LA “RICOSTRUZIONE” DI “PANORAMA” DELLE INTERCETTAZIONI DI NAPOLITANO FA SCOPPIARE LA PACE TRA QUIRINALE E PROCURA DI PALERMO? - DOPO LE PAROLE DA DI INGROIA E DI PIETRO CONTRO IL SETTIMANALE E IN DIFESA DEL PRESIDENTE, PARLA IL PROCURATORE CAPO MESSINEO: “HA RAGIONE IL COLLE, SONO TENTATIVI DI INFLUENZARE I PIÙ ALTI ORGANI DELLO STATO. LE INTERCETTAZIONI SONO IRRILEVANTI E VANNO DISTRUTTE. CON IL QUIRINALE C’È SOLO UNA DIVERGENZA GIURIDICA, NON POLITICA”…

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Da "www.Repubblica.it"

Anticipazioni come quelle di Panorama "concorrono a quella logica politica di tensione, di ricerca di determinate soluzioni politiche, che c'è in questo momento". Francesco Messineo commenta così la pubblicazione delle presunte intercettazioni riguardanti il Presidente della Repubblica. Il procuratore capo di Palermo lo dice a Klauscondicio. E aggiunge: "Da cittadino, ragionando secondo logica, potrei dire che lo scopo di queste propalazioni è quello di far salire la temperatura". Poi: "Le intercettazioni che coinvolgono il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sono irrilevanti e vanno distrutte".

Il procuratore capo di Palermo afferma: "Che ci possa essere in qualcuno un desiderio, non dico di ricatto, ma di condizionamento, un tentativo di influenzare in qualche modo i più alti organi dello Stato, questo è possibile". Per il magistrato, "ha ragione il Presidente della Repubblica che ha respinto questo maldestro tentativo di ricatto, se tentativo di ricatto è stato". Il caso, secondo Messineo, potrebbe anche "essere utilizzato, legittimamente, da coloro che chiedono una restrizione, un giro di vite sul piano delle intercettazioni. Ma se si ha una determinata posizione politica, altamente legittima e tutto sommato non c'è bisogno di pretesti, la si sostiene e si vede quello che capita con le altre forze politiche".

Sul ricorso alla Consulta, Messineo spiega: "Con il Quirinale c'e' ovviamente una divergenza di vedute sulla normativa di diritto positivo che regola attualmente la distruzione delle intercettazioni, ma si tratta di una questione giuridica, non politica"

E sul caso interviene anche il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri. "Sono fatti inaccettabili. Noi siamo di fronte a una istituzione davanti alla quale tutti dobbiamo portare rispetto e considerazione. Nel momento in cui un paese perdesse certi principi che sono fondamentali per il vivere civile credo che sia un paese che smarrirebbe se stesso". Così il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, intervenuta a 'Prima di tutto' su Radio 1 Rai, commenta il caso intercettazioni Napolitano-Mancino dopo l'ipotetica ricostruzione di 'Panorama' 1 e la dura nota del Colle in cui il presidente della Repubblica ha respinto "ogni torbida manovra 2".

Per Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera del Pdl, "il centrodestra non c'entra nulla con l'attacco a Napolitano". Anzi, la responsabilità "è piuttosto dei Pm che non hanno distrutto intercettazioni prive di rilievo penale". Poi l'attacco a Ingroia: "Se il dottor Ingroia e la Procura non avessero intercettato il Presidente della Repubblica adesso non esisterebbe nessun caso, nessuno potrebbe parlare di ricatti, nè Di Pietro potrebbe arrivare a chiedere paradossalmente a Napolitano di fare una cosa che comunque non può fare: rendere pubbliche le sue intercettazioni, la cui totale disponibilità è nelle mani della Procura di Palermo".

 

 

FRANCESCO MESSINEO PROCURATORE CAPO DI PALERMO jpegANTONINO INGROIA E FRANCESCO MESSINEO Antonio Ingroia GIORGIO NAPOLITANO NICOLA MANCINO E GIORGIO NAPOLITANO