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PUTIN ALZA IL LIVELLO DELLA SUA GUERRA IBRIDA – ANCHE SE IL CREMLINO NEGA, APPARE EVIDENTE LA MANONA RUSSA DIETRO AL CASO DEI DRONI CHE HANNO BLOCCATO L’AEROPORTO DI COPENAGHEN – FEDERICO FUBINI: “PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È PARTITA L’ATTUALE SERIE DI PROVOCAZIONI, LA RUSSIA SEMBRA PRENDERE DI MIRA UN PAESE DI TIPO DIVERSO: NON CONFINANTE NÉ PARTE DELLA SUA ANTICA SFERA DI INFLUENZA. LA DANIMARCA METTE A DISPOSIZIONE ALCUNI DEI SUOI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI DRONI CONCEPITI IN UCRAINA. IL MESSAGGIO DI MOSCA È CHIARO: QUALUNQUE PAESE SI ESPONGA DI PIÙ NEL SOSTEGNO ALL’UCRAINA, SARÀ BERSAGLIO DI ATTACCHI…”
Estratto dell’articolo di Federico Fubini per www.corriere.it
AEROPORTO DI COPENAGHEN BLOCCATO PER I DRONI IN CIELO
L’attacco ibrido alla Danimarca nella serata di ieri, con vari droni in volo nei pressi dell’aeroporto e decine di voli di linea cancellati, segna un salto di qualità.
La Russia, per bocca del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ha smentito qualunque paternità. Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, non ha alcun dubbio che le impronte digitali siano del Cremlino.
[…] Mosca aveva smentito pochi giorni fa l’evidentissima violazione dello spazio aereo estone con i suoi caccia, così come per mesi aveva smentito nel 2014 di aver preso possesso della Crimea con il suo esercito.
vladimir putin in mimetica alle esercitazioni militari zapad
Se dunque nasce tutto da una decisione presa a Mosca, come appare molto plausibile, questo passaggio segna un salto di qualità. Per la prima volta da quando è partita l’attuale serie di provocazioni una decina di giorni fa, la Russia sembra prendere di mira un Paese di tipo diverso: non confinante né parte della sua antica sfera di influenza in Europa centro-orientale.
Prima le violazioni dello spazio aereo avevano riguardato Paesi baltici come l’Estonia, la Polonia e in un caso la Romania. La stessa Norvegia, coinvolta anch’essa da una presenza di droni che ieri hanno bloccato l’aeroporto di Oslo, condivide con la Russia un’importante frontiera nella regione artica. Restano poi naturalmente dei dubbi e (forti) sospetti sulla paternità dell’attacco cyber che domenica ha bloccato o disturbato l’attività di vari scali aerei in Gran Bretagna, Belgio e Germania.
droni russi colpiscono la polonia 1
Quale può essere dunque la logica dietro queste azioni? Proprio l’episodio che coinvolge Copenaghen, dove i russi non si curano di lasciare le loro impronte digitali, offre qualche indicazione. La Danimarca in particolare è stata la prima a concludere all’inizio di luglio scorso con il governo ucraino e con alcune imprese ucraine della difesa un accordo di tipo nuovo.
Il Paese nordico mette a disposizione alcuni dei suoi impianti per la produzione di droni concepiti in Ucraina, che ne mantiene la proprietà intellettuale. Lo stesso avviene poi per la produzione del missile da crociera Flamingo, un modello con un raggio di tremila chilometri interamente concepito e disegnato in Ucraina.
VLADIMIR PUTIN - DRONI MILITARI
Il Flamingo riveste un ruolo importante, perché con esso l’esercito di Kiev per la prima volta può disporre di un’arma per colpire obiettivi in profondità nel territorio russo senza dipendere dal consenso dei suoi alleati occidentali.
Già oggi la Danimarca è quarta in assoluto per il volume dell’aiuto militare all’Ucraina finora: vale circa 9,16 miliardi di euro secondo il Kiel Institute for International Economics, contro i circa sei miliardi di euro della Francia e l,7 miliardi dell’Italia (ma il governo di Roma mantiene il segreto sulle sue forniture militari a Kiev).
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polonia abbatte droni russi entrati nel suo spazio aereo
Anche la Norvegia, raggiunta dai droni ieri sera, è molto attiva nel sostegno militare all’Ucraina. I suoi contributi in proporzione al prodotto interno lordo sono stati finora oltre il triplo rispetto alla media dell’Unione europea (sempre secondo i dati del Kiel Institute for International Economics).
Non pare dunque un caso che anche Oslo sia stata raggiunta da quelle che palesemente hanno tutta l’aria di essere le intimidazioni di Mosca. Così come non lo è che lo siano state l’Estonia (il Paese baltico che aiuta di più Kiev) e la stessa Polonia, i cui contributi all’Ucraina sono di nuovo molto sopra le medie europee.
vladimir putin in mimetica alle esercitazioni militari zapad
Il messaggio di Mosca è dunque chiaro e mira a intimidire e dividere l’Europa: qualunque Paese si esponga di più nel sostegno all’Ucraina, sarà bersaglio di attacchi; per ora solo ibridi, domani chissà. Ma è impossibile sapere dove si può fermare il Cremlino, se gli sarà consentito di prevalere con questa logica e questi metodi.
polonia abbatte droni russi entrati nel suo spazio aereo
vladimir putin in mimetica alle esercitazioni militari zapad
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