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Braccio di ferro tra tribunale di Milano e difesa di Silvio Berlusconi nel processo sui diritti Mediaset. «Non sussiste un impedimento alla partecipazione» all'udienza di oggi di Silvio Berlusconi, imputato al processo Mediaset. à questo l'esito della visita fiscale disposta dai giudici della corte d'appello. I medici hanno sottolineato che le lamentate problematiche visive del paziente - dolori all'occhio sinistro e fotofobia - tutt'al più possono incidere sull'efficacia psicofisica dell'imputato.
Il processo sulle presunte irregolarità fiscali nella compravendita dei diritti tv Mediaset prosegue. Immediata la reazione del legale del Cavaliere Niccolò Ghedini, che ha chiesto di sentire in aula i consulenti nominati dai giudice. I giudici della seconda sezione penale d'appello di Milano hanno deciso di respingere la richiesta: il collegio presieduto da Alessandra Galli ha stabilito che si possa procedere oltre e che dunque la parola possa passare ai legali dell'ex premier per iniziare le arringhe.
«C'è una celerità di questo processo - ha sottolineato Ghedini -, a cominciare dalla fissazione della prima udienza a soli tre mesi dalla sentenza di primo grado, che è senza ragioni plausibili, motivata solo dalla volontà di arrivare alla sentenza di condanna prima possibile».
L'esito della visita fiscale non è in linea con il giudizio espresso dai medici che hanno in cura Berlusconi: prima che venissero resi noti i risultati della visita fiscale, Francesco Bandello, primario di Oculistica e Oftalmologia del San Raffaele di Milano, aveva ricordato «che il presidente Berlusconi è affetto da uveite bilaterale. Il quadro appare solo parzialmente migliorato rispetto al momento in cui ieri mattina è stato deciso di trattenerlo in ospedale. A noi appare opportuno che resti ricoverato. Io lo tratterei almeno fino a domani». Intanto
LA VISITA FISCALE RICHIESTA DALLA CORTE D'APPELLO DI MILANO
Il Collegio della seconda sezione della Corte d'Appello di Milano presieduto dal giudice Anna Galli aveva infatti disposto la visita fiscale per Silvio Berlusconi. La richiesta era stata avanzata in mattinata dal sostituto procuratore generale, Laura Bertolè Viale, per verificare se i problemi alla vista dell'ex premier rappresentino un impedimento "assoluto" a presenziare all'udienza del processo Mediaset.
Berlusconi è stato visto dagli specialisti Pasquale Troiano e Carlo Goi. Alla visita ha partecipato anche il professor Umberto Genovese, nominato dalla difesa consulente medico. L'udienza intanto è stata sospesa.
Giudici riuniti in Camera di consiglio: sì alla visita fiscale In mattinata, durante l'udienza del processo di secondo grado sul caso Mediaset, i difensori di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, hanno chiesto il rinvio dell'udienza sulla base della certificazione medica per il disturbo agli occhi, che segnala un ricovero fino a lunedì.
Il sostituto procuratore generale Laura Bertolè Viale ha chiesto alla Corte d'appello di Milano di disporre una visita fiscale per verificare se l'imputato ha un impedimento assoluto a presenziare all'udienza. I giudici della Corte d'appello, riuniti in camera di consiglio per decidere se disporre la visita fiscale oppure rinviare l'udienza, dopo nemmeno mezz'ora hanno accettato la richiesta del sostituto procuratore generale.
La difesa: il Cavaliere in ospedale almeno fino a lunedì La difesa di Berlusconi nell'illustrare il legittimo impedimento per motivi di salute ha spiegato, in base a certificati medici più aggiornati e che sono stati prodotti in aula, che il suo assistito sarà ricoverato al San Raffaele almeno fino a lunedì.
Il Pg invece nell'opporsi alla richiesta non solo ha domandato la visita fiscale ma ha anche fatto rilevare, tra l'altro, che l'imputato può venire in aula ed esporsi alle luci del tribunale che non sono poi così forti. Per Silvio Berlusconi il Pg aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado a quattro anni di carcere per frode fiscale.
Sabelli (Anm): manifestazione del 23 organizzata da Pdl sfida a democrazia
Secondo il segretario del Pdl Angelino Alfano la richiesta di una visita fiscale «sfonda il muro del ridicolo». A Cernobbio per i lavori del seminario Ambrosetti, Alfano ricorda: «io sono andato a trovarlo ieri pomeriggio e ho visto che ha effettivamente questi problemi, comprensibili anche a chi come me non se ne intende».
Intanto l'Associazione nazionale dei magistrati interviene contro la manifestazione del 23, organizzata dal Pdl. «Qualsiasi generalizzazione, qualsiasi attacco alla magistratura e idee di manifestazioni contro la magistratura costituiscono una sfida a principi che sono fondamento della nostra Costituzione e delle democrazie mature».
Lo ha sottolineato il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Rodolfo Maria Sabelli, a Catania, rispondendo sugli attacchi di Silvio Berlusconi ai magistrati e sulla manifestazione del 23. Pronta la replica di Sandro Bondi (Pdl): «La dichiarazione del presidente dell'Anm è di una gravità senza precedenti. In qualsiasi altro Paese democratico dichiarazioni come quelle rilasciate oggi da un magistrato come Sabelli sarebbero considerate lesive dell'autonomia e dell'indipendenza delle istituzioni democratiche e di conseguenza censurate con forza».
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