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ME LO “LEGO” AL DITO - LA RINASCITA DEI MATTONCINI : SONO GIÀ ESAURITE LE SCORTE PER ACCONTENTARE LE RICHIESTE PER NATALE E LA LEGO DOVRÀ FARE GLI STRAORDINARI, CON LE FABBRICHE APERTE GIORNO E NOTTE

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Anais Ginori per “la Repubblica”

 

È a corto di riserve, per favore avvertite Babbo Natale. A Billund, nel sud della Danimarca, sono finiti i mattoncini. E non solo lì. In tutte le altre fabbriche del gigante danese le scorte sono esaurite. L’azienda ha ricevuto troppi ordini rispetto a quanto previsto. Il successo del gioco di costruzione – ormai declinato in mille modi, compresi cartoni animati e film d’avventura – è tale che probabilmente non sarà possibile accontentare tutti i bambini che attendono il loro regalo sotto l’albero.

 

L’annuncio dell’azienda fondata nel lontano 1916 dal falegname Ole Kirk Christiansens , e da allora rimasta in famiglia, è stato rilanciato lunedì dall’agenzia Reuters che citava un portavoce della società, Roar Trangbaek. «Non riusciremo - ha dichiarato - a evadere tutti gli ordini della clientela per la parte restante dell’anno».

 

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Il dirigente aveva poi precisato: «Le nostre fabbriche lavorano giorno e notte, cercheremo di fare il nostro meglio». Ieri il vicepresidente, John Goodwin, ha cercato di lasciare una minima speranza a tutti i piccoli che vorrebbero chiedere a Babbo Natale il loro gioco preferito. «Vogliamo mandare un segnale chiaro: siamo impegnati ad assicurare che potremo consegnare le future domande di prodotti da parte dei bambini e dei clienti».

 

Potrebbe essere anche un fantastico colpo di marketing, ma nessuno vuole mettere in dubbio la buona fede del gigante danese, diventato primo produttore al mondo di giocattoli superando la Mattel. La reputazione di Lego è intoccabile tra gli esperti. È stato eletto “marchio più potente del mondo” dallo studio Brand Finance. È un’amara ironia per un’azienda che poco più di dieci anni fa rischiava di chiudere.

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Nella prima metà del 2015 Lego ha visto le vendite aumentare del 15%. L’impennata degli ordinativi è stata eccezionale negli ultimi mesi, grazie anche al film “Lego Movie” campione d’incassi in molti paesi. Il 60% delle vendite dell’azienda danese avviene tradizionalmente nei due mesi prima di Natale. Ma questa volta la domanda è stata «straordinariamente elevata», sottolinea il management di Lego.

 

«Sono state superate non solo le nostre attese, ma anche quelle dei nostri clienti» conclude un portavoce. Lego non ha voluto precisare quali linee di giocattoli – ce ne sono per tutti i gusti ed età – rischiano di mancare all’appello di questo Natale, né quali paesi potrebbero essere penalizzati. Alcuni genitori probabilmente dovranno rassegnarsi a comprare per le feste il marchio concorrente, Mega Blocks, che appartiene al gruppo Mattel.

 

LEGO - CAFE CORNERLEGO - CAFE CORNER

Nel frattempo, Lego cercherà di migliorare la sua capacità produttiva con il rafforzamento per esempio della fabbrica a Monterrey in Messico - dove verranno creati 3.000 nuovi posti di lavoro entro il 2022 - e l’impianto ungherese Nyíregyháza che potrebbe generare nuova occupazione per 1.600 persone entro il 2020.

 

Ma l’azienda investirà anche 2 milioni di euro verranno investiti nella storica fabbrica di Billund in nuove tecnologie di stampo. La scommessa più grande è quella della ricerca di “mattoncini verdi”. Lego investirà infatti un miliardo di corone (circa 133 milioni di euro) per trovare «nuove alternative sostenibili» alle attuali materie prime utilizzate con lo scopo di fare giocattoli intelligenti, divertenti ma anche ecologici.

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