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Luca Castelli per La Stampa
La seconda stagione di "House of Cards", una delle serie tv più attese dell'anno, con Kevin Spacey e Robin Wright tra i protagonisti, si è aperta nel giorno di San Valentino. La curiosità è che si è anche chiusa lo stesso giorno. Come era già accaduto con la prima stagione, tutti i nuovi episodi sono stati infatti distribuiti contemporaneamente sul sito Netflix. E a giudicare dai primi segnali che provengono dagli USA, la risposta del pubblico è stata considerevole.
"House of Cards" racconta le vicende di Frank Underwood (Kevin Spacey), un politico che si muove nelle pieghe di Washington tra complotti, omicidi, tradimenti e relazioni pericolose con il mondo dei media. Per chi se ne intende, potrebbe essere vista più o meno come l'anello mancante tra "The Newsroom" e "Homeland": senza telegiornali e terroristi, ma con la stessa dose di cinismo e oscuri intrighi di potere.
Non è però solo la trama a rendere "House of Cards" interessante. La serie è infatti il simbolo più popolare di una rivoluzione in corso nel settore della diffusione dei contenuti multimediali: quella dello streaming web. à la stessa che a colpi di Spotify e Pandora sta trasformando l'industria musicale e che sul fronte dei film e delle serie tv il pubblico aveva già imparato a conoscere attraverso servizi pirata come Megavideo.
Oggi viene trascinata dal successo di Netflix, una piattaforma americana che a settembre 2013 contava quaranta milioni di abbonati paganti, di cui trenta negli USA. "House of Cards" è stata la prima serie non trasmessa su un canale tv a vincere tre Emmy Awards (più il Golden Globe a Robin Wright, che interpreta la moglie di Kevin Spacey). Inoltre Netflix è la società che ne ha finanziato la realizzazione, aprendo un fronte di concorrenza con i network tv non solo a livello di distribuzione ma anche di produzione (una terza stagione è programmata per il 2015).
La novità più evidente sta però nelle modalità di diffusione. Avvicinandosi al modello cofanetto-dvd, il lancio simultaneo di tutti gli episodi aggredisce il meccanismo del palinsesto televisivo, andando a influenzarne anche le moderne appendici di conversazione online: scompaiono i tweet di commento settimanali, costretti anche loro a concentrarsi in un arco di tempo più ridotto. Ieri diversi siti americani hanno accompagnato il lancio della season 2" con una maratona live, raccogliendo commenti man mano che gli utenti guardavano gli episodi.
I primi dati che arrivano dagli Stati Uniti - pur ancora confusi (al momento lo streaming non è monitorato con la stessa precisione del download o dell'auditel televisivo) - sembrano certificare un successo annunciato. Citando i numeri resi pubblici dalla società Procera Networks, Variety parla di una percentuale del 15% degli abbonati a Netflix (legati a un singolo provider di cui non è stato comunicato il nome) che hanno guardato i primi due episodi della nuova stagione nel giro di 6/8 ore dalla loro diffusione.
Procera Networks ha inoltre rilevato una sensibile crescita del traffico complessivo online in tutti i paesi dove Netflix è attivo (per esempio, +6% nell'area scandinava). Un dato che riporta alla ribalta quella che da alcuni esperti viene considerata un'incognita relativa al modello in streaming: la capacità delle infrastrutture di reggerne il traffico e la possibilità che alcuni provider possano limitare la velocità di connessione degli utenti che utilizzano i servizi (negli USA in questi giorni se ne sta parlando molto).
Problemi, incognite e controversie che per ora non toccano gli utenti italiani. L'eventuale arrivo di Netflix è visto con una certa diffidenza da parte degli esercenti cinematografici e delle reti televisive, che ne temono la concorrenza, e l'Italia non viene quasi mai citata (a differenza di Francia e Germania), tra i paesi che nel 2014 potrebbero essere coinvolti dall'annunciato sbarco del servizio nell'Europa continentale.
Sul fronte dello streaming, però, pian piano qualcosa si muove. A dicembre Mediaset ha lanciato la sua piattaforma InfinityTV, che propone film e serie tv in un modello molto simile a quello di Netflix. Altre novità sono attese per i prossimi mesi. Nel frattempo, gli utenti non stanno a guardare. "House of Cards" è una serie molto amata anche dagli appassionati italiani e, appena un giorno dopo il lancio negli USA, il primo episodio della seconda stagione è già disponibile con sottotitoli italiani su un sito streaming pirata. Facile immaginare che - in mancanza del distributore "ufficiale" - le piattaforme P2P (BitTorrent, eMule) seguiranno a ruota.
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