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IL BERLUSCHINO TASCABILE - CON LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE IN VISTA, RENZI SI GIOCA LA CARTA DEL TAGLIO DELLE TASSE PER RUBARE VOTI A DESTRA - ORA SPERA CHE L’ALLEANZA ALFANO-VERDINI CREI UN POLO CENTRISTA PER I BERLUSCONES IN FUGA

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Ugo Magri per “la Stampa”

 

L' orologio del tempo ci riporta magicamente al 2001, quando Berlusconi annunciava «meno tasse per tutti». Adesso chi lo promette con le stesse identiche parole è Renzi, che ha pure l' onestà di riconoscere: «Lo dico berlusconianamente». Salvo precisare che però Silvio non mantenne la parola, mentre «noi lo facciamo davvero».

 

Chissà come l' avrà presa Bersani, ammesso che ieri fosse pure lui sintonizzato su «Otto e mezzo», dove il premier è stato sottoposto a interrogatorio da Lilly Gruber e da Lina Palmerini. Si può pure immaginare il salto sulla poltrona che avrà fatto l' ex segretario Pd, quando il suo successore ha garantito che lui difenderà l' innalzamento del contante a 3mila euro, perfino mettendo se necessario la fiducia in Parlamento, dunque infischiandosene della sua minoranza e dei tanti dubbi di Rosy Bindi, la quale proprio ieri ha sottoposto la questione all' attenzione dell' Antimafia.

 

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Idem quando il presidente del Consiglio ha teorizzato (anche qui, molto berlusconianamente) che «la tassa sulla casa è la più odiata di tutte», dunque da dieci anni almeno doveva essere eliminata. Sui manieri esentasse ha ammesso l' errore dovuto a un equivoco, ma «quando ho capito mi si è illuminata la lampadina» e il bonus ai castelli è stato subito cancellato.

 

SGRETOLARE LA DESTRA

Chiaro che Renzi tiene d'occhio i sondaggi, specie in vista delle amministrative di primavera. Solo un ingenuo può negare che questa legge di stabilità (o meglio: quello che se ne conosce in attesa della sua presentazione, rimandata di giorno in giorno) sia pensata pure come volano di consensi elettorali, specie sul versante di centrodestra.

 

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È proprio lì che guarda il premier, allo sfarinamento di quell' area politica dove perfino «pasionarie» come la Santanché non nascondono la loro sconfinata ammirazione («Renzi mi fa godere in modo totale perché fa fuori un comunista al giorno, più lui di Berlusconi», ha confessato la «Pitonessa»). Da certi accenni nel corso della trasmissione vien da pensare che Renzi guardi con favore all' intesa in fieri tra Alfano e Verdini: un polo centrista di sostegno al governo, dove potranno confluire tutti i berlusconiani in fuga dal Cav, senza «inquinare» il Pd con la loro presenza.

 

LA POLEMICA CON MONTI

Ma non c' è dubbio che, accanto alle legittime convenienze elettorali, Renzi voglia soprattutto aumentare i consumi. Nella convinzione che solo così si possa far ripartire l'economia e, attraverso la crescita, risanare i conti pubblici.

BERLUSCONI VS RENZI BY GIANNELLIBERLUSCONI VS RENZI BY GIANNELLI

 

«Stiamo mettendo gli italiani in condizione di spendere», ha sostenuto, dopo anni di recessione che Matteo imputa senza troppi giri di frase al rigorismo eccessivo degli anni scorsi, imposto dall' Europa e dallo stesso governo Monti. Che oltretutto - ecco la stoccata al Professore - «aveva fatto una manovra in deficit al 4,4 per cento mentre noi la facciamo al 2,2»: come dire che adesso l' Italia è addirittura più virtuosa di quando vestiva il saio francescano.

 

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