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Poiché in certi momenti della vita politica di un Paese la differenza tra quel che è cronaca e quel che può diventare storia e' davvero sottile, indirizziamo questa umile lettera aperta al segretario del Pd, Bersani Pierluigi.
Gentile segretario,
le prossime ore saranno decisive per il futuro del Paese, del governo, della legislatura e per Lei personalmente, solo di fronte alla Sua coscienza e alla Sua scelta: cedere il passo ad altri per la guida del governo e, per questa via, incamminarsi verso la storia come uno statista oppure intestardirsi per avere l'incarico e portare il Paese, il governo e la legislatura a sbattere contro la dura legge dei numeri.
Lei, signor segretario generale, ha l'occasione di fare un salto definitivo nella Sua carriera politica, una occasione unica da cogliere nelle prossime ore. O mai più. Vada al Quirinale mercoledì a comunicare al Presidente della Repubblica la Sua irrevocabile decisione: nessun incarico per formare il nuovo governo, ne' pieno né tantomeno esplorativo. Renderà così un servizio alto e nobile al Paese e favorirà la nascita di un governo nuovo più espressione del cambiamento epocale in essere e fara' in modo che il successo ottenuto con l'indicazione di Boldrini Laura e di Grasso Piero non si riveli effimero.
Se non farà questo (tenga anche conto che un incarico pieno Re Giorgio Napolitano non glielo darà mai!), si assumerà la responsabilità di provocare nel Parlamento e nel Paese una lacerazione senza precedenti, difficilmente sanabile in tempi brevi e con conseguenze devastanti per il futuro di tutti noi.
Nel decidere questo passo indietro, in nome della governabilità e del Suo alto senso delle istituzioni rendendo così davvero un servizio alto e nobile all'Italia, si ricordi di Enrico Berlinguer e di Aldo Moro. Entrambi, seppur con sofferenza umanamente comprensibile, non avrebbero dubbi su come comportarsi: prima il Paese e dopo, molto dopo, le ambizioni personali.
Questa scelta coraggiosa non solo La incoronerebbe, gentile segretario, come uno statista di livello europeo ma La farebbe diventare il vero dominus del futuro governo, della legislatura, del Pd (altro che renziani...) e La proietterebbe in avanti con prospettive anche felicemente imprevedibili.
Ma, come direbbe Moro, "non è possibile saltare questo tempo". Sarebbe bello, ma non è possibile sfuggire alle responsabilità di oggi, quelle di scegliere e decidere. "Bisogna essere coraggiosi e fiduciosi", Le direbbe ancora Moro, bisogna vivere il tempo che ci è stato dato con responsabilità e soprattutto con spirito di servizio e senso dello Stato.
Re Giorgio Napolitano, che sa bene di cosa parliamo, non avrebbe esitazione alcuna ad esaltare in tutti i modi un comportamento siffatto, dando a Lei la più alta legittimazione e consacrazione e, soprattutto, rendendo così anch'egli l'ultimo servizio al Paese del suo settennato.
Rispettando la solitudine e l'importanza di una scelta che fortunatamente e' solo Sua, porgiamo, signor segretario generale, molti cordiali saluti e attendiamo fiduciosi le Sue decisioni.
Post scriptum operativo. Affinché il travaglio della scelta non Le faccia perdere lucidità di manovra Le ricordiamo che sarebbe opportuno
1. Riunire mercoledì un'ora prima di salire al Quirinale gli organi del Pd annunciando loro la Sua irrevocabile decisione
2. Appena davanti al Presidente della Repubblica, dire a Re Giorgio che Lei ha necessità di fare una dichiarazione preliminare, cioè precedente al colloquio stesso, per comunicare la decisione presa.
3. Spiegare alla stampa subito dopo il valore del Suo gesto per dare un governo al Paese, un governo che sappia affrontare subito l'emergenza economica insopportabile per i cittadini ed evitare le elezioni a giugno, dove i tre blocchi principali (sinistra, centrodestra e grillini che si dividerebbero anche i voti della zattera ex Monti) si ritroverebbero più o meno allo stesso punto, dando nel frattempo un colpo durissimo alle speranze di staccarci dalle sabbie mobili in cui siamo precipitati .
4. Appena tornato in ufficio bando alle chiacchiere: chiami subito Alfano Angelino, Maroni Roberto, i due capigruppo grillini, i capigruppo di Scelta Civica (che saranno certamente molto più responsabili di Monti Mario: si ricordi infatti che quel che resta del bocconiano e' solo un impasto di megalomania e dilettantismo politico, e si ricordi che anche lo spread da quando il premier suo malgrado in carica per gli affari correnti e' diventato politicamente irrilevante si è calmato, non a caso) e concordi con loro come procedere per aiutare il Presidente della Repubblica a fare un governo e, soprattutto, l'Italia ad averlo.
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