
DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO…
ROBERTO OCCHIUTO HA SPIANATO IL CAMPO LARGO – CON IL BLITZ DELLE DIMISSIONI, CHE PORTERÀ A NUOVE ELEZIONI LAMPO A OTTOBRE, IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA SPIAZZA SOPRATTUTTO IL CENTROSINISTRA, CHE NON È PRONTO: CON L’ACCORDO TRA PD E M5S IN BILICO IN CAMPANIA E TOSCANA, ORA SCHLEIN E CONTE SI METTERANNO A LITIGARE ANCHE PER LA REGIONE DEL SUD? I DEM PRONTI A SCHIERARE IL SINDACO DI REGGIO, FALCOMATÀ, O IL CONSIGLIERE ERNESTO ALECCI. CONTE, DOPO IL NO DI PASQUALE TRIDICO, PUNTA SU VITTORIA BALDINO, DEPUTATA IN FORTE ASCESA…
CALABRIA: OCCHIUTO, LASCIO PER NON FARMI LOGORARE, FUTURO LO DECIDONO CITTADINI
ROBERTO OCCHIUTO ANNUNCIA L OPERAZIONE AL CUORE SU FACEBOOK
(LaPresse) - Quanto ha pesato l’inchiesta per corruzione nella scelta di dimettersi? "In senso stretto? Zero". Lo dice il governatore, dimissionario, della Calabria Roberto Occhiuto in un'intervista al 'Corriere della Sera'.
"In un Paese civile un’indagine non deve indurre automaticamente l’indagato alle dimissioni. Ma non può e non deve nemmeno essere usata da altri per indebolire l’azione di chi governa", aggiunge.
"Sia il centrodestra calabrese sia quello nazionale mi hanno sostenuto con convinzione e lealtà. Ma se fossi andato avanti senza dimettermi e subito dopo ricandidarmi, lasciando che stavolta siano i calabresi e non altri a scegliere il loro futuro, avremmo assistito a un film già visto altre volte: il politico viene indagato, la sua azione inizia a logorarsi, la sua maggioranza a sfilacciarsi e poi finisce che vincono gli altri per esclusione, col politico che alla fine di questa storia magari si ritrova archiviato nell’inchiesta ma anche archiviato politicamente", insiste.
ALESSANDRO GIULI - ROBERTO OCCHIUTO - WANDA FERRO
Chi le dice che l’andazzo cambierà dopo le elezioni? "Nessuno può raccontarmi il finale di questa storia, ora che ho dato un altro indirizzo. Se fossi rimasto fermo, l’altro finale era già scritto: sarei finito per essere prima logorato e poi doppiamente archiviato. Non sono nell’inchiesta ma anche politicamente", risponde Occhiuto.
Quando si voterà? "Formalizzerò le dimissioni in accordo col resto della coalizione tra lunedì e martedì, per votare in ottobre", spiega. Che sfidante si aspetta? "Non lo so. Ma non lo sa neanche il centrosinistra", conclude.
CALABRIA, OPPOSIZIONI IN CERCA DI UN NOME OCCHIUTO: "FARÒ IL BIS"
Estratto dell’articolo di Alessia Candito per “la Repubblica”
Se qualcuno si illudeva che quello di Roberto Occhiuto fosse solo un colpo di teatro, mirato a farsi pubblicamente implorare di restare, è rimasto deluso. «Ripensamenti io? Assolutamente no», scandisce a scanso di equivoci, mentre si racconta «sereno» riguarda l'inchiesta per corruzione che lo ha travolto», determinato a «guidare i processi, nel rispetto delle indagini» e assolutamente «sicuro di vincere».
La campagna elettorale è iniziata, lui parla già da (auto)candidato anche se la ratifica degli alleati di centrodestra ancora non c'è e la prima giornata degli Stati generali del Sud di Forza Italia a Reggio Calabria è stato il modo di fare quadrato (o imporlo). Un ordine di scuderia arrivato anche dal vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che dal palco detta la linea: «In Calabria cominceremo tutti, ventre a terra, a sostenere Roberto e le nostre liste».
roberto occhiuto con i medici cubani arrivati in calabria
Insomma, non è tempo di faide interne, quelle che ci sono, si mettano da parte. Anche con gli alleati, almeno ufficialmente è tutto rose e fiori. Nell'album social della campagna elettorale che scalda i motori c'è già una foto del ri-candidato presidente Occhiuto con la sottosegretaria Wanda Ferro, tuttora signora di FdI in Calabria, e il ministro Giuli, voluto da Meloni alla Cultura, che sui suoi social scrive «sono al posto giusto nel momento giusto».
Dietro i filtri Instagram, sono tante le cose da definire. Difficile che a Occhiuto si chieda un passo indietro, pena il rischio reale di una spaccatura, più plausibile che la partita calabrese finisca per ridefinire (ancora) quella nazionale sulle regionali. Di certo tocca correre: le dimissioni verranno formalizzate «a inizio settimana», alle urne tocca andare massimo due mesi dopo.
Tempi contingentati che preoccupano il centrosinistra, che certo non parte favorito. Di base, l'idea è di giocarsela puntando sul campo largo Pd, 5S, Avs già sperimentato altrove, che potrebbe però diventare larghissimo. Ci dovrebbero essere i Socialisti del sindaco di Cosenza Franz Caruso, che secondo i rumors sogna da governatore, ma interlocuzioni sarebbero in corso anche con +Europa, ItaliaViva e Azione. «Sempre che abbiano i numeri», sibilano alcuni. I lavori sono iniziati, i veleni pure e la prossima settimana esserci un tavolo per vedere alla fine chi ci sta.
ANTONIO TAJANI ROBERTO OCCHIUTO
Nel frattempo è già tempo di totonomi. Il Pd ne ha due in carniere, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e il consigliere regionale Ernesto Alecci. Per il M5s, dopo il niet dell'eurodeputato Pasquale Tridico, che alle regionali non sarebbe interessato, a giocarsela potrebbero essere Vittoria Baldino e Anna Laura Orrico. […]
Le dimissioni di Occhiuto spiazzano il Pd. Faro dei pm sui favori alla sanità privata
Enrica Riera per “Domani”
[…] Sarà una debacle per le opposizioni? Qualcuno, proprio nelle file della maggioranza, dà parere negativo. L’idea è che quella di Occhiuto, sebbene abbia ricevuto il placet da Roma, rappresenti una mossa troppo azzardata: molte le variabili che potrebbero mettere a rischio la poltrona del governatore.
[…] Prima di tutto c’è la già citata inchiesta giudiziaria, partita da un avviso di garanzia al presidente, accusato, tra le altre cose di aver tratto «benefici» dal conferimento di risorse economiche che il suo ex socio, Paolo Posteraro, realizzò nelle «comuni società».
Poi al centro dell’inchiesta […] anche l’ombra di nomine in società pubbliche. Insieme a un sistema di potere che corroderebbe i settori cruciali del territorio – la sanità, anzitutto – e ha pure portato i magistrati ad accendere i fari sui più stretti collaboratori dell’ex presidente: tra gli indagati, infatti, c’è il subcommissario nazionale alla depurazione Antonino Daffinà, manager vicinissimo a Occhiuto e con una storia tra le file di Forza Italia in Calabria, accusato di corruzione, turbata libertà degli incanti e peculato; ma anche la segretaria particolare di Occhiuto, Veronica Rigoni.
roberto occhiuto congresso forza italia
Perquisizioni sono state realizzate a carico del dg alla Sanità Tommaso Calabrò. Dalle carte giudiziarie è emerso, ad esempio, che Daffinà si relazionava «con Tommaso Calabrò (dg del dipartimento regionale salute, ndr), con Gandolfo Miserendino (a capo di Azienda Zero, ndr) e con Iole Fantozzi, sub commissario per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario in regione» per «favorire srl» “amiche”.
Tra queste, la Tirrenia hospital srl, accreditata al sistema sanitario regionale. Proprio alla Tirrenia ha prestato servizio Andrea Bruni, indagato per truffa in una recente inchiesta della procura di Catanzaro sulla sanità privata.
Bruni è molto vicino a Occhiuto: nel 2024 è stato nominato consulente della Regione, confermato consulente esterno del governatore per le attività della Conferenza Stato-Regioni e appena nominato primario all’ospedale di Cosenza. C’è un legame tra il lavoro di Bruni nella clinica e il trattamento ricevuto dalla srl grazie a Daffinà?
Se non è possibile dare risposta certa, negli atti si legge che «plurime sono le evidenze dell’interessamento di Daffinà in favore di srl per garantire l’adozione di un provvedimento di accreditamento con il servizio sanitario regionale».
[…] Sistema di accreditamento al servizio sanitario regionale finito sotto il faro dei pm: l’ipotesi è che un filone di indagine riguardi le strutture private dai fatturati milionari e vicine ad ambienti della maggioranza. Strutture cui la regione ha rinnovato l’accreditamento.
roberto occhiuto matteo salvini renato schifani - ponte stretto di messina
Se queste sono piste e ipotesi investigative, di certo la sanità privata e i conflitti di interessi sono temi ben noti a casa Occhiuto. Una delle cliniche più rilevanti in zona è l’Anmi, controllata da Carmine Potestio, vecchia conoscenza sia di Roberto sia di Mario Occhiuto, senatore di FI ed ex sindaco di Cosenza: i due forzisti in passato sono stati soci nella Biofin, azienda di brokeraggio chiusa nel 2007 insieme a Potestio.
Domani ha contattato Potestio per chiedergli di un eventuale suo coinvolgimento nell’inchiesta. «Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia», ha detto il manager. Ciò che è certo, tuttavia, è che la procura stia indagando sulla sanità. «Ho chiarito tutto, confido in una celere archiviazione», aveva detto Occhiuto il 23 luglio dopo l’interrogatorio.
Poi le dimissioni. E l’avvio della campagna elettorale. «La inizio io», ha chiosato il ministro Giuli da Catanzaro. A sostegno del governatore indagato insieme al cerchio magico.
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