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REPULISTI AI SERVIZI SEGRETI - DUE AMMIRAGLI RISPEDITI E UN GENERALE DELLA FINANZA RISPEDITI AI CORPI DI APPARTENENZA. ALTRI DIRIGENTI SOSTITUITI IN POCHI GIORNI, E FRA QUESTI IL RESPONSABILE CHE SI OCCUPAVA DI CYBER SECURITY (PER FAR POSTO A CARRAI?)

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Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

Alberto ManentiAlberto Manenti

Due ammiragli rispediti alla Marina militare. Un generale della Finanza destinato a rientrare al corpo di appartenenza. Altri dirigenti sostituiti in pochi giorni, e fra questi il responsabile della unità Sig. int (Signals Intelligence), che si occupava fra l'altro di cyber security.


Mandato in pensione Giuseppe Bruni, direttore di area. La direttrice del settore analisi Ester Oliva tornata nelle fila del Ministero dell' Istruzione e dell' Università da cui proveniva, e sostituita da Nicola Boeri, ex capo centro a Mosca. Uno tsunami che sta cambiando totalmente il volto dell' Aise, il servizio segreto italiano militare per l' estero, attualmente guidato da Alberto Manenti.

 

Un repulisti che stupisce perchè molti dei dirigenti allontanati o sostituiti di funzione (oltre a quelli citati altri otto) erano stati nominati dallo stesso Manenti e in buona parte si erano occupati attivamente della soluzione del rapimento di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti italiane che clandestinamente si erano recate in Siria e dopo lunghe trattative con i loro carcerieri sono state liberate e rispedite in Italia.

RENZI CARRAIRENZI CARRAI

 

Una vicenda resa ancora più oscura dalle indiscrezioni sul pagamento di un riscatto di 12 milioni di euro che il governo di Matteo Renzi ha sempre ufficialmente negato, ma che la tv araba Al Jazeera ha ricostruito in un filmato in cui ha mostrato pure le mazzette di banconote che sarebbero state consegnate ai rapitori.


La girandola di spostamenti in corso, che di fatto lascia scoperta la guida della cyber sicurezza proprio mentre si stava ventilando l' affidamento di quel settore a un consulente esterno ai servizi, Marco Carrai, che dovrebbe sovrintendervi dalla presidenza del Consiglio dei ministri, è già diventata un caso politico.

matteo renzi marco carraimatteo renzi marco carrai

 

Così come la notizia circolata, ma non ufficialmente confermata, di un passaggio all' Aise del colonnello Sergio Di Caprio, forse il più noto carabiniere in servizio, che con il soprannome di Capitano Ultimo arrestò nel 1993 Totò Riina.


Spostamenti e arruolamenti che sono già diventati una interrogazione parlamentare rivolta a Matteo Renzi, Roberta Pinotti e Paolo Gentiloni dal vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri.

gasparri gasparri


«Chiedo urgentemente di sapere se è vero che dall' Aise siano stati fatti fuori in particolare quanti hanno avuto a che fare con le trattative e la liberazione di ostaggi italiani in mano ai terroristi jihadisti», ha esordito l' esponente di Forza Italia, «Cosa ne sanno Renzi, Alfano e Pinotti? Ed è vero che il sottosegretario Marco Minniti era a conoscenza di questi spostamenti?

 

Inoltre, vorrei sapere se la rimozione anche del responsabile della Sigint, che si occupa di intercettazioni e analisi di segnali, non sia funzionale alla nomina di un consulente su indicazione di Palazzo Chigi e se tale consulente non sia l' imprenditore Carrai, legato a stretto rapporto di amicizia con il presidente del consiglio».

CAPITANO ULTIMOCAPITANO ULTIMO


Riferimento finale della interrogazione al caso del Capitano Ultimo, con una malizia: «Le sue capacità sono indubbie», sostiene Gasparri, «ma perché è stato sollevato dalle indagini sulla coop rossa Concordia e i suoi rapporti con i politici e spedito al servizio segreto militare?».


Il colonnello Di Caprio in effetti aveva condotto indagini e intercettazioni sulla cooperativa rossa che aveva tentato di conquistare il mercato energetico dell' isola di Ischia, portando ad arresti eccellenti e causando indirettamente con le intercettazioni effettuate il caso (non penalmente rilevante) della vendita del vino prodotto da Massimo D' Alema.

 

Quella stessa inchiesta però conteneva altro materiale «politicamente sensibile», sia pure senza rilevanza penale, come le imbarazzanti intercettazioni telefoniche fra un Renzi già divenuto premier e l' allora comandante della Guardia di Finanza nella regione Toscana, Michele Adinolfi. Il riferimento di Gasparri è esplicito, però lo spostamento all' Aise dell' ex Capitano Ultimo più che una punizione potrebbe essere invece considerato un risarcimento.

MICHELE ADINOLFI MICHELE ADINOLFI


Il colonnello Di Caprio era infatti già stato sollevato dalla conduzione di quelle indagini fra molte polemiche nell' estate scorsa grazie a una lettera del comandante generale dell' Arma, Tullio Del Sette, che gli aveva comunicato un «cambiamento strategico nei reparti» e la conseguente sua rimozione dall' incarico di coordinamento fra i vari reparti del Noe dei carabinieri».


Queste sono le più importanti decisioni da Manenti, che nei servizi ha passato quasi tutta la vita (entrandovi con il grado di capitano nel 1980), fino a diventarne direttore proprio grazie a Renzi, che lo nominò alla guida dell' Aise poco dopo essere arrivato a palazzo Chigi.