
DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI…
Francesco Bonazzi per Dagospia
Un bravo venditore di profumi che alla fine non ha lasciato manco i campioncini. Il Matteo Renzi che parla a braccio per 70 minuti a Palazzo Madama si conferma un abile uomo di marketing, capace di sparare a raffica obiettivi e promesse, ma sempre tenendosi sulle generali. Doveva esporre un programma di governo. Ha sparato titoli manco fosse Enrico Mentana che lancia il telegiornale.
L'applausometro, per il poco che vale, segna 14 applausi piuttosto freddini da parte dei senatori, con il più lungo e sentito dedicato al ringraziamento per il governo del pugnalato Lettanipote. Del resto il Rottam'attore non ha fatto nulla per accattivarsi le simpatie dei membri di Palazzo Madama, che anzi ha subito provocato in due occasioni.
La prima quando ha sottolineato di "non avere l'età per stare in Senato" (le senatrici avranno apprezzato cotanta galanteria) e la seconda quando ha detto: "Spero di essere l'ultimo presidente del Consiglio a giurare in Senato".
Poi, parlando al pubblico che lo seguiva da casa, ha proclamato che "servono sogni e coraggio", che siamo "un Paese arrugginito" e ci vogliono "scelte radicali". Come dargli torto?
Quindi il menu del primo governo di Rottamazione nazionale. Ci vuole lo "sblocco totale dei crediti verso la Pubblica amministrazione", misura attesa fina dai tempi del governo Monti. Poi, come dimenticare un sacrosanto" piano di edilizia scolastica per la sicurezza dei nostri figli", nella speranza che poi, rimesse a posto le aule e le palestre, magari si pensi anche ai contenuti e ai modi dell'insegnamento.
La promessa forse più inattesa e impegnativa è quella di una "riduzione a doppia cifra del cuneo fiscale". Ma qui il premier non ha indicato le coperture finanziarie. E poi ancora, lotta senza quartiere alla burocrazia e fisco più semplice con il lancio di un sogno a occhi aperti: "Perché non proviamo a pensare alla dichiarazione dei redditi precompilata?"
E poi una riforma al mese: a marzo il via a quella costituzionale e al piano sul lavoro; a giugno la giustizia. Per fare che cosa, in concreto? I senatori lo scopriranno solo votando la fiducia.
DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI…
FLASH – NELLA FAMIGLIA ALLARGATA DEI BERLUSCONI, LA DOMANDA È SEMPRE LA STESSA: CHE CE FAMO CON…
RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL…
FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO…
PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO…
NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO…