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Dagoreport dall'articolo di Gérard Davet e Fabrice Lhomme per www.lemonde.fr
Dominique de Villepin è in stato di fermo nella caserma della gendarmeria di Parigi di boulevard Exelmans (16mo arrondissement). L'ex primo ministro è stato convocato per spiegare il suo coinvolgimento - rivelato da "Le Monde" il 7 dicembre 2011 - nello scandalo Relais & Châteaux.
Il giudice istruttore di Strasburgo e i gendarmi indagano su un sistema di sovrafatturazioni che coinvolge Régis Bulot, presidente fino al gennaio 2006 dell'associazione Relais & Châteaux, in prigione dal 18 novembre 2011 per "truffa e associazione a delinquere". Avrebbe messo in piedi un sistema di commissioni occulte per la stampa della guida annuale della prestigiosa rete di alberghi. La frode ammonterebbe a 1,6 milioni di euro.
Bulot è uno dei migliori amici dell'ex primo ministro Dominique de Villepin, e i legami tra i due uomini sono al centro dell'inchiesta dopo che, attraverso intercettazioni telefoniche, i magistrati hanno scoperto l'attivismo dell'ex ministro per evitare al suo amico problemi giudiziari. De Villepin lo ha chiamato all'inizio del 2010 dopo aver pranzato con Jaume Tapiès, successore di Bulot al vertice di Relais & Châteaux. Bulot temeva che la nuova dirigenza potesse fare scoperte compromettenti sui conti truccati.
Dalle conversazioni, si capisce la pressione fatta dall'ex premier sui nuovi manager dell'associazione. "Quello che mi hanno detto - confidava de Villepin al telefono il 12 gennaio 2010 - permette di fare i più grossi fuochi d'artificio dei prossimi anni, sempre che il caso Clearstream si plachi" (il caso Clearstream era stato montato ad arte da de Villepin e Chirac per creare uno scandalo su Sarkozy ed estrometterlo dalla candidatura all'Eliseo, NdDago).
De Villepin poi lo rassicura: "Gli ho fatto prendere una paura dieci volte peggio di quanto si immaginassero", e racconta di aver ricordato ai suoi interlocutori che "se un giorno ci dovessimo interessare a quale uomo politico ha fatto sesso in quale stanza da letto, voi siete morti..."
I gendarmi indagano anche su âdonazioni' fatte da Bulot a certe personalità . Il celebre ristoratore Alain Ducasse, che aveva suggerito al suo amico Bulot che âbisognava tagliare presto la testa al suo successore', è stato interrogato come testimone quest'estate.
Il 6 dicembre 2011, de Villepin aveva dichiarato a "Le Monde" di non avere "nulla da rimproverarsi". "Provare a coinvolgermi in una storia con la quale non ho niente a che fare, è insopportabile. Non ho affatto influito su un dossier giudiziario di cui non sapevo nulla".
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