1- SABINA, L’APE REGINA CHE NON PERDONA, SPUTTANA IL BOCCHINO INFOJATO SU “CHI” 2- LADY BUNGA BUNGA DA HARDCORE: “LA VERITÀ È CHE ITALO E IO CI SIAMO INCONTRATI A ROMA, DUE MESI E MEZZO FA, AL RISTORANTE ASSUNTA MADRE. LUI HA CHIESTO AL PROPRIETARIO CHI FOSSI. SI È SEDUTO AL MIO TAVOLO, DOVE ERO A CENA CON DUE AMICHE. IO ERO SENZA PAROLE: PROPRIO LUI! MA ERA SIMPATICO, MI FACEVA RIDERE…” 3- "LUI HA CHIESTO IL MIO NUMERO, MI HA CHIAMATO. CI SIAMO RIVISTI, ANDAVAMO A CENA, A CASA SUA O AL RISTORANTE. MA FRA NOI, LO CHIARISCO, È NATA SOLO UN’AMICIZIA" 4- “A RAVELLO CI SIAMO ANDATI INSIEME, CON UN’AUTO DI SERVIZIO E C’ERA ANCHE LA SCORTA” 5- SPUTTANATA FINALE: “LUI, PIÙ O MENO, CI PROVA UN PO’. PENSO CHE SIA MOLTO ATTRATTO”

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Testo e foto da "Chi" - Valerio Palmieri

Le immagini che abbiamo pubblicato sullo scorso numero di "Chi" parlavano da sole: Italo Bocchino, esponente di Futuro e libertà, frequenta Sabina Began, grande sostenitrice di Silvio Berlusconi, nonché bersaglio per molti mesi proprio del partito di Fini.

Un'amicizia che ha scatenato una serie di ipotesi: da quella della trappola tesa al latin lover partenopeo, fresco single e appassionato cultore del fascino femminile, a quella suggestiva di una Began versione Mata Hari. Fino a quella più romantica, che vede
Sabina in missione di pace fra Fli e Pdl, senza casco blu, ma con un irresistibile caschetto nero.

Il weekend che ha visto la Began e Bocchino molto vicini a Maiori, sulla Costiera amalfitana, seguiva di una settimana l'innocuo pranzo a Ravello, dove i due erano seduti allo stesso tavolo con amici comuni. Due indizi che non fanno una prova e non sciolgono i dubbi degli osservatori. Per questo abbiamo sentito direttamen e Sabina Began. Parliamo con lei, mentre è di nuovo "sul luogo del delitto", cioè a Maiori, nel resort di amici Torre di Cesare.

Domanda. Italo Bocchino è stato fra i principali accusatori di Silvio Berlusconi, in merito alla propria condotta privata e alle famose cene di Palazzo Grazioli. E proprio con lei doveva trascorrere un weekend sulla Costiera amalfitana?
Risposta. «Si rende conto? Furono proprio loro, Italo e gli altri suoi compagni di partito, a creare tutto quel caos mediatico per mandare via il presidente. Anche a me faceva ridere il pensiero».

D. In effetti sembra fatta apposta. Davvero vi siete conosciuti a Ravello di recente, seduti allo stesso tavolo, per puro caso?
R. «No, le cose sono andate diversamente. La verità è che Italo e io ci siamo incontrati a Roma, due mesi e mezzo fa, al ristorante Assunta Madre, dove vado spesso. Si mangia molto bene».

D. In che senso "incontrati"?
R. «Nel senso che i nostri sguardi si sono, come dire, incrociati in quel ristorante. Lui, dopo che mi ha vista, ha chiesto al proprietariochi fossi. All'inizio non aveva ben collegato, poi, quando ha capito, mi ha voluta conoscere. Si è seduto al mio tavolo, dove ero a cena con due amiche. Io ero senza parole: proprio lui! Ma era simpatico, mi faceva ridere e direi che è stato molto coraggioso».

D. Poi vi siete rivisti?
R. «Lui ha chiesto il mio numero, mi ha chiamato. Ci siamo rivisti, andavamo a cena, a casa sua o al ristorante. Ma fra noi, lo chiarisco, è nata solo un'amicizia».

D. E poi vi siete rivisti per caso a Ravello da un amico comune. È giusto così?
R. «Più o meno».

D. In che senso?
R. «Nel senso che ci siamo andati insieme, da Roma».

D. Con un'auto di servizio oppure con una vettura privata?
R. «Non amo parlare di queste cose, ma era di servizio e c'era anche la scorta».

D. Dove dormivate?
R. «Eravamo ospiti a villa Ruffolo... in camere diverse».

D. Lì vi hanno scattato le prime foto. Poi arriviamo al weekend successivo, a Maiori, quello documentato da "Chi" sul n. 35.
R. «Io, come dicevo prima, sono spesso qui, ospite dei miei amici. Italo mi chiama e mi viene a trovare».

D. Vi abbiamo visti in barca insieme e poi a cena, la famosa cena in cui lui si allunga verso di lei e pare stia per baciarla o accarezzarla.
R.
«Sì, perché lui, più o meno, ci prova un po'».

D. In che senso?
R. «Beh, lui è molto rispettoso nei miei confronti, però è molto affettuoso. Sa che cosa mi ha detto? Che ha capito che io non ero la persona che avevano dipinto. Quindi, quella carezza era per dimostrare affetto. Voglio aggiungere che a cena con noi c'erano altri amici, anche se sembrava che il tavolo fosse vuoto».

D. Le hanno creato problemi quelle foto? Come le ha prese Bocchino?
R. «Quando ha visto l'anticipazione del servizio di "Chi", è rimasto sorpreso. Invece prima, quando erano uscite le foto di Ravello, era molto tranquillo: pensavo quasi che, in quel caso, lo avesse saputo prima».

D. Le foto apparse su "Chi", invece, l'hanno sorpreso.
R. «Mi ha detto che era dispiaciuto, che dietro questa cosa c'era Berlusconi, ma gli ho detto che il presidente del Consiglio non ha il tempo di fare una cosa del genere, è molto impegnato. Già all'inizio Italo mi aveva detto che gli ero simpatica e che gli piacevo molto, anche se i suoi amici gli dicevano che mi aveva mandato Berlusconi».

D. Invece?
R. «È nato tutto per caso ed è nata una bella amicizia. Italo mi è stato subito simpatico. Quando è entrato nella mia vita, poi, ho pensato di dover fare qualcosa di buono, di mettere fine a questo stupido odio fra lui e il presidente. Ho cercato di fargli capire che non serve tutto questo odio».

D. Bocchino le ha spiegato perché ce l'avrebbe con Berlusconi?
R. «È come se Italo avesse un po' di rabbia dentro. Gli ho fatto capire che deve superare questo astio, perché la politica non può essere sempre parlare male dell'avversario. Ma, a volte, proprio non ce la fa a controllare la rabbia. Credo che sia un fatto personale».

D. Cioè?
R. «Dice che lui e il presidente sono uguali, ma per me non lo sono».

D. Qualcosa in comune ce l'hanno.
R. «Le donne? (ride, ndr). Forse gli piacciono le donne del presidente, forse vuole essere come lui, ma il presidente non parla male di Italo, mi ha detto che non ha nessun rancore verso di lui».

D. Nemmeno lei, dopo quello che hanno scritto sul suo conto?
R. «Io ho detto a Italo: "Pensa che io sono qui con te dopo quello che hanno detto di me solo perché voi volevate buttare giù il presidente". Mi hanno definita l'"ape regina", sono finita sui giornali per le famose cene».

D. E perché Bocchino, nonostante i pericoli della vostra amicizia, la frequenta?
R. «Io non ho capito perché tenesse a questa amicizia, pensavo quasi che alla fine avesse insistito a vedermi perché la mia idea di mettere pace poteva interessare anche a lui».

D. Non sarà, forse, perché lei è una bella donna?
R. «Magari tutte e due le cose (ride, ndr)».

D. Non è che lui ha cercato lei per una sottile rivalsa?
R. «L'ho anche pensato, ma poi ho deciso che, visto che era carino con me, avrei fatto qualcosa di buono».

D. Si fidanzerebbe mai con Italo Bocchino?
R. «Adesso non ci posso proprio pensare. Fidanzamento è una parola che non mi suona bene».

D. È impegnata? Pensa a una persona?
R. «Io voglio molto bene platonicamente a una persona, che è il presidente. Se incontrerò un uomo che è meglio di lui, allora mi fidanzerò. Ma finora non ho ancora trovato un uomo del genere».

D. Secondo lei che cosa prova Italo Bocchino nei suoi confronti?
R. «Penso che sia molto attratto».

D. E lei ha ceduto?
R. «Diciamo che ho apprezzato molto la sua corte, mi sono fatta corteggiare».

D. Che cosa vuol dire?
R. «Quando uno è carino con te, ti fa i complimenti, ti accompagna, ti raggiunge, ti fa vedere che prova dell'attrazione verso di te, ti fa piacere».

D. Come uomo le piace?
R. «Devo dire che è simpatico, mi fa molto ridere, è un uomo affascinante. Ma, dovendo scegliere, preferisco per tutta la vita Berlusconi».

 

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