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KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP…
1. RAGGI, PRIMA GRANA DA ATAC ALL’ACEA I MANAGER LASCIANO - LA SINDACA: “CI HANNO FATTO UNA LOTTA SENZA QUARTIERE, DOPO IL MALGOVERNO TOCCA A NOI”
Giovanna Vitale per “la Repubblica”
Il primo sarà il presidente e ad di Ama, l’azienda capitolina dei rifiuti: Daniele Fortini si presenterà dimissionario al cda convocato per domani. Ancora qualche giorno e poi toccherà al dg di Atac Marco Rettighieri: il manager Expo voluto da Renzi per risanare la società dei trasporti, rimetterà il suo mandato nelle mani dell’amministratore unico Brandolese. Una strada che, a stretto giro, seguirà pure la presidente di Acea: «Potrei decidere di fare un passo indietro», ha detto ieri mattina Catia Tomasetti allo staff convocato per comunicazioni urgenti.
Una slavina che rischia di cogliere impreparata la neosindaca Raggi, che in campagna elettorale aveva sì detto di voler fare una rivoluzione, a partire proprio dalle partecipate, ma forse non così in fretta. Risultato? Entro fine mese le principali aziende comunali si ritroveranno senza guida. Acefale. A meno di non decidere di mantenere in carica i vertici nominati dal suo predecessore.
Un terremoto di cui però, al momento, l’avvocata a 5 stelle non sembra essere consapevole. «Mi sento benissimo, a parte un po’ bagnata. Non mi aspettavo una vittoria così, per Roma è un bel momento», ha sorriso uscendo di casa sotto il diluvio, nel suo primo giorno da sindaca, per raggiungere i 29 consiglieri grillini riuniti in Campidoglio. Ai quali ha ribadito quanto scritto in mattinata sul blog di Grillo: «Adesso cambia tutto. Ora tocca a noi, è venuto il tempo di lavorare dopo anni di malgoverno. Le cose da fare sono tante e noi siamo pronti!».
Chiedendo agli avversari di aprire «una nuova fase, più costruttiva, attraverso un dibattito onesto con le altre forze politiche, centrato sui reali problemi dei cittadini». Senza tuttavia rinunciare a denunciare i «quattro mesi di campagna in cui qualcuno ci ha fatto una “guerra” senza precedenti».
La medesima accusa lanciata alla vigilia del voto, a proposito delle consulenze “sospette” ricevute dalla Asl di Civitavecchia, sulle quali ieri il senatore ex An Andrea Augello ha presentato un interrogazione al ministro della Salute.
Proprio mentre lo sconfitto dem Roberto Giachetti postava su Facebook un passo di Pessoa («Il mio desiderio è fuggire. Fuggire da ciò che conosco, fuggire da ciò che è mio, fuggire da ciò che amo») che faceva presagire un suo disimpegno dalla battaglia di opposizione. Smentito però in serata: «Quel passo era riferito ad un certo vomitevole modo di fare politica. Chi spera che io fugga dalla politica e dalla mia Roma si rassegni e chi lo teme non ha che da aspettare qualche giorno».
2. ADESSO SPUNTA IL CENCELLI GRILLINO IN SQUADRA ANCHE UN UOMO-CONSOB
Mauro Favale per “la Repubblica”
«Da Matteo Renzi, da palazzo Chigi, come dalle altre istituzioni, mi aspetto lealtà e collaborazione. Nell’interesse di Roma e dei romani». Seduta su una poltrona rossa, in un appartamento del centro città allestito come un set con luci e telecamere, Virginia Raggi parla da sindaca e lancia un messaggio al premier.
Lo affida ai microfoni di Euronews, l’unica tv con la quale l’avvocato (che a luglio compirà 38 anni) ha deciso di parlare. Prima e unica intervista dopo il trionfo elettorale dell’altra notte. Andrà in onda domani sera e verrà tradotta in 13 lingue, compreso turco, arabo, ucraino, russo, greco e ungherese.
D’altronde, dice in queste ore la Raggi, «si è aperto un nuovo corso che inciderà positivamente non solo su Roma ma anche sul peso politico dell’Italia in Europa ». Per il resto, il silenzio è assoluto dalle parti del quartier generale del M5S, una palazzina con vista sul Gazometro, all’Ostiense, quartiere un tempo “rosso” che non ha resistito alla slavina del “giallo” 5 Stelle.
È lì che la sindaca si rifugia dopo aver registrato l’intervista e aver parlato, anche in quest’occasione, dell’audit sul debito che vuole affidare al futuro assessore al Bilancio. Si fa insistentemente il nome di Marcello Minenna, 45 anni, dirigente Consob con un ruolo nella segreteria del commissario al Campidoglio Francesco Paolo Tronca. L’interessato continua a smentire ma la trattativa, confermano due fonti diverse, sarebbe ancora in corso.
VIRGINIA RAGI CON DANIELE FRONGIA E GLI ALTRI GRILLINI DI ROMA
Ma se pure sfumasse “l’ingaggio” del tecnico, comunque, la partita sul bilancio sarà il primo banco di confronto col governo. Ed è qui, che a precisa domanda di Euronews, la Raggi chiede «lealtà e collaborazione dal premier». «Perché — dice ai suoi — con questo risultato Renzi non potrà forzare troppo la mano con noi». L’obiettivo, ribadisce davanti alle telecamere, «è rinegoziare il debito e i tassi di interesse».
Nel corso dell’intervista, la sindaca torna anche sulla vicenda della consulenza all’Asl di Civitavecchia, omessa nella dichiarazione del 2013 e del 2014 depositata in Comune quando era una semplice consigliera. Una “dimenticanza” che potrebbe costarle anche una sanzione. «L’ho dichiarata nel 2015, perché allora mi è stata pagata una fattura del 2014», taglia corto la Raggi che ieri ha ricevuto anche la telefonata di Tronca per fissare il momento del passaggio di consegne.
VIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA
Un passaggio formale dal quale la sindaca si aspetta di ricevere anche qualche informazione sui dossier più caldi. A partire dal contratto che riguarda 3.800 lavoratori della “Multiservizi” in scadenza a beve. E poi, ancora, il bilancio di Atac e di Roma Metro- politane. L’incontro con Tronca potrebbe avvenire domani o, più probabilmente, giovedì.
virginia raggi in auto con daniele frongia
Per quel giorno dovrebbe essere chiusa anche la sua giunta che, nonostante l’ottimismo sbandierato, ha più di una casella ancora incompleta. Gli unici nomi certi sono quelli annunciati durante il comizio finale a Ostia, venerdì scorso: oltre all’urbanista Paolo Berdini (inviso ai costruttori romani), nella squadra ci sono l’ex nazionale di rugby Andrea Lo Cicero allo Sport, la tecnica esperta di rifiuti Paola Muraro alla Sostenibilità ambientale e il manager Luca Bergamo (da aprile iscritto al movimento di Pippo Civati, “Possibile”) alla Cultura.
imma battaglia daniele frongia ignazio marino andrea maccarone
Per il resto ci sono numerosi punti interrogativi, a cominciare dal vicesindaco, vero nodo decisivo per gli equilibri interni al Mo-Vimento. Roberta Lombardi vorrebbe l’uomo da lei indicato, Marcello De Vito, mister preferenze alle ultime elezioni. La Raggi preferirebbe Daniele Frongia, suo fedelissimo e “mente economica” (è uno statistico dell’Istat) della pattuglia a 5 Stelle. Per evitare scossoni interni, con una sorta di Cencelli in salsa grillina, il primo potrebbe andare a presiedere l’Aula e il secondo verrebbe nominato capo di Gabinetto.
Poi c’è il nodo dall’assessore ai trasporti: si fa il nome della docente del politecnico di Torino Cristina Pronello. Ai servizi sociali se la giocano l’ex assessore di Ignazio Marino Francesca Danese e Carlo Giacobini che arriva dal mondo del volontariato. Ancora incompleta anche la casella dell’assessore “a tempo”, che si occuperà del dossiersulla riorganizzazione delle aziende partecipate del Campidoglio.
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