DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Marco Cremonesi per il “Corriere della sera”
I bookmaker dell' area di governo si palpano il petto come a cercare il portafoglio. Per dire che sono pronti a metterci dei soldi. Sono pronti a scommettere che il Consiglio dei ministri di lunedì prossimo, l' ultimo prima delle Europee, non farà registrare alcun reale progresso sui temi di un ordine del giorno ancora da capire.
VIGNETTA BENNY - DI MAIO E ZINGARETTI
Perché la riunione a Palazzo Chigi non è ancora ufficialmente convocata, mentre ciascuno dei partner di governo ritiene che debba discutere di argomenti diversi.
Una cosa è certa: Matteo Salvini intende vedere progressi sulle autonomie regionali. E anche ieri, a Legnago, lo ha detto chiaro: «La parola per noi è un impegno d' onore e ci aspettiamo che tutti mantengono la parola, come per l' autonomia nel rispetto di Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e dei milioni di italiani che la aspettano». E lo stesso vale «per le opere pubbliche». Il ministro dell' Interno ci aggiunge ancora una volta l' auspicio che «questo governo vada avanti a lungo. Basta che tutti siano fedeli e leali, e uomini d' onore, rispettosi della parola data, come abbiamo dimostrato noi della Lega».
Salvini prova ad attenersi alla linea di non attaccare esplicitamente i 5 Stelle. E per buona parte della giornata lo fa.
Certo, quando gli parlano dell' appello del leader stellato ad abbassare la tensione nelle piazze, sbotta: «Pd e 5 Stelle si sono forse coalizzati anche contro autonomie, flat tax e per aprire i porti ai clandestini?». Secondo il vicepremier, «l' unica novità negativa sono le decine di minacce di morte contro di me. Per il resto, i reati sono in calo ovunque, per fortuna: fino a ridursi del 15%».
Poi, però, la tentazione è troppo forte. E colpisce duro sulla responsabilità ministeriali del capo M5S: «Sono invece in aumento i morti e gli infortuni sul lavoro: la sicurezza degli italiani è aumentata, quella dei lavoratori purtroppo no». Dalla Lega, c' e qualcuno che s' incarica di quantificare il problema: nel 2018 i morti sul lavoro sono stati 1.133, il 10,1% in più rispetto all' anno precedente.
CARTA IGIENICA SALVINI DI MAIO
Detto questo, allo stato delle cose è assai difficile che le autonomie possano segnare progressi lunedì prossimo. La ministro agli Affari regionali, la leghista Erika Stefani, ieri è tornata a chiedere che la vicenda sia sbloccata: «Il progetto di autonomia è pronto da mesi, basta che Di Maio lo legga e non faccia perdere altro tempo». Secondo la ministro leghista, «purtroppo oggi ci sono scuole e ospedali di serie A e di serie B. Grazie l' autonomia, finalmente i politici che sbagliano pagheranno e i servizi miglioreranno».
A stretto giro arriva la risposta del sottosegretario m5s alla Pubblica amministrazione, Mattia Fantinati: «Sull' autonomia non accettiamo diktat, basta fare confusione. Noi siamo assolutamente a favore dell' autonomia, ma va fatta bene». Più chiaro ancora: «È inutile accelerare per motivi elettoralistici, la fretta è controproducente».
La verità è che i 5 Stelle non approveranno mai l' autonomia prima delle elezioni: «Il rischio che cada il governo è troppo alto. Non vorremmo che, dopo le smancerie, Salvini pensi davvero di tornare con Berlusconi e portare avanti l' autonomia che vogliono loro». Parole che arrivano nel giorno in cui, rispondendo al leader di FI che auspica un' alleanza con lui e Orban, Salvini dice: «In Europa potremo combattere sullo stesso fronte».
Difficile quindi che tensioni non si riflettano in Aula: ieri la maggioranza è stata battuta in commissione Difesa alla Camera sulla richiesta di accantonamento dell' articolo 10 del provvedimento di libertà sindacale delle forze armate. Un tonfo eclatante: 25 a 13.
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