RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
MISTERY CONTE - COME MAI L’EX SCHIAVO DI CASALINO È SCOMPARSO NEL NULLA? DOPO AVERCI STORDITO DI APPARIZIONI, DIRETTE, DPCM A PRANZO E A CENA, È SPARITO DI COLPO. DA SETTIMANE NON RILASCIA INTERVISTE NÉ DICHIARAZIONI. NIENTE, NEMMENO UN’OSPITATA DALLA SUA MISTRESS, LILLI-BOTOX GRUBER – CHISSA' PERCHÉ HA TANTA PAURA DI FAR USCIRE IL CAPINO CATRAMATO DAL CONO D’OMBRA. FORSE STA PER SUCCEDERE QUALCOSA NEI PROSSIMI GIORNI? AH, SAPERLO…
Dagoreport
E' durato un'ora l'incontro tra Enrico Letta e Giuseppe Conte, sparito dai radar dei media e stranamente molto silenzioso in queste settimane. I due - per bocca dell'Avvocato di Padre Pio - hanno avuto un "confronto molto proficuo", parlando "del piano vaccinale della necessità di sostenere famiglie imprese e lavoratori".
Ovviamente i due si sono seduti intorno a un tavolo per discutere dell'alleanza Pd-M5s, capire quanto terreno comune possa esserci e se condividere eventualmente la scelta dei candidati per le prossime elezioni amministrative. Avranno sciolto il nodo dei nodi: si marcia uniti o divisi?
Conte ha lasciato immaginare una liason non ancora sbocciata in storia d'amore: "Si apre un cantiere, dobbiamo lavorare per creare la giusta sinergia e nel nuovo M5S il PD sarà sicuramente un interlocutore privilegiato.
Chi va da solo è meno efficace e, a partire dalle prossime amministrative ce la volontà di confrontarci per trovare soluzioni più efficaci". I più smaliziati avranno còlto l'espressione usata da Conte: "interlocutore privilegiato". Che è sideralmente distante da "alleato". Insomma, tra i due partiti c'è ancora un abisso politico e programmatico.
La situazione più delicata riguarda Roma, dove Virginia Raggi, che perde pezzi nella sua stessa maggioranza (i consiglieri comunali M5s si sfilano pur di non essere costretti ad appoggiarla ancora) e non intende fare passi indietro.
Enrico Letta ha il jolly nel mazzo e si chiama Nicola Zingaretti, che è dato vincente nella corsa al Campidoglio da tutti i sondaggi commissionati dal Nazareno. Se l'ex segretario scendesse in campo, Carlo Calenda farebbe un passo indietro consegnando la sua candidatura al nulla elettorale da cui è emersa. Non solo. Zingaretti in campo può attirare gli entusiasmi del "Messaggero" e di Caltagirone che, negli ultimi mesi, hanno tenuto una linea più morbida verso Virginia Raggi solo in funzione anti-Calenda (l'editore e l'ex ministro non si sono mai amati). Anche se ieri sera, ospite di "DiMartedì", Zinga ha detto: "Raggi è una minaccia per Roma ma io non mi candido".
sabrina ferilli virginia raggi
Sotti-Letta, che ha mostrato un piglio decisionista nella sua veste da segretario, è stato spiazzato dagli articoli de "la Stampa" e di Belpietro su "la Verità" che hanno ipotizzato un suo ruolo di "guastatore" nel governo Draghi per conto dell'"amico" Macron (che ha un pessimo rapporto con l'ex governatore della Bce).
Quella con il presidente francese è solo una "entente cordiale" maturata negli anni di lavoro in Francia e a una sana dose di ipocrisia diplomatica. Tutti sanno che Macron coltiva una "corrispondenza di amorosi sensi" con l'arcinemico di Letta, cioè Renzi.
Tale è il rapporto di sintonia tra i due che Matteuccio ha a lungo coltivato il sogno di creare una filiale italiana di "En marche!", il partito di Macron, per svuotare l'area a sinistra e attrarre i centristi. Il risultato di cotanto piano è lo sfollagente chiamato "Italia Viva".
Anche per questo Renzi mira a trattare con Salvini la spartizione di quel che resta di Forza Italia: al primo i liberal (Carfagna, Brunetta, Gelmini) al secondo i filo-Carroccio (Ronzulli, Ghedini, Tajani). A fare da mediatore, però, non c'è Denis Verdini, condannato lo scorso 3 novembre in via definitiva per il crac del credito cooperativo fiorentino, che continuerà a scontare la pena nella sua villa di Pian dei Giullari, sulle colline di Firenze, almeno fino alla fine di aprile. È slittata la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma sulla proroga dei domiciliari. L’udienza è stata rinviata al 28 aprile…
EMMANUEL MACRON MATTEO RENZIsalvini renziletta macron
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