DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”
Benny Kashriel Benjamin Netanyahu
No, grazie, meglio qualcun altro. Sarebbe stato antipatico bollare formalmente come "ambasciatore non gradito" in Italia il nome indicato da un Paese alleato. Alla fine, la si è risolta così: Israele ha ritirato la candidatura per Roma di Benny Kashriel, rimasta in sospeso da mesi, e il governo italiano ha tirato un sospiro di sollievo.
Fosse andata diversamente, se Tel Aviv avesse insistito, invece di riassegnarlo in Ungheria, Giorgia Meloni si sarebbe trovata a dover spiegare perché era stato destinato proprio a Roma, come rappresentante diplomatico dello Stato ebraico - nel pieno della guerra di Gaza, con decine di migliaia di palestinesi massacrati - un uomo che per 31 anni ha rivestito la carica di sindaco di Ma'ale Adummin, un insediamento della zona Est di Gerusalemme che è oltre la Linea Verde, il confine che secondo gli accordi arabo-israeliani, rispettati fino alla Guerra dei sei giorni, del 1967, separerebbe Israele dai Territori palestinesi. Un confine sistematicamente violato dai coloni.
GIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU
Kashriel è considerato un loro leader storico. Un ruolo che si è conquistato in 31 anni da sindaco e da duro oppositore di tutti i governi e tutti gli accordi che stabilivano lo smantellamento delle colonie. Forte di questa battaglia è diventato un simbolo e un punto di riferimento per gli ultraconservatori e i sionisti estremisti che considerano l'occupazione delle terre palestinesi un diritto di proprietà quasi divina e che, per un calcolo di puro cinismo politico, sono diventati il blocco elettorale e sociale di riferimento del premier Benjamin Netanyahu, nel governo più a destra della storia di Israele.
[…] Già a fine dicembre i media israeliani – su tutti il Times of Israel - avevano abbondantemente raccontato il disagio di Roma di fronte alla decisione presa dal ministro degli Esteri Eli Cohen. In realtà, anche se inevitabilmente finisce per intrecciarsi agli ultimi mesi di sangue a Gaza, la storia risale a prima della mattanza di Hamas del 7 ottobre.
Il nome di Kashriel arriva sul tavolo del governo italiano a luglio, quando il ministro degli Esteri annuncia la sua decisione: «L'Italia è uno dei più grandi e importanti alleati di Israele in Europa. Le relazioni si fanno ogni giorno più strette e più forti». Toni entusiastici che si raffreddano di fronte all'immediato gelo che trovano a Roma.
ISAAC HERZOG SERGIO MATTARELLA
[…] Oltre naturalmente al ministro degli Esteri Antonio Tajani, della questione si interessano direttamente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Secondo due fonti di governo, è il Capo dello Stato a far arrivare le sue perplessità all'omologo israeliano, il presidente Isaac Herzog, che a sua volta ne parla con il ministro degli Esteri Cohen.
Kashriel è una delle più carismatiche guide del movimento dei coloni che da anni è sotto condanna dell'Onu e di quasi tutto l'Occidente. Il suo arrivo a Roma avrebbe imbarazzato un Paese che continua invece a chiedere – qualunque sia il colore politico dell'esecutivo di turno – la soluzione per "due popoli due Stati". Tanto più ora che la distruzione di Gaza operata da Netanyahu sta scandalizzando l'opinione pubblica e alimentando le proteste contro Israele e i governi che lo sostengono.
benny kashriel benjamin netanyahu 2
Per capire chi è Kashriel basta cercare le sue imprese sull'archivio del web. [...] È descritto come un uomo astuto, capace di adattarsi alle varie fasi che Israele attraversa nel conflitto con i palestinesi. Assume un volto moderato dopo l'assassinio di Yitzhak Rabin, ucciso per mano di un fondamentalista che molti in Israele considerano ispirato dal movimento dei coloni. Poi, quando gli accordi di Oslo, firmati con il leader dei palestinesi Arafat, diventano carta straccia, Kashriel torna alla testa di chi si dice pronto a difendere con le armi i villaggi e le città sorte illegalmente oltre la Linea Verde, alimentando le campagna e i consensi della destra religiosa.
GIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU
Oltre 20 anni dopo, la sua irriducibilità è stata premiata, da quella stessa destra che ora siede al governo, con la nomina ad ambasciatore. Ma Israele si è fermato prima e non ha presentato la richiesta ufficiale a Roma, cosa che avrebbe costretto il governo italiano a non dare il suo gradimento, che solitamente il Paese ospitante concede al diplomatico designato. Netanyahu ha levato Meloni dall'imbarazzo dirottando Kashriel su un altro governo di destra amico, quello di Budapest, di Viktor Orban.
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