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«La fiducia è compromessa» è la frase lapidaria che arriva dall'Unione europea. E ormai è tempo di preparare le ritorsioni. «La Ue è pronta, se necessario, a utilizzare meccanismi e rimedi legali per affrontare le violazioni dei vincoli» contenuti nell'accordo di ritiro della Gran Bretagna dall'Unione. Bruxelles risponde con un parere legale di fuoco alla mossa inglese di presentare un disegno di legge contrario all'intesa siglata con i Paesi membri.
Secondo gli esperti legali della Commissione europea, il Regno Unito avrebbe già infranto il diritto internazionale anche solo presentando il disegno di legge sul mercato interno britannico: questo metterebbe l'Unione nella posizione di pianificare potenzialmente un'azione legale che potrebbe portare a sanzioni finanziarie e commerciali per Londra.
boris johnson ursula von der leyen 1
«Il governo britannico è in violazione dell'obbligo di agire in buona fede - scrivono - perché la legge mette in pericolo l'ottenimento degli obiettivi dell'accordo». Ci sono quindi le «basi giuridiche» per prendere «contromisure legali» attraverso la Corte di giustizia europea prima della fine del periodo di transizione.
Questo comporterebbe multe molto significative per Londra, potenzialmente accompagnate da sanzioni di tipo commerciale. Secondo gli esperti legali, il procedimento potrebbe iniziare anche prima che la legge entri in vigore, proprio per la «mancanza di buona fede» del governo britannico, che ha già presentato la legge in Parlamento.
Nel caso il Regno si rifiutasse di ottemperare agli obblighi eventualmente prescritti dalla Corte, i legali scrivono che l'Unione avrebbe il diritto di «sospendere i suoi obblighi derivanti dall'accordo di uscita dal Regno Unito, salvo per ciò che concerne i diritti dei cittadini britannici residenti nell'Unione». La notizia arriva come una replica dovuta mentre sono in corso a Londra i negoziati tra Regno Unito e Ue sulle future relazioni.
Ma a dimostrare che la partita non è chiusa arriva l'appello del Commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, che definisce «essenziale» che venga modificato l'Internal Market Bill. La Ue ha bisogno di avere nel Regno Unito un partner «fidato», spiega Gentiloni. Londra dal canto suo replica: «Respingiamo l'ultimatum della Ue. Ho detto chiaramente che non avremmo ritirato questa legge», ha detto il ministro di Stato Michael Gove.
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