DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Elisa Calessi per “Libero Quotidiano”
Le polveri sottili rischiano di seppellire, insieme a Roma, anche l' uomo che doveva risollevarla dopo la disastrosa gestione Marino. L' emergenza smog, infatti, sta facendo evaporare definitivamente l' illusione che il commissario Francesco Paolo Tronca fosse l' uomo del miracolo a Roma, quello del modello Milano trasportato nella Capitale. Solo che Roma è più complicata.
Come dice a Libero Michele Anzaldi, deputato del Pd, renziano eterodosso e portavoce di Francesco Rutelli quando era sindaco, «Roma è nella morsa dello smog come tutte le altre città. La differenza è che le altre hanno un sindaco che sa tutto della sua città.
Tronca, no. È bravissimo, ma non sa, per esempio, che la metro a Roma è come se non ci fosse perché copre un' area ridottissima della città, che fare un' ordinanza imponendo dei limiti di gradi e di ore al riscaldamento senza prevedere alcuna sanzione, è inutile.
Qualcuno metterebbe la mano sul fuoco che i condomini la rispettano? Chi controlla? E chi vigila sui palazzi del potere? In Senato, a Montecitorio, nelle Authority siamo sicuri che sia rispettato il limite? Ma se si sta a 25 gradi con le finestre aperte! Sa il commissario quanti riscaldamenti, a Roma, funzionano ancora a carbone, a gasolio?». Detto questo, non è tutta colpa di Tronca. Secondo Anzaldi, servirebbe una cabina di regia che lo aiutasse. Perché da solo, è evidente, non ce la fa.
Del resto il capitolo inquinamento è solo l' ultimo, sicuramente il più grave, di una serie di inciampi che hanno accompagnato questi suoi primi due mesi alla guida della città. E il silenzio del Partito democratico, rotto solo dalla voce di Anzaldi, nasconde malumori e preoccupazioni sempre più crescenti.
Doveva traghettare il Pd dal marziano Marino a un mondo normale. Doveva far viaggiare questa città «a velocità di crociera», dopo la lentezza degli anni del chirurgo. Doveva portare il dream team, restituire la bellezza dopo troppa bruttezza. Doveva ridare un po' di normalità ai romani. E invece. Ha cominciato con le ordinanze contro i centurioni (non proprio il primo problema della Capitale), ha continuato con il pasticcio dell' annullamento del concerto di Capodanno, poi revocato. Ha fatto discutere per le nomine di alcune persone, coinvolte in stagioni passate.
E ora è nel caos per l' emergenza inquinamento. In tutto questo, l' ex sindaco, fatto dimissionare dal Pd, si prende la sua rivincita. «Roma», ha detto Marino all' Huffington Post, «sta morendo asfissiata non solo per lo smog, ma per mancanza di politica e di democrazia.
Renzi aveva promesso soldi e l' arrivo dei super eroi, invece la città sta peggio che con Alemanno». Parole di chi sente ancora bruciare la ferita della propria "cacciata". Però mette il dito nella piaga.
«Tronca», si dice nel Pd, «è un prefetto, non è un politico. Sapevamo che con un commissario avremmo pagato un prezzo alto». Il malcontento tra i romani, però, fa sospettare che il conto sarà più salato. E a guadagnarci sarà il M5S, sempre più in crescita.
Intanto Tronca, di fronte al persistere di livelli di smog oltre quelli consentiti, ha deciso, per oggi e domani, l' obbligo delle targhe alterne, il limite di 18 gradi per il riscaldamento nelle case e negli uffici e la riduzione da 12 a 8 ore.
E per venire incontro al disagio per il trasporto ha deciso, facendo arrabbiare tutti gli abbonati, che il biglietto per i mezzi pubblici valga per tutta la giornata. Misure adeguate? Per i Verdi no.
E hanno minacciato di sporgere denuncia alla procura se il commissario non deciderà per il blocco totale del traffico. Lo stesso ha minacciato il Codacons. Critico anche Paolo Cento, di Sel, secondo cui «le decisioni del Campidoglio sono un pasticcio inutile».
TRONCA BERGOGLIOcarlo fuortes e francesco paolo troncaPAPA FRANCESCO E TRONCA
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