
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
1- DAGOREPORT - RENZI DA VESPA AFFONDA ROSPY BINDI
L'affondo è arrivato verso la fine della puntata, dopo che Renato Mannheimer aveva magnificato il destino politico di Renzi con sondaggi "in crescita" su Bersani (in vantaggio ma con uno scarto minore). Bru-neo Vespa, ghignante, gli ha servito la palla sul dischetto del calcio di rigore: "Lei davvero trova che in parlamento, nel vostro partito, non abbiano spazio persone dell'esperienza di D'Alema, di Veltroni, di Rosy Bindi? Sono veramente persone che non hanno più nulla da dire?".
Risposta di Matteo il Rottamatore pazzo: "Hanno tantissimo da dire, e siamo curiosi di ascoltarli. Ma siccome c'è un clima nel Paese, e il ricambio è fondamentale, avranno la cortesia di dirlo fuori dal Parlamento. C'è una regola sul limite dei tre mandati nel nostro partito, e se vinciamo noi andrà rispettata".
Poi l'affondo: "E' sempre successo così. Non voglio risalire alla notte dei tempi, quando D'Alema e Veltroni si misero d'accordo per far fuori Natta. O quando Rosy Bindi, esponente del Partito popolare, chiedeva il rispetto dei tre mandati per De Mita e altri autorevoli esponenti di allora. Salvo poi essersene dimenticata oggi, quando riguarda se stessa. L'agenzia ansa è del febbraio 1994. Da 25 anni sono imbullonati alle sedie del parlamento".
E Vespa, perfido, a ricordare che nel 1994, mentre Rospy Bindi faceva quelle dichiarazioni, Renzi il ragazzino era alla "ruota della fortuna" con Mike Bongiorno...
2- RENZI: SE PERDO NON CHIEDO PREMIO CONSOLAZIONE COME FECE BINDI
MA SE VINCIAMO NOI TOCCA A NOI
(TMNews) - "Se perdo le primarie non chiederò il premio di consolazione. Altri, in passato, si sono candidati pensando 'se perdo vado a fare il vicepresidente della Camera dei deputati'". Lo ha detto Matteo Renzi, ospite di 'Porta a porta', riferendosi a Rosy Bindi, "una a caso", e ribadendo che se verrà sconfitto alle primarie non vorrà candidarsi neanche al Parlamento. Bindi, D'Alema, Veltroni, ha aggiunto Renzi, "hanno moltissimo da dire, siamo curiosi di ascoltarli ma ci faranno la cortesia di dirlo fuori dal Parlamento, perché se vinciamo noi tocca a noi. Blair per diventare leader dei Laburisti non ha chiesto il permesso a nessuno". Quindi Renzi ha ricordato una dichiarazione di Bindi del 3 febbraio del 1994 in cui l'attuale vicepresidente della Camera, allora nel Ppi, chiedeva il rispetto del limite dei tre mandati per Ciriaco De Mita.
3- BINDI A RENZI: MAI CHIESTO A DE MITA DI NON RICANDIDARSI: 'SI DOCUMENTI, IO DISSI CHE AVEVA ELEMENTI PER DECIDERE DA SOLO'
(TMNews) - "Quando Renzi parla di me cerchi di essere più documentato. Non ho mai chiesto a De Mita di farsi da parte per il numero di mandati parlamentari. Questa norma nella Dc e nel Ppi non è mai esistita". Lo ha detto Rosy Bindi, presidente dell'assemblea del Pd, aggiungendo: "Anzi, di fronte a chi chiedeva di non ricandidarlo perchè aveva attraversato una stagione critica per la questione morale, risposi che De Mita aveva tutti gli elementi per decidere in autonomia".
4- 1994: L'ANSA CHE IMPALLINA ROSPY BINDI: QUANDO DA ESPONENTE DEL PPI DICEVA CHE IL LIMITE DI TRE MANDATI DOVEVA VALERE ANCHE PER DE MITA...
PPI: BINDI, ''VALE PER TUTTI LIMITE TRE LEGISLATURE''
(ANSA) - Rosy Bindi non transige sul rinnovamento della classe politica e dei candidati del Ppi: ''Il limite delle tre legislature - ha detto conversando con un giornalista - deve valere per tutti, anche per De Mita. Ci vuole una regola certa per selezionare le candidature. E' quello che stanno chiedendo tutti i coordinatori regionali e che io sto applicando nel Veneto.
Quindi il limite delle legislature - ha aggiunto - vale anche per Carlo Fracanzani che di legislature ne ha sette. Lo ringrazio per il contributo che ha dato al partito, lo ammiro per non essere rimasto invischiato in Tangentopoli, nonostante la carica di ministro per le Partecipazioni statali ricoperta in un periodo ad alto rischio. Adesso, pero', gli chiedo un atto di generosita'''.
Lei invece si candidera' alle politiche? ''Vedremo. Sono una parlamentare europea. Io mi candido se Martinazzoli me lo chiede. Ma il problema non e' personale. La gente ci chiede un forte rinnovamento e mi dice: 'per carita', non candidate sempre le stesse facce'. Se vogliamo essere credibili - ha concluso il coordinatore popolare del Veneto - dobbiamo presentare una nuova classe dirigente''.
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