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Alessandro Capponi per il "Corriere della Sera"
Non sfugge a nessuno, e certo non a Goffredo Bettini - dimagrito, sempre in posizione defilata e sempre, in qualche modo, decisivo nel centrosinistra romano - la distonia tra il livello nazionale e quello romano, con il governo Pd-Pdl di là e l'alleanza di qua, finora premiata dagli elettori, del Pd con Sel.
«L'esperienza romana indica una prospettiva virtuosa, costruita prima con il lavoro in Provincia e poi con la squadra per la Regione, con una classe dirigente che esprime un sentimento comune, che fa sentire tutti a casa propria. Al contrario della situazione nazionale che, sinceramente, ritengo più arretrata».
Cos'altro dimostra il risultato di Marino?
«Tre cose. La prima: è un risultato buono e conferma, anche se il Pd ha vissuto e vive una fase difficile, una tenuta del suo insediamento elettorale. La seconda: le primarie funzionano, danno una forte legittimazione al candidato. La terza: l'elettorato ha bocciato Alemanno, mai con l'elezione diretta un sindaco uscente aveva conseguito un risultato così negativo».
Adesso il Pd pare unito con Marino...
«Il Pd ha contribuito a metterlo in campo e l'ha sostenuto con sincerità ...».
Insomma...
«Ma l'ha sostenuto con tantissimi dirigenti, e quel 26 per cento ottenuto dal Pd è parte fondamentale del risultato».
Marino votò Rodotà , non il governo Letta: ci furono mal di pancia nel Pd.
«Marino è un irregolare, libero, è la sua forza. Non è stato percepito come esponente di uno schieramento ma come civico: è la sua carta vincente, da unire, ora ancora di più, a una condotta inclusiva.
Abbiamo la responsabilità dell'alternativa, dobbiamo rappresentare un elettorato più ampio, quel 70 per cento che vuole il cambiamento, a partire dall'elettorato del M5S. Alemanno, sindaco della restaurazione dopo un lungo periodo di slancio, di creatività anche imprenditoriale, ha chiuso Roma a riccio nelle rendite, nei monopoli, in un'oligarchia ristretta che l'ha mortificata. Con una squadra non all'altezza, piena di ombre: l'elettorato moderato l'ha rifiutato».
E Alfio Marchini?
«Era al debutto, ha ottenuto un risultato importante: ciò che ha detto per la città a noi interessa, è un democratico, ovviamente non mi permetto di forzare una sua dichiarazione di voto che deve maturare, se maturerà , in modo del tutto autonomo».
Marino ha posizioni nette sui diritti civili: e la Chiesa?
«Marino è cattolico, ed è un medico. Senza voler dire parole improprie, credo che queste settimane siano state rivoluzionarie per la Chiesa cattolica, per l'attenzione rinnovata verso gli umili, gli offesi: e credo Marino sia in sintonia con il messaggio profondo che arriva dal soglio pontificio. Senza dimenticare che su aborto e divorzio Roma si è espressa, con coraggio, in epoche anche lontane».
Marino vince nonostante il Pd: è vero?
«Se fosse andato male, ne avrebbero chiesto conto al Pd...».
Goffredo Bettini Intervento di Goffredo Bettini Ignazio Marino marino marchini de vito alemanno IGNAZIO MARINO GIANNI ALEMANNO ALFIO MARCHINI A DOMENICA LIVE
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