RIGOR MONTIS, INCASSATO IL SUCCESSO (D’IMMAGINE) CONTRO LA MERKEL, SI SENTE SUFFICIENTEMENTE FORTE PER FAR FUORI 10 MILA STATALI (MA C’È CHI PARLA DI 30 MILA), DA GESTIRE CON IL COLLOCAMENTO IN MOBILITÀ ED IL PENSIONAMENTO, IN QUESTO CASO PREVEDENDO ANCHE UNA DEROGA DI 1-2 ANNI ALLA RIFORMA FORNERO SULLE PENSIONI - È CHIARO CHE PER METTERE IN PIEDI UNA MISURA COSÌ DRACONIANA, SARÀ NECESSARIO IL PIENO APPOGGIO DELLA SUA MAGGIORANZA…

Sara Nicoli per Il Fatto

Ci aspettiamo il sostegno del Parlamento, così com'è avvenuto fino ad oggi", dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. Di certo, però, non fa una buona impressione, alla vigilia di una riunione così importante come quella di lunedì prossimo, quando sarà varata probabilmente "l'ossatura" della spending review nella parte di competenza di Bondi, che gran parte del governo ci arrivi reduce da una trasferta calcistica a Kiev con due airbus di Stato.

Però, sostengono a palazzo Chigi, l'immagine dell'Italia passa anche da lì. E dopo la vittoria a Bruxelles ci vuol pure un momento di svago. Lunedì mattina non sarà comunque una passeggiata. L'obiettivo è evitare l'aumento di un punto dell'Iva a ottobre, quello che determinerebbe un'ulteriore stagnazione dei consumi e bloccherebbe le ali a qualsiasi forma di aiuto per lo sviluppo.

È l'entità dei tagli, uniti al "bottino" - così lo ha chiamato Catricalà - da convertire verso il decreto sviluppo, il nodo che il cdm dovrà sciogliere in via prioritaria. Si parla di tagli per una decina di miliardi di euro, 4 dei quali dovrebbero poi essere riconvertiti sullo sviluppo proprio per evitare la stagnazione.

Ma prima i tagli. E gli occhi sono puntati sugli statali. Secondo le prime indiscrezioni trapelate, si parla di almeno 10mila esuberi, da gestire con il collocamento in mobilità ed il pensionamento, in questo caso prevedendo anche una deroga di 1-2 anni alla riforma Fornero sulle pensioni. È chiaro che per mettere in piedi una misura così draconiana, sarà necessario un decreto ad hoc su cui Monti dovrà avere il pieno appoggio della sua maggioranza.

Per questo motivo, alla luce delle indiscrezioni, sono suonate un po' come un avvertimento funesto le parole di Pierluigi Bersani. Che sì, ha riconosciuto a Monti la "vittoria" al vertice di Bruxelles, ma subito dopo ha fatto tornare il dibattito alla rude concretezza: "È vero che oggi Monti è più forte - ha infatti sottolineato Bersani - ma non abbiamo risolto tutti i problemi, dobbiamo creare più lavoro e battere la recessione".

Quanto poi, alla spending review, Bersani non ha lasciato adito a dubbi: "Deve operare un progressivo contenimento dei costi della pubblica amministrazione, ma non assomigliare ad una manovra correttiva". E, invece, pare proprio che sarà così, se anche il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ha messo i paletti: "Siamo disponibili alla cooperazione - ha detto - ma niente tagli lineari, che fanno più danno di quanto ci aspetteremmo".

Però i tagli lineari ci saranno. Tanto che, come si diceva, per favorire l'immediato pensionamento degli statali sessantenni in esubero non ricollocabili secondo cui gli esuberi potrebbero addirittura oscillare fino ai 30 mila, sarebbe al vaglio una deroga di 1-2 anni alla riforma Fornero, così da garantire il pensionamento con le vecchie regole previdenziali a chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2011.

E sempre con le vecchie regole dovrebbe accedervi chi li ha raggiunti entro il 31 dicembre 2012 e forse fino a tutto il 2013. Previsto, altrimenti, il percorso della mobilità per due anni, all'80% dello stipendio. Insieme alla riduzione delle piante organiche (20% per i dirigenti generali, 5-10% per gli altri statali), sarebbe inoltre in arrivo un intervento sui buoni pasto e sullo smaltimento delle ferie.

Intanto, sembra proprio di capire che lunedì prossimo si aprirà un nuova stagione per l'esecutivo. O, almeno, così sembra la vogliano battezzare. "Fino ad oggi - ha infatti svelato il sottosegretario Catricalà - abbiamo fatto ricorso a 28 fiducie: forse abbiamo esagerato". L'importante è ammetterlo.

 

 

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