1. PICCOLI CAZZARI CRESCONO. RENZI ALLA LEOPOLDA 2011, DOPO IL DISCORSO DI ZINGALES: “SOGNO UN’ITALIA FONDATA SUL MERITO, SULLA CONOSCENZA E NON SULLE CONOSCENZE” 2. NEL 2014 FINALMENTE IL TRIONFO DELLA CONOSCENZA. DELLA CONOSCENZA DI RENZI! ALL’ENEL HA PIAZZATO ALBERTO BIANCHI, CURATORE DELLE LEOPOLDE; A FINMECCANICA FABRIZIO LANDI, UN ALTRO CHE AVEVA CALCATO IL PALCO FIORENTINO NEL 2011 3. ALL’ENI DIVA MORIANI, BRACCIO DESTRO DI UN FINANZIATORE DELLA LEOPOLDA, E PURE LO STESSO ZINGALES. ALLE POSTE ELISABETTA FABBRI, ALBERGATRICE AMICA SUA 4. ANCORA: ALLE FERROVIE È PLANATA SIMONETTA GIORDANI, LEOPOLDISTA ANNATA 2011; AL DEMANIO UN ALTRO CARO AMICO, ROBERTO REGGI; RESTA ALL’ASCIUTTO UN LEOPOLDIANO DOC, ANTONIO CAMPO DALL’ORTO. TRANQUILLI, SI PARLA DI LUI COME NUOVO DG RAI 5. “E PENSARE CHE UNA VOLTA, QUI ALLA LEOPOLDA, CI VENIVO IN BICI”, RICORDA IL COMMOSSO VENDITORE. ORA CI TORNA IN UN TRIPUDIO DI AUTO BLU, SUPER-SCORTE E UNITÀ CINOFILE

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Marco Travaglio per “il Fatto Quotidiano”

 

   Ciascuno nel tempo libero fa quel che gli pare, dunque nulla di male se Renzi passa un weekend a giocare alla Leopolda (i treni esercitano sempre un fascino speciale sui bimbiminkia) e a gingillarsi con garage, tavoli, slide e televendite varie. Del resto si sa che è un bravo presentatore mancato: basta mettergli un microfono in mano e issarlo su un palco per trasformarlo in un teleimbonitore tipo Virgilio Degiovanni di Millionaire.

 

RENZI  . LEOPOLDA RENZI . LEOPOLDA

Semmai c’è da domandarsi che ci faccia su quel palco di corrente il bravo giudice Raffaele Cantone, commissario anticorruzione, invitato non come relatore di una conferenza o un dibattito sulle tangenti, ma come “testimonial” di non si sa che. Quel che ci fa invece l’ex rifondatore comunista Gennaro Migliore, detto Jenny ‘o Brufolo, lo spiega lui stesso a Repubblica: lui ha “aderito” al corteo della Cgil, poi però gli è scappato di andare alla Leopolda perché “in questa fase era giusto andare da Matteo”.

 

matteo renzi leopoldamatteo renzi leopolda

Non è neppure un caso di trasformismo o di opportunismo. Il renzista convertito non deve manco aderire a un’idea (e quale?): solo parcheggiarsi per un po’. Il disco orario indica la durata di questa fase. Poi, alla prossima, si sposta: sennò arriva il carro attrezzi. Alla Leopolda è tutto liquido, leggero, volatile. Il pullman degli ex-post-comunisti fraternizza con i charter targati Cayman e Detroit.

 

matteo renzi leopolda matteo renzi leopolda

Renzi-Degiovanni chiama tutti per nome – Maria Elena, Graziano, Sergio (Chiamparino o Marchionne, è la stessa cosa), “vai Franchino!” – come Franca Valeri-Giulia Sofia in Totò a colori con gli esistenzialisti a Capri e l’orso bruno al guinzaglio. E parla un po’ come B.: “Un milione in piazza con la Cgil? Io penso ai 60 milioni che stanno a casa”.

 

Simonetta Giordani Simonetta Giordani

E un po’ come Gordon Gekko di Wall Street (con la differenza che Gekko finiva in galera): “Nel 2011 capii che l’Italia era un Paese scalabile”. Diciamo pure arrampicabile. Arrampicatori e rampicanti sono tutti lì, spacciati dalla stampa sdraiata per “nuova classe dirigente”. Diciamo pure vecchia cena di classe tra compagni di scuola, o di Leopolda.

 

   L’alunno più cazzaro, quello che studia meno ma parla di più, impugna il microfono e presenta i filmini di tutto il meglio del quinquennio. Con qualche pietosa bugia: tipo che “il Patto del Nazareno è un atto parlamentare” (ma in Parlamento nessuno l’ha mai visto), cosa buona e giusta perché “Minzolini, Razzi e Scilipoti sono contrari” (il fatto che B., Verdini, Sallusti e Ferrara siano strafavorevoli è un titolo di merito).

FABRIZIO LANDI FABRIZIO LANDI

 

E qualche penosa omissione: tipo il discorso di Luigi (nel senso del prof. Zingales) alla Leopolda 2011: “L’Italia è governata dai peggiori: l’80% dei manager dichiara che la prima strada per il successo è la conoscenza di una persona importante, poi ci sono lealtà e obbedienza, la competenza è solo quinta”. Allora Matteo rincarò: “Noi vogliamo un’Italia fondata sul merito, sulla conoscenza e non sulle conoscenze”.

 

DIVA MORIANI DIVA MORIANI

Infatti, come ricorda Marco Damilano sull’Espresso, ha piazzato all’Enel Alberto Bianchi, curatore delle Leopolde; a Finmeccanica Fabrizio Landi, leopoldista di tre anni fa; all’Eni Diva Moriani, braccio destro di un finanziatore della Leopolda, Marco Seracini, presidente del collegio sindacale di Stazione Leopolda srl e –ma tu guarda–Zingales (nel senso di Luigi); alle Poste Elisabetta Fabbri, albergatrice amica sua; alle Fs Simonetta Giordani, leopoldista annata 2011; al Demanio Roberto Reggi, amico suo; resta all’asciutto un altro leopoldiano doc, Sandro Campo Dall’Orto, ma si parla di lui come nuovo dg Rai. Le conoscenze non contano più, adesso conta la conoscenza: di Renzi.

Roberto Reggi Roberto Reggi

 

   “E pensare che una volta, qui alla Leopolda, ci venivo in bici”, ricorda il commosso venditore. Ora ci torna in un tripudio di auto blu, super-scorte e unità cinofile. Vengono in mente i versi con cui Ennio Flaiano canzonava Giovanni Russo: “Alle cinque della sera / sulla piazza di Matera / da una 1100 lusso / scende Giovannino Russo/ del Corriere della Sera. / Che carriera!”. Sono soddisfazioni.

LUIGI ZINGALES LUIGI ZINGALES antonio campo dall orto lapantonio campo dall orto lapANDREA 
GUERRA 
boschi leopoldaANDREA GUERRA boschi leopoldamaria elena boschi alla leopoldamaria elena boschi alla leopoldaantonio decaro leopoldaantonio decaro leopoldagiorgio gori alla leopoldagiorgio gori alla leopolda