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“PUTIN? TUTTI SI CHIEDONO SE SIA SANO DI MENTE” - ENRICO LETTA: “ABBIAMO DIMOSTRATO LA DIFFERENZA FRA UN PARLAMENTO DI TANTI, E L'AUTOCRAZIA DI UNO, A CAPOTAVOLA, IL PIÙ LONTANO POSSIBILE DAGLI ALTRI. IL CAPOTAVOLA DA SOLO STA SCATENANDO UNA GUERRA. LA DECISIONE PIÙ DIFFICILE È STATA QUELLA DI INVIARE LE ARMI A KIEV MA SAPPIAMO ANCHE CHE NELL'ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE CI SONO RAGIONI CHE MOTIVANO L'INTERVENTO”
Guerra Ucraina-Russia, per il segretario del Pd Enrico Letta la "decisione più difficile è stata quella di inviare le armi" a Kiev. "Il sostegno con materiale militare - ringrazio Guerini e tutti i militari - sappiamo che è il passaggio più difficile - ha detto nelle dichiarazioni di voto in aula alla Camera -, ma sappiamo anche che nell'articolo 11 della Costituzione ci sono ragioni che motivano l'intervento di oggi e ci sono nella decisione che la commissione Ue ha preso domenica e il Parlamento Ue oggi". Ragioni che si basano anche "sull'art.51 delle Nazione Unite. Siamo perfettamente in linea con la Costituzione italiana e europea e siamo in linea con i valori più profondi di questo secolo".
"Voglio qui esprimere il convinto sostegno dei gruppi Pd all'azione di governo. Un sostegno in nome del cuore del suo intervento, presidente Draghi, in nome di quei principi di democrazia e libertà" che vogliamo dimostrare oggi "che non sono solo parole retoriche ma piene di vita e significato".
PUTIN - "Abbiamo dimostrato la differenza fra i Parlamenti e l'autocrazia. La differenza fra un Parlamento di tanti, e l'autocrazia di uno, a capotavola, il più lontano possibile dagli altri. Il capotavola da solo sta scatenando una guerra. Tutti si chiedono se sia sano di mente. In democrazia, tutti insieme, saremmo in grado di bloccarlo. Nell'autocrazia no".
L'EUROPA - "Oggi al Parlamento Ue c'è stata una frase che resterà nella storia e l'ha pronunciata Zelensky: vi abbiamo dimostrato cosa è il desiderio di esser come voi, ha detto. Quale merito abbiamo ad essere nati qui? Abbiamo avuto la fortuna, il privilegio di nascere qui e oggi sta a noi meritarlo". "Non vogliamo un'altra Sarajevo, non saremo i caschi blu di Srebrenica che si voltarono dall'altra parte". "Noi vogliamo una Helsinky 2" conclude.
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