati a rispondere alla Consob. Mi chiesero di analizzare eventuali rapporti e fughe di notizie che potessero essere andati verso la stampa. Nei giorni successivi venne fatta una riunione in cui si ragiono' del Corriere e delle fughe di notizie.

Venne chiesto di iniziare a capire le attivita' che ruotavano intorno ai giornalisti. Anche Carlo Buora - sottolinea Tavaroli - mostro' grande determinazione nel dire: voi della sicurezza dovete capire da dove escono queste informazioni e come vengono trasferite all'esterno, trovate il sistema di capire chi, come e quando". L'incursione nei computer di Rcs, dice Tavaroli, fu "una stupidaggine sesquipedale di cui mi prendo la responsabilita'. Nessuno ha detto mai a Ghioni di entrare nei computer di Rcs. Purtroppo e' successo, ma i dati che vennero prelevati non furono mai divulgati a nessuno".

3 - DOSSIER ILLEGALI: TAVAROLI, DA TRONCHETTI NO INCARICHI SU DS
(ANSA) - "Tronchetti non mi diede mai nessun incarico di indagare su alcun partito italiano o estero o extraplanetario". Lo ha affermato in aula Giuliano Tavaroli, l'ex capo della security di Telecom e Pirelli, sentito come testimone imputato di reato connesso nell'ambito del processo sui dossier illegali.

Vicenda per cui Tavaroli ha patteggiato poco più di 4 anni di carcere. Rispondendo alle domande dell'avvocato dei Ds, parte civile nel procedimento, l'ex capo della security delle due società ha negato che l'allora presidente di Telecom, Marco Tronchetti Provera, gli avesse commissionato qualsiasi tipo di attività di dossieraggio sui Ds in relazione all'Oak Fund che, stando ai report confezionati dall'investigatore privato Emanuele Cipriani, sarebbe stato riconducibile al partito allora guidato da Massimo D'Alema.

"Il dossier - ha proseguito Tavaroli - fu chiesto da Buora e Tronchetti in quanto esistevano sospetti che dietro il fondo ci fossero manager di Telecom e Pirelli. L'operazione andò avanti a lungo e solo all'ultima pagina dell'ultimo rapporto mi resi conto che riguardava un partito italiano". L'esame di Tavaroli proseguirà mercoledì prossimo giorno in cui sono stati citati come testimoni anche, tra gli altri, lo stesso Tronchetti, Ugo Sposetti, ai tempi tesoriere dei Ds, Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera, e Piergaetano Marchetti, Presidente di Rcs. Questi ultimi quattro però non si sa se verranno o meno a deporre alla prossima udienza.

 

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