aimone di savoia vittoria

REGINA DI INSTAGRAM - VITTORIA DI SAVOIA, NOMINATA DAL PADRE EREDE AL TRONO CHE NON C'È, PIU' CHE A REGNARE PENSA A SPARARSI POSE SU INSTAGRAM, ESATTAMENTE COME LE COETANEE (FOTOGALLERY) - MA IL VERO EREDE, AIMONE DI SAVOIA-AOSTA, NON RICONOSCE L'ABOLIZIONE DELLA LEGGE SALICA DA PARTE DEL CUGINETTO: ''NON INTENDO ALIMENTARE LA POLEMICA''. CHE INVECE SI È SCATENATA NEL CIRCOLETTO DEI MONARCHICI - E.FILIBERTO: ''LORO SONO IL RAMO CADETTO, E DA SEMPRE…''

 

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1. EMANUELE FILIBERTO: «VITTORIA DI SAVOIA? SUI SOCIAL È GIÀ REGINA, MA PER ME LEI E LA SORELLA SONO UGUALI»

Enrica Roddolo per il ''Corriere della Sera''

 

 

«Viva la regina, brava. Mia figlia Vittoria credo sia rimasta lei per prima sorpresa, guardando il suo account Instagram dove ha ricevuto tanti messaggi che la incoraggiano ad affrontare la sua nuova vita, o meglio il suo nuovo ruolo di capofila di Casa Savoia. È un po’ impaurita dalla responsabilità, dalla novità, ma direi felice delle reazioni. Dei messaggi da ragazzi giovani, come lei», racconta al Corriere il papà Emanuele Filiberto, mentre l’Italia si appassiona alla saga del casato che — come annunciato in anteprima da Filiberto con Vittorio Emanuele — ha deciso di aprire alle donne la guida del casato.

 

Regina dei cuori

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Sui social c’è chi la chiama Altezza Reale e dice «sarete sempre Regina dei cuori di tutti coloro che credono nella libertà e che sono disposti a dare la loro vita per il loro paese e per la loro unica sovrana: Vittoria Di Savoia» (Monarchicoliberale). Su Instagram la sedicenne Savoia si firma con la bandiera tricolore italiana. Nessuno stemma sabaudo, solo il tricolore. «Perché sempre quegli occhi tristi? Facci sentire orgogliosi della dinastia Savoia, forse politicamente non sarai mai chiamata a guidare il nostro Paese, ma rimarrai sempre Regina nei nostri cuori, e non siamo in pochi» (Roberto tr59). Molti i complimenti sulla bellezza. Qualcuno chiede: «Ma parli anche l’italiano?».

 

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«Con Aimone possiamo lavorare assieme»

Ad appassionare gli italiani, per la verità, non c’è solo l’apertura alle donne, ma pure le liti. Se le aspettava, così tante e velenose, principe? «Mah un po’ me le aspettavo e perlopiù sono legate alle vecchie generazioni». In che senso? «Tra cugini, con Aimone, si ragiona, so che è una persona di buon senso e gli apro le braccia. Dobbiamo avere tutti un unico obiettivo: lavorare per traghettare nel futuro la storia del nostro casato... poi la storia non si cambia e il nostro è il ramo principale.

 

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Ma gli dico: lascia perdere l’antica polemica tra i nostri genitori, di tuo padre Amedeo d’Aosta con mio padre Vittorio Emanuele, e pensiamo al futuro. Noi, nuove generazioni Savoia dobbiamo andare oltre le divisioni. Possiamo lavorare bene assieme, spero lo faremo. In fondo è quel che già sta funzionando con i figli delle sorelle di mio padre, Serge, Dimitri, Elena...anche la figlia di Maria Gabriella».

 

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L’incontro con il Papa a Torino

Principe, andrà domani a Roma al Pantheon al raduno delle Guardie d’Onore? «Certo sarò lì alle 9 per onorare i re d’Italia. E al Pantheon spero presto possano arrivare anche gli ultimi re , il nonno Umberto II e la nonna Maria José. E poi...decaduta la XIII disposizione transitoria finale non c’è ormai più alcun divieto a riportare in patria i morti». Pensa già nel 2020?

 

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«Per Umberto II e Maria José spero che questo sia un anno decisivo, sì. Anche con il Vaticano abbiamo già affrontato questo tema portato all’attenzione anche del premier Conte. E a proposito del Vaticano, ricordo quando con Vittoria abbiamo incontrato il Papa, a Torino in occasione dell’ostensione della Sindone anni fa — continua Filiberto —. Vittoria e la sorella più piccola Luisa erano emozionatissime, come se dovessero incontrare il loro personaggio di cartoni animati preferito...erano piccole e sono rimaste molto impressionate dal Santo Padre».

 

«Umberto II andrà al Pantheon»

Due sorelle, due destini. Però solo una erediterà il casato. «Sono due sorelle e da loro mi attendo infatti un bel gioco di squadra, l’ho visto in questi giorni in cui hanno capito il crescere dell’attenzione attorno a loro — dice al Corriere Filiberto —. Con la piccola a incoraggiare la più grande. E poi per me saranno sempre sullo stesso piano. Casa Savoia passa alla maggiore ma lavoreranno assieme per portare il casato nel futuro».

i savoia con prole

 

Motu proprio

Suo padre, contesta la Consulta dei senatori, non può cambiare le regole con un motu proprio. «E perché mai? Umberto II non ha mai detto di voler cambiare, intendo il ramo di discendenza, dunque sono io con Vittoria il legittimo discendente dell’ultimo re... e poi dicono che servirebbe una pronuncia del parlamento di una monarchia costituzionale? Ma se non c’è una monarchia oggi, il casato ora è continuato da papà che in quanto capo della Real Casa può intervenire con una norma di sua iniziativa». Intanto domani al Pantheon si vedrà la reazione dei monarchici. Oltre a quella delle Consulte.

emanuele filiberto, la moglie e le due figlie

 

 

 

2. AIMONE D’AOSTA: «PER ORA NON ALIMENTO LA POLEMICA». INTANTO È GUERRA DI CARTE TRA I SAVOIA

Enrica Roddolo per il ''Corriere della Sera''

 

Aimone di Savoia — Juan Carlos il suo padrino di battesimo con re Costantino II di Grecia — è un uomo riservato. E preferisce tirarsene fuori, per ora, dall’ultimo scontro in Casa Savoia. «Preferirei non alimentare ulteriormente la polemica — risponde al Corriere da Mosca dove da anni è impegnato per Pirelli — in quanto la dichiarazione fatta dalla Consulta copre già la posizione che avrei assunto e che avrei potuto esprimere direttamente se fossi stato consultato in simultanea con mio cugino. Continuare la polemica, a questo punto, non serve».

 

Principe manager

amedeo e aimone di savoia aosta

Principe manager, che parla il russo. «Sono rientrato due volte in Italia per brevi periodi ma il mio destino evidentemente era a Mosca, una realtà che in 25 anni ho conosciuto bene. Continuo a studiare il russo, adesso mi dedico a Dostoevskij perché un Paese si capisce a fondo studiandone la cultura». È lui il Savoia che parte dei monarchici vorrebbe a capo del casato.

 

«Realisticamente? Non credo che la monarchia tornerà mai in Italia e non ho avuto alcuna esitazione a giurare fedeltà alla repubblica quando, dopo il Morosini a Venezia e i corsi dell’Accademia navale, sono salito a bordo della fregata Maestrale...», ha detto al Corriere. «Quanto al rientro delle salme Savoia è la cosa giusta: ricordo che 15 anni fa mio padre si interessò per far rientrare anche la salma del duca degli Abruzzi sepolto in Somalia, oggi la sua tomba è stata profanata e distrutta. Dunque era giusto, specie considerata l’instabilità dell’area del Nord Africa, rimpatriare la salme di re Vittorio Emanuele III da Alessandria d’Egitto e quella della regina Elena. E dovrebbero andare al Pantheon, dove riposano i re d’Italia».

EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA

 

Il ramo principale e i rami cadetti

Sposato con Olga, secondogenita di Michele di Grecia, che conobbe «a un ricevimento reale, al matrimonio dell’Infanta Elena, figlia di re Juan Carlos. Ci siamo sposati nel 2008», racconta. Aimone è vegetariano: «ai fornelli mi metto sempre io: preparo la pasta e anche il ragù per i bambini con i quali parliamo italiano, francese, russo, inglese». Umberto, il primogenito (10 anni) dice di amare scherma ed equitazione e porta il nome dell’ultimo re Umberto II, mentre Amedeo, nato nel 2011 (poi c’è la piccola Isabella), alla storia e alla scherma dice di preferire il calcio e l’hockey.

 

famiglia savoia al pantheon

E confessa: «Da grande vorrei fare l’esploratore o lo scienziato». Sulle orme del prozio Luigi Amedeo duca degli Abruzzi. Papà Aimone, intanto, insegna loro la storia di casa Savoia: «non che sono principi, ma la storia di famiglia sì. Poi dovranno trovare anche loro un mestiere, non abbiamo le risorse per vivere senza lavorare, ma anche se le avessimo non credo che un principe possa rinunciare oggi a un lavoro».

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Amedeo (ramo Savoia Aosta), padre di due maschi e una femmina, ed Emanuele Filiberto (ramo Savoia Carignano), padre di due femmine (Vittoria e Luisa) «a volte si sentono», come racconta il cugino Emanuele Filiberto, precisando «come il figlio primogenito di Aimone sarà l’erede legittimo del ramo dei Savoia Aosta. Ma i Savoia Carignano, il ramo principale, continuano con Vittoria. Un conto sono i rami cadetti, un altro il ramo principale, così è la storia».

 

La sfida dei monarchi a colpi di lettere

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Sul «pensionamento» della Legge Salica i monarchici intanto si sfidano a colpi di lettere, dopo la doppia intervista al Corriere di Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto. Dalla tenuta di Castiglion Fibocchi dove vive Amedeo d’Aosta il messaggio è perentorio: «La titolarità della Real casa di Savoia spetta al principe Amedeo duca di Savoia e d’Aosta, e ai suoi successori dinastici».

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E la Consulta dei senatori del regno vicina ad Aimone di Savoia, Silvia e il principe Amedeo di Savoia, duca di Aosta dice che «fino alla restaurazione della monarchia costituzionale, la legge Salica è immodificabile». E dunque, sostengono i monarchici vicini agli Aosta, non essendoci un trono «operativo», il trono resta ereditario secondo la Legge Salica. Tagliando fuori la discendenza femminile.

 

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Per giustificare la sua posizione, il segretario della Consulta dei senatori Gianni Stefano Cuttica e il presidente della Consulta Aldo A. Mola, citano una lettera del 25 gennaio 1960 di Umberto II da Cascais sulla immutabilità e inviolabilità «della legge della nostra Casa, vigente da ben 29 generazioni e rispettata dai 43 Capi Famiglia, miei predecessori, succedutisi secondo la legge Salica (…) Nessuno potrebbe riconoscere valido il mio operato».

 

La Consulta dei senatori del regno

Per la Consulta dei senatori la parola di Umberto II resta l’unica valida. Perché secondo la fronda che contesta la scelta di Vittorio Emanuele «solo nell’esercizio effettivo dei loro poteri e nell’ambito di una nuova Costituzione la corona e le legittime rappresentanze degli italiani (i due rami del Parlamento) potrebbero procedere a eventuali modifiche dello Statuto». Adesso è una «legge perpetua ed irrevocabile della monarchia come dichiarò re Carlo Alberto», dicono. E intanto hanno chiesto parere a giuristi e storici.

vittorio emanuele di savoia

 

Pier Luigi Duvina, presidente della Consulta vicina (invece) a Ginevra, al ramo Savoia Carignano ribatte che «la Consulta dei senatori del regno che io presiedo è l’unica riconosciuta... e Vittorio Emanuele non ha abrogato la legge Salica ma l’ha adeguata, in base al Trattato di Lisbona del 2009 (nel 2007 la firma) che impone ai Paesi dell’Unione Europea l’uguaglianza di genere e quindi la parità dei diritti tra uomo e donna. Legge recepita anche dalla Repubblica italiana».

 

Il 19 gennaio Emanuele Filiberto dovrebbe intervenire all’Assemblea annuale delle Guardie d’Onore al Pantheon a Roma, e si vedrà la reazione dei circoli monarchici che già si stanno dividendo sulla questione.

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