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RIPARTE IL GRAN BALLO DELLE POLTRONE – NEI PROSSIMI SEI MESI SCADONO I VERTICI DI AUTHORITY ED ENTI PUBBLICI, PER UN TOTALE DI 96 INCARICHI DA RINNOVARE PER IL GOVERNO – IN CONSOB, PER IL POST SAVONA CIRCOLA CON INSISTENZA IL NOME DEL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA FEDERICO FRENI – PER LE GRANDI PARTECIPATE MELONI DOVREBBE ANDARE SULL’“USATO SICURO”: VERSO LA CONFERMA DESCALZI IN ENI, DEL FANTE IN POSTE, CATTANEO IN ENEL, CINGOLANI A LEONARDO E DI FOGGIA A TERNA – UNA DELLE PEDINE CRUCIALI È QUELLA DI ARERA, L'AUTORITÀ DI REGOLAZIONE PER L’ENERGIA…
paolo savona foto di bacco (3)
(ANSA) - ROMA, 19 NOV - Si apre una nuova stagione di nomine per il governo Meloni che entro la metà del prossimo anno dovrà avviare un consistente giro di poltrone ai vertici di autority, enti pubblici e società partecipate. Con un numero di candidati da individuare che, solo per gli enti pubblici tra cui Consob, Antitrust o Arera, rasenta il centinaio.
Ma ai quali si andranno ad aggiungere anche i top manager di alcune tra le partecipate più importanti del parterre economico finanziario italiano. Cinque in particolare: Eni, Enel, Leonardo, Poste Italiane e Terna.
Dai dati elaborai dal Centro Studi CoMar nel suo periodico monitoraggio su tutte le nomine pubbliche governative, viene fuori che dopo le recenti decisioni per i vertici delle Autorità di Sistema Portuale, ci sono altri 96 incarichi da assegnare o confermare per il rinnovo degli organismi direttivi o dei Commissari di 32 enti pubblici, sul totale dei 106 sottoposti alla vigilanza ministeriale.
Di questi, considerando l'area di attività, 19 operano sui temi dell'ambiente, 6 su quelli dell'economia e del lavoro, 5 nel settore della cultura, della scienza e dello sport, 1 in materia di sanità e 1, infine, nella difesa.
Tra i 23 enti chiamati al rinnovo, gli occhi saranno certamente puntati su Consob, il cui presidente Paolo Savona scadrà a marzo 2026: per la guida della commissione che vigila su società e mercati finanziari il nome che circola oramai da mesi con maggiore insistenza nei corridoi del Mef è quello del quarantacinquenne Federico Freni, sottosegretario leghista all’Economia.
Ma la scelta del nuovo numero uno di Consob potrebbe non essere semplice, tanto più se si considera che la decisione arriverà praticamente in contemporanea con la riorganizzazione dei vertici delle grandi partecipate pubbliche quali Eni, Enel, Leonardo, Poste e Terna.
Per quello che riguarda Eni, Enel, Leonardo e Poste Italiane, la tendenza sembrerebbe quella della continuità degli amministratori delegati, sicuramente sostenuti dai consistenti risultati portati a casa, mentre appare più incerta la sorte dei presidenti.
In particolare per Eni sembra scontato che ai piani alti resti Claudio Descalzi in lizza per il suo quinto mandato da ad. Potrebbe invece essere sostituito il presidente Giuseppe Zafarana, per il cui posto si vocifera il possibile arrivo di Elisabetta Belloni, già direttrice del Dis.
roberto cingolani - fondazione leonardo
Anche in Enel non sono attesi scossoni per la poltrona di amministratore delegato, con Flavio Cattaneo che sembrerebbe naturalmente destinato al rinnovo. Anche se c'è chi lo vede papabile per la guida delle Generali a Trieste. Scontata appare anche la conferma di Roberto Cingolani a ceo di Leonardo, a differenza del presidente Stefano Pontecorvo la cui convalida è invece ritenuta poco probabile.
E anche in Poste non sembrerebbero esserci incertezze sulla conferma dell'ad Matteo Del Fante e del dg Giuseppe Lasco. Ma non sono mancate voci sulla possibilità che lo stesso Del Fante rientri nella short list dei candidati ideali per sostituire Philip Donnet alla guida delle Generali.
FLAVIO CATTANEO - FOTO LAPRESSE
Tra le altre partecipate, c'è poi Terna dove l'attuale amministratrice delegata Giuseppina Di Foggia potrebbe rimanere seduta sulla sua poltrona, forte anche della buona performance del titolo nel 2025 e dei consistenti dividendi distribuiti in tre anni.
Oltre a Eni, Enel e Terna, il comparto dell'energia sarà poi al centro dell'attenzione della nuova tornata di nomine anche per Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, il cui presidente Stefano Besseghini è già scaduto ad agosto scorso.
Nel fitto calendario di nomine per il 2026 finiranno poi anche l’Antitrust di Roberto Rustichelli, l’Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione di Giuseppe Busia, l'Enac (l'Ente nazionale aviazione civile).
E, ancora, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), l'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), l'Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - Ispra e tutti gli Enti Parco nazionali diffusi sul territorio.
giuseppina di foggia 2
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