RENZI DI PIAZZA E DI GOVERNO - L’ONDA DI GRILLO COSTRINGE IL PD A TORNARE AI COMIZI E AI VOLANTINI. E IL PREMIER CHIUDERÀ LA CAMPAGNA A PIAZZA DELLA SIGNORIA A FIRENZE, FINORA VIETATA (IL PRINCIPE FA COME VUOLE)

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Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

Fuori dal bunker, fuori dal palazzo. Il nuovo grido di battaglia dei leader è «tutti in piazza», vessillo del partito in una mano e volantino nell'altra, a stanare gli astenuti e conquistare gli indecisi. La prova di forza di Beppe Grillo, che ha prenotato con largo anticipo la «rossa» San Giovanni, ha spazzato via le ultime paure dei «dem» e convinto Renzi a puntare sul modello tradizionale: la campagna casa per casa, metro quadrato (di asfalto) per metro quadrato. Come ha scritto Mario Lavia su Europa , «una campagna con le armi del 1948».

Il Pier Luigi Bersani che nel 2013 ripiegò sul Teatro Ambra Jovinelli per paura del flop - lasciando all'ex comico genovese la scena che fu dei funerali di Togliatti e Berlinguer - è per il capo del governo l'esempio da non seguire: Grillo riempì l'immensa spianata di San Giovanni e ribaltò i pronostici. Un errore che il premier non intende certo ripetere.

«Il Pd non può lasciare le piazze a Grillo, ce le dobbiamo riprendere - mette a nudo la strategia Alessandra Moretti, capolista nel Nordest - Non abbiamo niente da nascondere, anzi. Abbiamo tutto da guadagnare ritornando in piazza, non possiamo lasciarla a una persona che sta raccontando balle colossali».

Per milioni di italiani le parole del «guru» dei Cinquestelle non sono balle, come prova il successo del #VinciamoNoiTour. Ma la Moretti è di diverso avviso: «Il trash attira. Grillo attira anche perché è un comico, non fa proposte, insulta e offende». L'ultima battaglia della guerra d'Europa si combatte così, limitando la tv per presidiare i sampietrini di Roma e le agorà, grandi o piccole, dell'Italia tutta.

Anche Silvio Berlusconi aveva accarezzato l'idea di chiudere "on the road", ma poi il leader di Forza Italia, al quale tutte le stime assegnano il terzo posto, ha cambiato idea: terrà il comizio finale a Milano, nel chiuso del Teatro Dal Verme o del Teatro Nuovo. Per il gran finale Renzi punta su Piazza della Signoria, che era off-limits per i comizi.

Se davvero la giunta comunale farà un'eccezione, il segretario del Pd chiuderà nella sua Firenze in barba alle polemiche degli avversari. «La regola del divieto d'uso è stata unilateralmente cambiata, evidentemente su direttive superiori - attacca la lista Tsipras -. Il novello principe verrà il 23 maggio a investire il suo erede designato, Dario Nardella, all'ombra spettacolare della torre di Adinolfo... Oligarchia neo-feudale, non più democrazia».

Una rissa locale, che non sembra scalfire Renzi. Per lui i dubbi dei democratici su una campagna che tanto somiglia ad un one-man-show non hanno fondamento alcuno: «Non capisco la critica, siamo tutti impegnati. L'obiettivo è dare un messaggio di speranza contro le paure». Ed ecco la giornata tipo del favorito, oggi a Milano: ore 9 visita all'istituto scolastico Massaua, ore 10 Expo, ore 11 Camera di commercio. Un tour de force, su e giù per lo Stivale.

Stando ai sondaggi del Nazareno il Pd stacca il M5S di diversi punti, eppure in casa Grillo sono convinti che «uno tsunami storico si abbatterà su Bruxelles», come va pronosticando Luigi Di Maio. Renzi ha sfidato Grillo a ripetere il successo di San Giovanni 2013 e l'avversario ha rilanciato: «Nella capitale arriveremo con qualche milione di persone». Peccato che San Giovanni ne contenga a fatica 200 mila. Sono 42.700 metri quadrati e più di quattro esseri umani per metro proprio non ci stanno.

L'antica querelle sui numeri fa sorridere il politologo progressista Gianfranco Pasquino, che «le» piazze San Giovanni le ha viste (e le ricorda) tutte: «Io li lascerei lì, a parlare finché avranno fiato. Le piazze di Grillo hanno metà sostenitori e metà spettatori e anche Renzi, che pure non è un comico, crea curiosità come per un evento».

Prova ne sia l'uscita di ieri, quando il premier è sceso da Palazzo Chigi con il «chiodo» di pelle stile Fonzie, ha raccolto venti euro da terra e li ha consegnati a un uomo della scorta, con una battuta: «E poi dicono che non trovo le risorse...». Applausi (di una scolaresca in gita).

 

 

RENZI E GRILLO a bbed a aee b ae aad Beppe Grillo al termine dellincontro con Matteo Renzi b f b fc f ac b e c ac IL SALUTO TRA RENZI E BERSANI ALESSANDRA MORETTI luigi di maio a napoli Giovanni Sartori e Isabella Gherardi dietro Gianfranco Pasquino