DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Estratto dell’articolo di Francesca Del Vecchio per www.lastampa.it
matteo salvini giulia bongiorno - assoluzione processo open arms - foto lapresse
A Matteo Salvini piacerebbe tornare al Viminale e il saluto ai milanesi - con panettone e bollicine per gli auguri di Natale - è l'occasione giusta per ribadirlo, ma questa volta in maniera meno vaga di quanto già fatto nelle prime ore dopo la sentenza di Palermo. «Ne parlerò con Giorgia (Meloni, ndr) ma siamo contenti del ministro che c'è», dice. Le sue parole sono un po’ una risposta a distanza alle dichiarazioni della premier che dalla Lapponia aveva cercato di liquidare la faccenda dicendosi «soddisfatta dell'ottimo lavoro di Piantedosi».
Evidentemente, però, l'assoluzione dal processo Open Arms ha ridato slancio al vicepremier per tornare alla sua antica battaglia. «Al ministero degli Interni c'è un amico - aggiunge - una persona che ha la mia amicizia e la mia fiducia. Sicuramente occuparsi della sicurezza, del futuro, della tranquillità e della serenità di milioni di italiani è qualcosa di bello a cui tutti non potrebbero che ambire».
antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse
Poi chiarisce: «Se qualcuno in passato poteva dire “Salvini non può andare agli Interni perché c'è un processo in corso sulla sua condotta da ministro”, adesso questo alibi non lo ha più». Assicura, però, che ne parlerà con la premier: «Vedremo».
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Poi annuncia alcuni impegni per l'anno nuovo: il congresso federale «entro marzo» e la presentazione di due provvedimenti, uno che «garantisca il conto corrente a tutti» e un altro che «limiti i margini multimiliardari delle compagnie» sulle transazioni delle carte di credito. «Stiamo analizzando gli incassi delle società che gestiscono le principali carte: ci sono commissioni incredibili e un sostanziale regime di monopolio». Per questo «il diritto al risparmio e il diritto alla vita sarà una delle principali battaglie della Lega per il 2025. Troppo spesso le banche fanno le arroganti con chi non se lo può permettere e poi cedono con le grandi multinazionali».
matteo salvini e francesca verdini - foto lapresse
Poi torna al tema della giustizia e aggiunge che «il fatto che io sia stato assolto in primo grado non significa che non vada profondamente riformata, perché ogni anno mille italiani vengono ingiustamente incarcerati per errore e scarcerati dopo qualche mese o qualche anno con una pacca sulla spalla. La riforma della giustizia, la responsabilità civile dei giudici che sbagliano e ne devono rispondere personalmente, la separazione delle carriere servono a 60 milioni di italiani». […]
antonio tajani matteo salvini giorgia melonimatteo salvini giulia bongiorno - assoluzione processo open arms - foto lapresse
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