DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Alessandro Capponi, Ernesto Menicucci per "Il Corriere della sera - Roma"
La Corte dei conti boccia la Regione. L'ultimo rapporto, relativo «all'esercizio finanziario 2010 con proiezioni all'esercizio 2011» è una requisitoria di 250 pagine, pubblicata on line. Attenzione alle date: Polverini diventa presidente nel marzo 2010. E il giudizio è molto severo: per lei, ma anche - in parte - per il centrosinistra che l'ha preceduta.
Il disavanzo che cresce Il Lazio, dal 2010 al 2011 (con Polverini governatrice), è sempre più «in rosso». Secondo la Regione il disavanzo, in un anno, passa da «9,77 miliardi» a «9,93 miliardi». In realtà la cifra, secondo la Corte dei Conti, è molto più alta: «Il dato sullo stock di perenzione dei residui passivi non è condivisibile».
Ricalcolandolo, si arriva a «11,65 miliardi di euro». Forse in questo caso il Collegio dei revisori dei conti non avrebbe potuto fare molto, ma comunque non si sono corsi pericoli: la Regione, nonostante ciò che le impone la legge, «ad oggi» ne è priva.
I soldi ai gruppi «occultati» Nel 2011, l'anno in cui aumentano a dismisura i soldi ai gruppi del consiglio, la voce dei finanziamenti politici viene «accorpata» con altre tredici (tra cui spese di rappresentanza, cancelleria, postali e telefoniche), facendola così sparire in mezzo ad altre. La Corte la definisce «un'anomalia contabile».
E spiega: «La formulazione rende impossibile qualsiasi controllo e supera i limiti del legittimo esercizio dell'autonomia contabile». Secondo i magistrati tutto questo viene fatto «con il parere favorevole del Comitato di controllo contabile»: il presidente è Carlo Ponzo del Pd, poi Roberto Buonasorte (La Destra), Giovanni Colagrossi (Idv), Pino Palmieri (Lista Polverini) e Francesco Pasquali, ex Fli, oggi candidato governatore col movimento di Tremonti.
Più consulenze per tutti Dalla nota del marzo 2012 del Dipartimento Istituzionale e territorio si rileva che: «Risultano pagate nell'anno 2010 tre consulenze esterne per complessivi 120 mila euro a favore dell'Agenzia Lazio Lavoro, preposta proprio al supporto tecnico consulenziale». Solo un caso, che però fa capire la mole di incarichi esterni. Il 2010, a cavallo tra centrosinistra e centrodestra, non fa eccezione e anzi «nella documentazione inviata alla Corte dei Conti emergono omissioni e/o errori di rilievo».
à il caso di Carlo Malinconico, ex sottosegretario del governo Monti, che riceve un incarico da «50 mila più Iva» conferitogli dall'ex assessore ai Lavori Pubblici Bruno Astorre (Pd): eppure il suo incarico «non è presente nella nota dell'11 luglio 2012 del segretario generale della giunta. L'elenco è lungo: si va, per citarne alcuni, da Ofelia Palombo, presa da Mario Abbruzzese (Pdl), a Cecilia Rosica che collabora con Isabella Rauti (Pdl), fino a Andrea Pizzicaroli di Raffaele D'Ambrosio (Udc) e Caterina Leone per Claudio Bucci (Idv).
Ma, visto che il rendiconto è lacunoso, «è ipotizzabile che l'amministrazione non abbia contezza diretta degli incarichi affidati, dei nominativi, della somma impegnata, con la conseguente impossibilità di effettuare un reale monitoraggio della spesa sostenuta».
Il Bilancio ai raggi x
La gestione dei conti finisce sotto accusa.
C'è, secondo la Corte, un uso eccessivo delle variazioni di bilancio: «La ridondante casistica estende l'ambito di applicazione delle variazioni oltre i confini della ragionevolezza e ne impedisce un proficuo controllo anche da parte dell'amministrazione».
Non solo. Nell'assestamento 2010 (primo atto della giunta Polverini) finisce di tutto: «Partecipazioni societarie, agenzie ed enti pubblici, disposizioni in materia di sport, travalicando i limiti di legge». E il Documento di programmazione? Inesistente. L'ultimo «è del 2008, relativo al triennio 2009-2011: i successivi non risultano essere stati adottati».
RENATA POLVERINI RENATA POLVERINI carlo malinconicoBRUNO ASTORREISABELLA RAUTI Alemanno Marasco
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