RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Fabio Martini per lastampa.it - Estratti
matteo renzi in vacanza 1 foto di chi
Il sistema politico-mediatico italiano, si sa, è roboante e rissoso, ma c’è qualcosa di anomalo nel fuoco potente e concentrico acceso a freddo dal quotidiano Il Giornale, dalla presidente del Consiglio in persona e dallo stato maggiore dei Fratelli d’Italia contro Matteo Renzi: vi si arriva ad attribuire all’ex presidente del Consiglio una sorta di complotto contro Giorgia e Arianna Meloni, in combutta con un ipotetico magistrato. Polemica con qualche fondamento?
Mettono le mani avanti per qualcosa in arrivo? Dice Matteo Renzi: «Io non so cosa stia accadendo nella masseria pugliese della famiglia Meloni e perché le sorelle d’Italia siano così nervose. Noi abbiamo fatto ciò che deve fare l’opposizione: fare interrogazioni parlamentari. Arianna Meloni si è occupata o no di RAI, FS e di tutto il resto? Se sì, basta dirlo.
Se no, basta negarlo. Ma bisogna dirlo in Parlamento e lo deve dire il Governo. E invece qui si parte con gli insulti. Alcune senatrici meloniane hanno definito le nostre parlamentari “una muta di cani”. Ma siamo pazzi? Va bene il caldo, ma qui si esagera. Non vorrei che la strategia delle Meloni fosse quella di alzare un polverone perché magari sanno qualcosa che noi non possiamo sapere. Sarebbe molto grave».
Che una “vice” segretaria di partito si occupi di nomine non è reato penale e tutto sommato neppure “reato” politico, non trova? La vera anomalia è psicologica e alle fine pure politica: delegare un ruolo politico ad un famigliare stretto non è un segnale di insicurezza personale?
«Per me se Arianna Meloni partecipa al tavolo delle nomine non apre una questione giudiziaria, ma dimostra che abbiamo sostituito la partitocrazia con la parentocrazia. Per me è politica, non un reato. Capo del governo, sorella e cognato: una roba del genere esiste solo in Corea del Nord. Sono loro che la buttano sul giudiziario: o sanno qualcosa che noi non sappiamo o sono vittime di paranoia».
intervista di matteo renzi a sky in uk 2
C’è un’altra ipotesi: nei momenti di difficoltà, avere un nemico fa sempre comodo: Renzi come “uomo nero” ?
«Io sono un facile nemico. Mi hanno cucito addosso il vestito dell’antipatico e quindi funziono bene come parafulmine. Però stavolta c’è un problema. Loro non possono giocare la carta del vittimismo giudiziario con me.
Perché quando la mia famiglia ha avuto problemi di indagini, Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia ci hanno aggredito sui social, in aula, nelle piazze. Quando sono usciti i problemi del padre della Meloni, delle sue sorelle o comunque vicende legate alle famiglie di Giorgia o di altri, penso all’arresto del fratello di Donzelli, noi non abbiamo fiatato. Loro sono giustizialisti, noi siamo garantisti. Quando Fratelli d’Italia accusa noi di complottismo giudiziario si copre di ridicolo».
matteo renzi in vacanza foto di chi
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