DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Matteo Richetti, Senatore del PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
In merito alla delibera Fico per il taglio dei vitalizi. “Il provvedimento che la Camera si appresta ad approvare con l’ufficio di presidenza è una delibera che si fonda sullo stesso principio del ricalcolo, ma che ha un grande limite –ha affermato Richetti-. Fatto questo provvedimento, tutti gli ex consiglieri regionali, quelli che sono andati a prendere il vitalizio a 40 anni con 5mila euro al mese, fanno una grande ola al Presidente Fico che ha il merito di avere portato avanti questa discussione, ma ha il grande demerito di averlo fatto con lo strumento sbagliato.
Una delibera dell’ufficio di presidenza di un ramo del Parlamento regolamenta purtroppo solo quel ramo del Parlamento, mentre io ho fatto una battaglia di principio, cioè il fatto che fosse applicato per tutti il sistema contributivo, non ho capito perché la maggioranza non è ripartita da questo provvedimento. Credo che così facendo si ottiene un buono spot, ma non un provvedimento di riordino complessivo. E’ un passo in avanti, ma è anche un’occasione mancata.
Questo provvedimento tocca solo gli ex deputati. Non ho mai visto fare un provvedimento che creasse situazioni di disparità, laddove bisogna contrastare un privilegio che appartiene a diverse categorie. Io non ho fatto una legge perché avevo più tempo di Fico, ho fatto una legge perché serve uno strumento di legislazione ordinaria che vada ad individuare tutte le persone che si trovano in quella situazione. Perché un consigliere regionale mantiene il suo vitalizio e un deputato no? Non vorrei che lo avessero fatto consapevoli che questa disparità possa essere utilizzata davanti ad un eventuale ricorso. Spero che qualcosa si riesca ad ottenere, ma fatta così rischia di essere un pasticcio”.
“Contemporaneamente –ha aggiunto Richetti- riconosco che almeno si fa un passo in avanti che io non ero riuscito a fare nemmeno parzialmente. Purtroppo la mia legge è stata affossata al Senato, perché maggioranza e opposizione hanno utilizzato il bicameralismo in maniera tattica e un po’ furbesca. Tant’è vero che quando la mia legge sui vitalizi è arrivata al Senato il mio partito non la condivideva fino in fondo, le opposizioni compresi i grillini volevano andare in campagna elettorale a denunciare ciò che non avevamo fatto e quindi non l’hanno di certo agevolata”.
Sul PD. “Rispetto a molte analisi intellettuali che si stanno aprendo sul superamento dei blocchi, la fine delle ideologie, io che sono un ragazzo di provincia tendo a fare precipitare un po’ le cose –ha affermato Richetti-. C’è stato un problema di atteggiamento enorme. Dovremmo cominciare a cambiare i nostri comportamenti, che passano anche da come ci muoviamo, dal linguaggio che utilizziamo, dalla vita che conduciamo, da quanto ci concediamo alla relazione più vera. Io ho passato il fine settimana al cara di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia. Una cosa impressionante. Devo fare autocritica, sono andato un po’ in ritardo in quei luoghi, perché forse avrei capito prima cosa succede in questo Paese. Se tu vai a Borgo Mezzanone a dire: vi ho dato gli 80 euro, l’anticipo pensionistico, ecc… e queste persone si sentono ospiti oggi in una realtà che li ha travolti e sconvolti, lascia stare, cambia mestiere che fai prima”.
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