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1 - RITARDI (POCO) DEMOCRATICI
à la Campania l'incubo di Superbone Renzi. Come se non fosse stato sufficiente l'annullamento delle preselezioni salernitane del novembre scorso per la segreteria nazionale, che vide il Rottam'attore trionfare con oltre il 90 per cento delle preferenze nel regno del sindaco-viceministro (abusivo) Vincenzo De Luca, stavolta la nuova grana arriva dalla candidata renziana alla segreteria regionale, Assunta Tartaglione, che ha presentato le liste per i 243 delegati campani con oltre 4 ore di ritardo rispetto al termine delle 20.
A osservare l'orario il solo Michele Grimaldi, mentre l'altro aspirante leader regionale - Guglielmo Vaccaro - ha ritardato, per la sola lista di Napoli, di una ventina di minuti.
Oggi, i referti e i dossier sulla folle notte delle liste democrats arriveranno all'attenzione della commissione nazionale di garanzia che dovrà decidere sul da farsi. Tra le opzioni sul tavolo il commissariamento della segreteria regionale e lo slittamento delle elezioni previste per domenica prossima.
2 - FORUM DELLE TORTURE
Un fallimento chiamato «Forum delle culture»: doveva essere l'evento internazionale capace di rilanciare Napoli nel circuito turistico mondiale con un budget iniziale di 200 milioni di euro, si è ridotta invece a sagra di paese. Ieri, sono stati pubblicati i primi mini-bandi da 20mila euro per l'organizzazione di eventi e kermesse artistiche, ma l'entusiasmo in città e tra gli addetti ai lavori è ai minimi storici.
D'altronde, a Palazzo San Giacomo sono in tutt'altre faccende affaccendati: c'è il default finanziario da scongiurare, e il sindaco arancione Luigi de Magistris sta facendo la trottola tra Napoli e Roma per strappare una leggina anti-dissesto così come accaduto per Ignazio Marino qualche mese fa.
3 - IL PENTITO SCAGIONA COSENTINO, MEGASCAZZO PM-AVVOCATO
(ANSA) "In vista delle elezioni regionali del 1995 Walter Schiavone propose a Nicola Cosentino l'appoggio del clan ma questi rifiutò". L'inedita circostanza è stata raccontata dal collaboratore del clan dei Casalesi, Franco Di Bona, durante l'udienza del processo cosiddetto Eco4 sugli intrecci tra camorra, politica e rifiuti in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere in cui l'ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino è imputato per concorso esterno in associazione camorristica.
Un "boomerang" per la Procura Antimafia napoletana che aveva inserito il collaboratore nella sua lista testi; molto dura la reazione del pm Alessandro Milita. "Lei oggi sta dicendo cose completamente diverse in quanto nell'esame del marzo 2001 disse che il clan aveva sostenuto alle Regionali Nicola Cosentino e Mario Natale". "Io oggi ho un ricordo abbastanza vivo - ribadisce Di Bona - allora fece scalpore il no di Cosentino alla proposta proveniente dal clan. Me lo disse Walter Schiavone".
A quel punto il pm chiede a Di Bona "se è ancora inserito nella programma di protezione del Viminale e quali rapporti ha avuto con l'avvocato Santonastaso (legale del boss Francesco Bidognetti attualmente detenuto per rapporti con i Casalesi, ndr)?"; la domanda fa infuriare il difensore dell'ex deputato, Stefano Montone che parla di "illazioni del pm"; il riferimento è ad un colloquio datato 2006 tra Santonastaso e Di Bona in cui, è il sospetto della Procura, il legale potrebbe aver spinto il pentito a ritrattare. Montone si toglie la toga e lascia l'aula.
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