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A ROTTA DI COLLE - DUE ARTICOLI DELLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA (QUELLO CHE FA SCOMPARIRE L’ABUSO D’UFFICIO E QUELLO CHE RIDUCE IN MODO DRASTICO LA PORTATA DEL TRAFFICO D’INFLUENZE) SUSCITANO I DUBBI DI MATTARELLA – COME DAGO DIXIT IL CAPO DELLO STATO FIRMERÀ L'AUTORIZZAZIONE A PRESENTARE ALLE CAMERE IL DDL NORDIO (NON È INCOSTITUZIONALE), MA CHIEDERÀ PICCOLE MODIFICHE, CHE LA RENDANO COMPATIBILE CON LE NORME, E LE RICHIESTE, DELL’UNIONE EUROPEA…
Estratto dell'articolo di Marzio Breda per “il Corriere della Sera”
CARLO NORDIO SERGIO MATTARELLA
Il governo dice che quello preparato dal ministro Carlo Nordio è solo «l’anticipo» di una ben più vasta riforma della giustizia, e che la parte corposa la vedremo tra l’autunno e l’inverno. Eppure, già nella decina di articoli che formano il disegno di legge allo studio del Quirinale non mancano nodi tali da suscitare la perplessità di Sergio Mattarella.
Dubbi platonici, comunque. Nessuna criticità costituzionale. Il presidente firmerà per dovere d’ufficio (nella storia repubblicana non ci sono precedenti contrari) l’autorizzazione a presentare alle Camere il ddl. Che, ripetono annoiati sul Colle, non è un decreto legge subito operativo e avrà dunque davanti a sé un percorso parlamentare non breve e suscettibile fino all’ultimo di aggiustamenti. Alcuni dei quali magari riservatamente segnalati dal Colle, nella logica della «leale collaborazione tra poteri» che va sotto il nome di moral suasion.
SERGIO MATTARELLA ARRIVA AD ASUNCION, IN PARAGUAY
I problemi più sensibili, per il capo dello Stato, e che potrebbero chiamarlo in causa — se, in sede di ratifica finale, il testo restasse com’è oggi — sembrano concentrati soprattutto su due articoli della miniriforma. Quello che fa scomparire l’abuso d’ufficio e quello che riduce in modo drastico la portata del traffico d’influenze. Considerando il crescente orientamento anticorruzione della legislazione europea, far calare l’eclissi su questi reati ci esporrebbe a critiche e tensioni con Bruxelles. Ciò che fa riflettere Mattarella, nella consapevolezza che l’Italia non ha bisogno di nuove prove di forza.
Si tratta, infatti, di abrogazioni incompatibili — dal punto di vista della coerenza giuridica e perfino morale — con lo spirito del tempo. Basta sfogliare una raccolta di leggi e un archivio di giornale per sincerarsi di quanto siano diffuse, e detestate dalla gente, quelle forme di illegalità. Che riassumiamo nella loro formulazione per comodità del lettore.
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sergio mattarella giorgia meloni centenario aeronautica militare
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