ROMNEY COME IL BANANA: PER FERMARE LA CORSA DEL REPUBBLICANO ALLA CASA BIANCA, OBAMA METTE IN MOTO LA GIUSTIZIA - APERTA INDAGINE PER ELUSIONE FISCALE SULLA BAIN CAPITAL FONDATA DA ROMNEY - LE PIÙ GRANDI SOCIETÀ AMERICANE DI PRIVATE EQUITY SONO SOSPETTATE DI AVERE "ABUSATO" DELLA NORMATIVA FISCALE PER RIDURRE DI MOLTE CENTINAIA DI MILIONI DI DOLLARI I PROPRI PAGAMENTI DI IMPOSTE…

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Federico Rampini per La Repubblica

La società di private equity di cui Mitt Romney fu socio fondatore potrebbe essere incriminata per reati fiscali. La notizia-bomba potenzialmente può danneggiare in modo grave il candidato repubblicano alla Casa Bianca. L'ha rivelato il sito del New York Times.

L'indagine giudiziaria parte dal procuratore capo di New York, Eric Schneiderman. Il suo oggetto: le più grandi società americane di private equity, inclusa la Bain Capital di cui Romney fu il capo e dalla quale riceve tuttora generosi pagamenti, sono sospettate di avere "abusato" della normativa fiscale per ridurre di molte centinaia di milioni di dollari i propri pagamenti di imposte. E' quello che in Italia si definirebbe un'elusione fiscale più che un'evasione, ma che qui ha rilevanza giudiziaria e può condurre a una condanna.

Il trucco utilizzato, secondo le prime ipotesi formulate dalla magistratura, consiste nel "mascherare" come partecipazione al capitale di rischio quelle che sono in effetti delle consulenze remunerate. In tal modo i compensi dei soci non vengono tassati con l'aliquota sul reddito (35%) bensì con quella molto inferiore sulle plusvalenze in conto capitale (15%).

Tra le società che hanno ricevuto avvisi di garanzia dal procuratore Schneiderman, oltre alla Bain Capital figurano tutti i grossi nomi di Wall Street: Kohlberg Kravis Roberts & Company, TPG Capital, Sun Capital Partners, Apollo Global Management, Silver Lake Partners.

Ovviamente la tempistica di questa indagine fa supporre ad alcuni osservatori di Wall Street (secondo lo stesso New York Times) che l'indagine potrebbe avere una finalità politica. Romney ha accumulato una ricchezza personale di circa 250 milioni, gran parte dei quali proprio come risultato della sua attività al vertice di Bain Capital, società dalla quale lui si è dimesso ma che continua a versargli delle somme come frutto dei suoi investimenti.

''Alcuni manager delle società'' indagate ''temono che Schneiderman, democratico al primo mandato con legami con l'amministrazione Obama, stia cercando di imbarazzare l'industria a causa delle radici di Romney a Bain Capital'', afferma il New York Times, sottolineando che altri manager ritengono invece che la mossa rientri negli sforzi dello Stato di recuperare fondi.

Il passato di Romney alla Bain Capital è già oggetto di polemiche in questa campagna elettorale. Finora le accuse dei democratici si riferivano soprattutto alla natura speculativa di molti investimenti: la Bain ufficialmente "risana" aziende, ma talvolta questo significa farle a pezzi, licenziare dipendenti, rivenderle con lauto profitto e magari delocalizzarne l'attività in Asia.

Sul fronte fiscale lo staff di Obama ha sottolineato come Romney abbia pagato il 13,9% sui suoi elevatissimi redditi, meno di quanto paga un impiegato, grazie alla generosa normativa sui capital gain. Nulla però finora poteva spingere all'accusa di elusione fiscale, se non la reticenza di Romney che ha reso note le sue dichiarazioni dei redditi solo per gli ultimi due anni, rifiutandosi di risalire più indietro.

Di recente il sito Gawker ha fatto un'operazione in "stile WikiLeaks" rivelando centinaia di pagine di documentazione fiscale relativa a Romney e ai suoi conti offhsore alle Caimane, ma gli esperti tributari non erano riusciti a ravvisarvi degli elementi illeciti. Ora il procuratore ha emesso delle "subpoena", che gli danno il potere di interrogare sotto giuramento tutti i potenziali imputati.

La campagna di Romney respinge le accuse e precisa che il candidato non ha mai beneficiato di tale pratica. ''Investire commissioni è una pratica comune, accettata e totalmente legale. In ogni caso - mette in evidenza R. Bradford Malt, legale di Romney che gestisce gli investimenti e i fondi della famiglia - l'accordo siglato al momento della sua uscita non consente a Romney o al suo blind trust nulla del genere e posso confermare che né Romney né il trust ha mai usato tale pratica, né prima né dopo l'uscita da Bain Capital''.

 

 

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