DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
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Renzi ha perso il controllo, com'è evidente a tutti. Ma se mettersi contro i giornalisti può trovare il favore di parte dell'elettorato (d'altronde prima di lui lo hanno fatto Berlusconi, Grillo, Salvini, e non ci pare che abbiano perso consensi), il suo problema si chiama Deep State, ovvero quell'apparato pubblico che, con i magistrati in testa, non ama (eufemismo) il continuo logorio al governo giallo-rosso esercitato dall'ex Rottamatore.
Che il Conte-bis l'abbiano voluto tutti, in chiave anti-salviniana, è chiaro anche ai sassi: da Washington a Bruxelles, dal Quirinale alla magistratura (Corte dei conti, Corte Costituzionale, ecc.). Lo ammise pure Zingaretti, quando disse di essere stato chiamato da tutti i leader socialisti europei per dare il sì che non voleva dare.
Conseguenza naturale (o innaturale, fate voi) di questo global endorsement, lo abbiamo scritto più volte, è una semplice e spietata regoletta: chi destabilizza questo governo sarà destabilizzato. Possiamo aggiungere un corollario: ''al momento opportuno''. E così troviamo il povero Renzi che mentre sbandierava sondaggi in ascesa e metteva in croce Conte e Gualtieri per la manovra tasse&manette, si ritrova tutti i finanziatori perquisiti, il Giglio tragico decimato, un partito consegnato a quattro troll da tastiera mandati in giro a bullizzare chi osa criticarlo. Una deriva da basso impero.
Chi ha buona memoria si ricorda la guerra che Renzi fece a Visco quando doveva essere riconfermato al vertice di Bankitalia. E chi ha buona memoria e pensa male, può facilmente risalire alla fonte degli attuali problemi giudiziari della Fondazione Open, ovvero le segnalazioni dell'autorità Antiriciclaggio sui bonifici di Open, Eyu e dello stesso Renzi per comprare la casa con il prestito della famiglia Maestrelli. Ovviamente, quelle segnalazioni sono atti dovuti, e spesso si risolvono in un nulla di fatto. Ma quando vengono passate alla Guardia di Finanza, le conseguenze sono ben diverse.
Ma non crediate che per Salvini, l'altro destabilizzatore, le cose vadano poi meglio. L'inchiesta che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati dell'assessore lombardo Galli, scopriamo oggi, riguarda anche gli anni di gestione salviniana delle casse del partito. Non certo una fucilata contro il leghista, ma di sicuro un pizzino: stai calmo…
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