DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
1. STATUTO, IL M5S MANCA IL QUORUM
Domenico Di Sanzo per ''La Stampa''
Un enorme «Grazie». È questa l' immagine che campeggiava ieri sul blog delle stelle, sopra al post «risultati delle votazioni sul Non Statuto e il Regolamento del MoVimento 5 Stelle». Il ringraziamento è diretto agli 87.213 iscritti che si sono espressi sulle modifiche al Non-Statuto e al Regolamento del Movimento. Uno strumento che consentirà espulsioni più facili, limitando il dissenso interno, e tutelerà Grillo e Casaleggio da possibili ricorsi.
Un numero di voti non sufficiente comunque a superare il quorum del 75%, così come indicato dal Tribunale di Napoli dopo il ricorso di un gruppo di espulsi, poi reintegrati da un' ordinanza. Ma per Beppe Grillo è comunque un successo: «Avete permesso al Movimento 5 Stelle di raggiungere quello che probabilmente è il record mondiale di partecipanti a una votazione online», scrive il fondatore.
DI MAIO DI BATTISTA GRILLO FICO
Che si riscopre contrario al quorum: «Il Movimento 5 Stelle è sempre stato contrario alla logica del quorum, in ogni caso ha votato la maggioranza assoluta degli iscritti». E Grillo minaccia: «I nostri avvocati sono già al lavoro, non possono fermarci codici e codicilli».
Il nodo del quorum nasce dal ricorso di 36 attivisti di Napoli, espulsi prima delle comunali, 23 dei quali sono stati reintegrati da un' ordinanza del luglio scorso. Il provvedimento giudicava illegittime le espulsioni perché decise dallo «staff di Grillo» e non dall'«assemblea degli iscritti». La soglia del 75% è indicata come quella necessaria per poter modificare le regole, essendo il Movimento 5 Stelle un' associazione non riconosciuta. I masanielli napoletani esultano, e chiedono la convocazione di un' assemblea.
Spiega Luca Capriello, il leader degli ex espulsi: «Abbiamo già raccolto mille firme, arriveremo a 5-6 mila. A quel punto sarà un problema di Beppe Grillo».
Cioè? «Se lui dovesse ignorare la nostra richiesta allora l' assemblea la convocheremo noi, e produrremo un documento nel quale chiederemo delle regole certe».
beppe grillo davide casaleggio
Polemiche sull' ente terzo certificatore, la DNV GL: «La "procedura di verifica da voi stessi definita e da noi approvata" vuol dire che se la cantano e se la suonano», conclude.
Un altro ex espulso, Alfonso Ciardiello, dice: «Abbiamo contatti con alcuni parlamentari, ma non posso dirle i nomi».
2. "QUELLA LEGGE NON È CHIARA NOI FACCIAMO GIURISPRUDENZA"
Federico Capurso per ''La Stampa''
Fallito l' obiettivo quorum, la reazione dei vertici cinque stelle ai risultati del voto sul «Non statuto» ha comunque i toni del trionfo. «Non c' è nulla da temere, nessuno può fermare la nostra rivoluzione pacifica», sottolinea Roberta Lombardi, ex capogruppo del Movimento alla Camera.
Aver mancato il quorum non è una sconfitta politica?
«Noi nasciamo con la filosofia "niente quorum". Abbiamo assistito a una grande partecipazione, raggiungendo la maggioranza dei nostri iscritti: questa è la nostra vittoria».
Rimane comunque in vigore il vecchio statuto…
«No, per noi è da considerarsi approvato lo statuto su cui abbiamo appena votato. Da domani valgono le nuove regole. Siamo pronti a difendere in tutte le sedi la volontà dei nostri iscritti, anche in tribunale».
È proprio un tribunale, quello di Napoli, a riconoscervi come un partito. Quindi, nei termini di legge, a obbligarvi al voto minimo del 75% degli iscritti per modificare lo statuto...
«Termini di legge, per modo di dire. Il giudice, su questo, ha fatto valutazioni sommarie».
Non vi preoccupa una possibile valanga di ricorsi?
«Il nostro è un Movimento innovativo. Stiamo facendo giurisprudenza. Comunque abbiamo già attivato i nostri avvocati».
Una soluzione l' hanno proposta gli attivisti espulsi e reintegrati con la sentenza di Napoli: un' assemblea nazionale. È fattibile?
«Per i numeri che abbiamo, fare un congresso significherebbe affittare una piccola città.
In alternativa, si dovrebbe fare ricorso a dei delegati che rappresentino una provincia o una regione, ma non è nella nostra filosofia dell'"uno vale uno"».
Il nuovo regolamento introduce la figura di tre probiviri con il potere di espellere un altro iscritto. Questo non li fa valere un po' più di uno?
RAGGI DE VITO LOMBARDI DI MAIO FRONGIA
«Ci sono esigenze organizzative. I probiviri valutano solo il comportamento degli iscritti.
L'"uno vale uno" si riferisce alla possibilità di partecipare con voti e proposte alla vita politica del Movimento».
È tornata recentemente a parlare di Roma, dopo l' obbligo del silenzio imposto da Grillo. Il Campidoglio da settembre non esce dall' impasse, con le aziende di rifiuti e trasporti ancora senza vertici. È preoccupata?
«Non mi aspettavo che in quattro mesi potessimo rivoltare questa città. Alla partenza ci sono state delle difficoltà. Speriamo di salire di giri. Ma sul motivo dei ritardi per le nomine di Atac (trasporti, ndr) e Ama (rifiuti, ndr) dovete chiedere alla sindaca».
Non solo Atac e Ama. Anche Raffaele Marra, l' uomo vicino a Virginia Raggi che lei definì come un «virus», doveva essere allontanato e invece continua a ricoprire ruoli gestionali di rilievo. E secondo l' Espresso avrebbe avuto contatti con un imprenditore coinvolto nel processo Mafia Capitale…
«Ora preferisco non commentare. Risponderò, un giorno. O forse, risponderanno prima i fatti».
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