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PURE IL DECRETO ANTICORRUZIONE SI CORROMPE: NIENTE DASPO ''A VITA'' SE C'È LA RIABILITAZIONE. SALVINI IERI HA SUONATO L'ALLARME: ''I PROCESSI SOMMARI NON SONO DA PAESE CIVILE'', E IL TESTO È STATO MODIFICATO - DI PIETRO: BENE I PENTITI, MA LA STORIA DEL DASPO SERVE A POCO: ''LA RESPONSABILITÀ PENALE È PERSONALE, LA DITTA X PUÒ MANDARE A CORROMPERE PRIMA IL RAGIONIER FILINI, POI IL RAGIONIER FRACCHIA, MA X SI SALVA SEMPRE'' - LIBERA DI DON CIOTTI: ''IL PROBLEMA E' LA PRESCRIZIONE''
1. CORRUZIONE, SALVINI FA MODIFICARE IL DECRETO - NIENTE DASPO SE C' È RIABILITAZIONE OGGI IL DDL BONAFEDE ARRIVA IN CDM
Francesco Grignetti per la Stampa
luigi di maio giuseppe conte matteo salvini
Il ddl Bonafede, ribattezzato «Spazzacorruzione», è in rampa di lancio. È previsto che sia al primo punto nel Consiglio dei ministri di oggi. Come si sa, i capisaldi sono il Daspo a vita per i corruttori e la figura dell' agente sotto copertura. I grillini ci credono fermamente. Si è speso persino Luigi Di Maio, che ieri ha rubato la scena al ministro della Giustizia: «Si sta trascurando - dice il vicepremier - l' importanza della legge anti-corruzione che è come una manovra economica mascherata. Se noi contrastiamo la corruzione con il ddl che il ministro Bonafede porterà, credo, in Consiglio dei ministri domani (oggi per il lettore, ndr), avremo più risorse, più merito e restituiremo più fiducia ai cittadini».
Il Carroccio cesella il testo
Eppure qualcosa si muove nella pancia della maggioranza giallo-verde. E infatti Di Maio ha raddoppiato le cautele, perché ad aprire le ostilità è stato nientemeno che Matteo Salvini, al mattino, parlando a RadioUno: «Stiamo leggendo e rileggendo quel disegno di legge, perché la lotta senza quartiere alla corruzione è una priorità. Anche la lotta alle mafie è una priorità e contro le mafie ci sarà una stretta nel pacchetto sicurezza a cui sto lavorando. Ma bisogna stare attenti a garantire il fatto che fino al terzo grado di giudizio si è innocenti. I processi sommari non sono da Paese civile».
Processi sommari? La scelta nelle parole salviniane non è passata inosservata. Tanto più che si è saputo che i leghisti hanno messo al lavoro gli esperti di diritto. S' intuisce un lavoro di cesello sui testi. E anche se dalle parti della Lega non vogliono alimentare polemiche, è evidente che sono in arrivo osservazioni critiche.
Tra l' altro, il clima di distensione che si registra da qualche giorno nel centrodestra tra Lega e Forza Italia sembra avere un suo peso.
Le modifiche del Carroccio
Un punto che ha lasciato inorriditi gli esperti di Forza Italia, ad esempio, e non andava giù neanche ai leghisti è che la sanzione accessoria del divieto di rapporti con la Pubblica amministrazione, il cosiddetto Daspo perpetuo, restasse valido anche in caso di una riabilitazione del condannato. Cassato in extremis al ministero della Giustizia.
GIULIA SARTI ANDREA DE GIROLAMO BOGDAN TIBUSCHE
Una formulazione tombale del Daspo per corrotti e corruttori (peraltro un' invenzione di Matteo Renzi del 2015, subito rinnegata) che Salvini ha voluto stoppare con il riferimento ai «processi sommari». O forse è solo tattica, visto che il ministero dell' Interno sta per portare all' esame degli alleati di governo il «suo» pacchetto sicurezza?
Fatto sta che ieri i grillini si sono preoccupati sul serio. Dice Giulia Sarti, presidente della commissione Giustizia di Montecitorio: «Sono importanti le parole del Procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, a proposito delle misure previste dal disegno di legge anti-corruzione. Un sostegno significativo per il lavoro che dovremo presto affrontare in Parlamento e lo faremo senza timidezze nei confronti di chi usa la cosa pubblica per fini illeciti».
Le critiche di Libera
L' Associazione «Libera» di don Ciotti, intanto, esprime molti dubbi sulla reale efficacia del provvedimento: «La riforma nasce già monca e non sana le ferite di una giustizia scientemente ridotta all' impotenza quando si attiva contro criminali dal colletto bianco. Non incide sul nodo cruciale della prescrizione».
Temono che sia il Daspo perpetuo («Uno spauracchio che rischia di diventare un' arma spuntata se i tempi ristretti di prescrizione continueranno a lasciar presagire la fine precoce di qualsiasi inchiesta complessa») sia l' agente sotto copertura («È bene non farsi illusioni eccessive sulla loro funzione catartica») restino slogan.
2. CORRUZIONE:DI PIETRO, SALVARE I PENTITI MA IL DASPO NON VA
(ANSA) - "Dai tempi del pool di mani pulite chiediamo di salvare i pentiti ma il Daspo non va". lo dice a Repubblica l'ex pm Antonio Di Pietro, sul ddl anticorruzione del guardasigilli Bonafede. Sul Daspo ai corrotti, Di Pietro spiega: "Il tema è un altro. Se la responsabilità penale è personale, la ditta X può mandare a corrompere prima il ragionier Filini, poi il ragionier Fracchia, ma X si salva sempre, e così il Daspo non funziona.
E poi - aggiunge - io temo in questo settore una proposta che ripete sempre Salvini" e cioè "la pace fiscale. È un'amnistia bella e buona per chi ha evaso le tasse. Fa passare l'idea orrenda che in questo Paese chi non paga vince sempre". "Ho sempre desiderato vedere in Parlamento facce nuove - afferma anche Di Pietro -, ma comincio a perdere un po' la fiducia.
Nel senso che questi, Lega e Cinquestelle, sinora sparano a zero sul passato, lo criminalizzano e non risolvono niente. Se vado da un medico, non m'importa se mi dice che l'altro specialista ha sbagliato, mi serve tornare a stare bene. Cioè appaiono a volte confusi, come anche sulla storia del Daspo ai corrotti".
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