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Marcello Mancini per ‘La Verità’
Non ce ne siamo accorti, ma siamo un Paese per ricchi. I 94 milioni per il super evento del golf, le maxi cene di gala, gli alberghi extralusso, i voli di Stato super accessoriati, le vacanze top. What else? direbbe George Clooney.
Certo non ci facciamo mancare qualche parola per i poveri, nuovi o vecchi, che tirano avanti con fatica e non riescono ad arrivare alla fine del mese; o per i terremotati che «non abbandoneremo», ma intanto li facciamo vivere in alloggi prefabbricati nei quali, a dar retta alle promesse, non sarebbero dovuti mai entrare. Tanto, appena c' è l' occasione per godersi i benefici dello status sociale e politico, scatta la corsa al posto in prima fila.
L' ex premier Matteo Renzi non ha quasi mai messo piede in una sede del Pd: preferisce vedere gente nelle suite dei grandi hotel di charme. A Firenze si ironizza sulla sua abitudine di frequentare e ricevere ospiti importanti al Four Seasons, noto come l' albergo degli sceicchi perché una camera può costare da 500 euro a notte a 13.950 euro (nella Royal suite da 234 metri quadrati) e solo loro possono permettersela. I più parsimoniosi si accontentano di sistemazioni intermedie tipo la Garden suite, che costa 5.850 euro e ha la vasca da bagno con vista sul parco.
Renzi ha insediato il suo quartier generale proprio in un elegante palazzo di Borgo Pinti - come si dice qui: uscio e bottega - pare di proprietà della principessa Ruffo di Calabria, e utilizza spesso per incontri e colloqui questi alloggi nel grande complesso dell' albergo più fastoso della città, al riparo da occhi indiscreti, paparazzi e poveri cristi. Per lui c' è un ingresso defilato, dal quale può entrare con l' auto e la scorta senza essere notato. Da lì sfilano anche i petali del giglio magico, il ministro Luca Lotti, Francesco Bonifazi e Marco Carrai.
Sarebbe interessante sapere chi paga le spese dell' ufficio dorato, se è il Pd a foraggiare (difficile, perché ha le casse vuote), se è gentilmente offerto da qualcuno, se Renzi tira fuori i soldi di tasca propria (ma ha appena detto che è disoccupato) o se esiste un tesoretto dal quale attingere per queste spesucce di sopravvivenza politica.
Ma soprattutto è bizzarro che il segretario nazionale del Pd non usi la sede fiorentina del partito, che certo è meno fascinosa del Four Seasons, trovandosi in via Forlanini (una strada periferica della città), ma dovrebbe anche essere l' ambiente naturale per discutere di problemi della gente, dei tanti italiani in difficoltà, che al Four Seasons non possono permettersi di entrare nemmeno a prendere un caffè. Demagogia? Più che altro una questione di sensibilità, opportunità e coerenza.
Oltre che parsimonia. Non fa un bell' effetto, insomma. È l' esempio di come il Palazzo continui a vivere di se stesso. E non capisce che il Paese reale va in un' altra direzione e si aspetterebbe più rispetto verso la maggioranza delle persone normali, ancora costrette a seguire strategie siderali che riguardano il premio di lista e il maggioritario piuttosto che il premio di maggioranza per la coalizione e il proporzionale. Vallo a spiegare alle famiglie italiane che questo è il problema principale del Paese.
Alcuni dati pubblicati su Orizzonte scuola rivelano che 8 famiglie su 100, con almeno un minore, non arrivano a fi ne mese e un bambino su 10 vive in condizioni di povertà assoluta e non può avere accesso a un' alimentazione sana, servizi sanitari di qualità e un' istruzione adeguata. Se si considerano anche tutti i bambini che a causa delle condizioni economiche della famiglia sono costretti a rinunciare ad attività extrascolastiche e formative come gite culturali, sport e vacanze, in totale sono 3 milioni i minori a rischio di esclusione sociale.
Allora, di fronte a questa situazione, è difficile digerire alcune scelte proprio da parte di chi si candida ancora alla guida del Paese. Che sembra più preoccupato del rapporto con banche e imprenditori piuttosto che del dialogo con la gente a cui aveva promesso di dedicarsi totalmente, prima da sindaco e poi da premier. Renzi ha rottamato presto la sua vocazione popolare, nonostante resistano i molteplici richiami ai santini del cattolicesimo sociale, da don Milani e La Pira. Uno viveva a Barbiana, parrocchia sperduta del Mugello e insegnava la buona scuola ai figli poveri dei contadini; l' altro dormiva in una cella del convento dei frati di San Marco.
Mentre Matteo non disdegna il «di più». Trascorreva le vacanze estive all' Hotel Roma Imperiale di Forte dei Marmi, un resort a 4 stelle superior, dove una camera doppia classica costa 700 euro a notte e la versione deluxe 900 euro, anche se pare che la famiglia Renzi (quattro persone) occupasse due suite da 1000 euro l' una. Ma era presidente del Consiglio e diciamo che se le poteva permettere. Aveva invece già perso il lavoro, qualche settimana fa, quando è andato a sciare con la famiglia in Val Gardena: una vacanza, pare, da 15.000 euro. Quante classi sociali di differenza ci sono con la maggioranza degli italiani?
Un consiglio: Renzi, che punta al 40% alle prossime elezioni, dovrebbe cominciare ad ascoltare la gente che potrebbe votare per lui. Tipo questo signore del Pd, che ha consegnato al Web la sua civile e ironica riflessione: «Renzi mi sarebbe piaciuto di più se oltre che telefonare a Padoan per bloccare la manovra che aumenterebbe le tasse, avesse telefonato anche a Lotti per bloccare i 94 milioni di soldi pubblici regalati al golf, noto sport di giovani disoccupati».
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