COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
1 – ARRESTATO SINDACO: È NIPOTE DEL PATRON DE “L’ESPRESSO”
Estratto dell’articolo di Vincenzo Iurillo per “il Fatto Quotidiano”
C’è un altro esponente FdI che alimenta grattacapi sulla questione morale nel partito di Giorgia Meloni. È il sindaco di Palma Campania (Napoli) Aniello Donnarumma, 38 anni ma già al secondo mandato. È stato arrestato per corruzione e appalti truccati, li avrebbe orientati verso imprenditori amici ai quali poi segnalava persone da assumere. Il Gip di Nola riferisce un “modus di gestione della cosa pubblica fortemente personalistico...” e “ingerenze spesso insostenibili”.
[…] Donnarumma è nipote di Donato Ammaturo, patron del colosso petrolifero Ludoil e neo -editore dell’Espresso, ma non ricopre cariche o ruoli nella galassia del gruppo.
2 – ARRESTATO IL SINDACO FDI PUPILLO DI LOLLOBRIGIDA. L’ACCUSA È CORRUZIONE
Estratto dell’articolo di Nello Trocchia per “Domani”
Voleva insegnare le regole della convivenza civile e dell’igiene ai bengalesi, in particolare una doccia al giorno e la pulizia dei denti, si presentava come «sognatore, innamorato della propria terra», ma ora è finito ai domiciliari per corruzione. È la parabola di Nello Donnarumma, sindaco di Palma Campania, in provincia di Napoli, arrestato dai carabinieri su ordine della procura della repubblica di Nola. Il primo cittadino è passato a Fratelli D’Italia nel 2020 in una conferenza stampa convocata alla presenza di Francesco Lollobrigida, arrivato da Roma per l’occasione.
Donnarumma è il numero due di Fdi a Napoli, vicecommissario provinciale, in corsa per la segreteria provinciale, e in buoni rapporti con il partito romano. Si è sposato e ha festeggiato nel ristorante del deputato Paolo Trancassini, molto vicino a Giorgia Meloni.
Nello Donnarumma Andrea Delmastro Francesco Lollobrigida
In una foto, risalente a qualche anno fa, è in compagnia dell’attuale presidente del Consiglio, conversava di politica e programmi. Nel 2019 le cronache nazionali si occuparono di lui perché, vista la nutrita comunità bengalese che vive nel comune napoletano, aveva pensato bene di distribuire un opuscolo rivolto a loro dal titolo chiarissimo: «Norme precauzionali generalmente osservate ed accettate in Italia». L’iniziativa aveva generato polemiche e contestazioni.
Il tema era stato anche al centro di un confronto proprio con Lollobrigida, quando l’attuale ministro era capogruppo di Fdi alla camera dei Deputati. «Caro Nello, complimenti per come in questi anni avete provato a denunciare e a combattere l’immigrazione clandestina e a regolare l’immigrazione utile all’economia.
Hai ragione tu ci ha distratto il covid, sulle coste italiane arrivano quattordici volte gli immigrati che sono arrivati lo scorso anno, si era fatto qualcosa con i decreti sicurezza nel governo giallo-verde, ma li hanno voluto abolire. Serve il blocco navale e l’introduzione di hot-spot sul territorio africano», diceva Lollobrigida nel 2021 al sindaco Donnarumma che annuiva. […]
LE ACCUSE PER DONNARUMMA
Donnarumma è indagato per corruzione e turbativa d’asta insieme con dipendenti comunali e imprenditori, in tutto i coinvolti sono diciannove. Quello che i magistrati contestano al primo cittadino è di aver messo in piedi un sistema clientelare assicurando posti di lavoro per ‘amici’ che venivano assunti in cambio di favori e lavori pubblici.
Il giudice ha accolto la richiesta di misura cautelare ai domiciliari perché Donnarumma ha posto in essere «condotte in totale spregio dei doveri e degli obblighi connessi alla funzione pubblica esercitata misura idonea a recidere la fitta rete di relazioni nella quale si cala l’indagato e certamente in grado di muoversi con assoluta disinvoltura», si legge nella misura cautelare.
La prima contestazione riguarda le procedure della gara per il servizio di social media marketing (valore 5 mila euro annuali), un bando al quale la prescelta del sindaco non aveva partecipato nei termini prefissati.
Secondo gli inquirenti il sindaco le ha consentito di presentarla oltre la scadenza ottenendone l’aggiudicazione. Un’altra vicenda riguarda l’assegnazione della gestione del chiosco-bar, gara che sarebbe stata manipolata per favorire un imprenditore. L’accordo prevedeva l’assegnazione in cambio della destinazione delle risorse ricevute, come sostegno economico, alla vecchia titolare dell’attività destinataria di un ordine di abbattimento.
Anche la procedura negoziata per il rifacimento della piazza comunale sarebbe stata manipolata, il sindaco, con la compiacenza di alcuni funzionari comunali, avrebbe favorito una ditta nell’esecuzione dei lavori.
Un altro capitolo, invece, è sui rapporti tra il sindaco e una cooperativa, beneficiaria di favori e piaceri in cambio di assunzioni segnalate da Donnarumma «così da consentirne l’accrescimento del consenso elettorale e il consolidarsi di una rete di rapporti clientelari tale da assicurargli il successo nelle successive competizioni elettorali», scrive la giudice, Teresa Valentino. […]
L’ALTRO FRATELLO
Donnarumma era in corsa per la segreteria provinciale mentre per la segreteria cittadina avanza la candidatura di Marco Nonno. Una scelta che divide la comunità di Fratelli D’Italia visto che è stato condannato a due anni per resistenza a pubblico ufficiale durante gli scontri contro la discarica di Pianura del 2008 e sospeso dalla carica di consigliere regionale per effetto della legge Severino.
La vicenda non è ancora conclusa, la corte d’appello deve nuovamente pronunciarsi dopo l’annullamento dell’assoluzione dal reato di devastazione disposta dalla Cassazione. Intanto Nonno è pronto per la corsa a segretario cittadino, invece si ferma quella di Donnarumma, sospeso dalle funzioni di sindaco dal prefetto di Napoli. Brutto colpo anche per il partito nazionale.
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